équilibre

silencieuxe

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Se cadevo fra la polvere e il cielo
mangiavo polvere e respiravo cielo.

In religioso silenzio
imparai il dovere del cuore
ch’è solo seguirlo.

Se cadevo solo sulla polvere
prima o poi avrei trovato nel cielo
la forza d’uno sguardo.

In ostinata contraddizione
avrei sempre preferito la polvere del cuore
all’assenza di nuvole d’un cielo.

Che un cielo senza nuvole
non ha pareti dove appenderci la camicia quando arrivi,
ne’ ha il sapore sbiadito d’un ricordo.

Sei sempre stato così nuvoloso
che da subito ho desiderato diventare
 la tua pioggia.

La pioggia non è tristezza
è una canzone dolorosa che lascia presagire
il cambio di tempo.

Il vento che cambia
mi trascina per i capelli nella mia polvere
e se piove, modelleremo nuovi giorni
da farci le statuine per natale.

Dicono che i fanghi ringiovaniscano la pelle
e diano luminosità anche al buio.

Non so se siano i fanghi
o se sia la pioggia

ma oggi io ci vedo poco

liberamente tratto dalla polvere
dei miei giorni