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Fotografia di T. Lulayu
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Le stesse scale che sai
a volte salgono, altre scendono
fin dove tu mi conduci.
Fin dove la memoria mi conduce.
Fra i ricordi mai ordinati in soffitta,
dove dal lucernario la luce filtra
e rende immortale la tenerezza del tempo
in un tempo sempre più a forma
di domanda.
La pietra accompagna
quello strano modo
di scendere e salire le scale
o la rieducazione ai primi passi,
nel lungo tempo senza gambe.
Anche le piante de lauro
separano le distanze:
giovani foglie verdi succedono
il travaglio del seme nell’asfalto.
Ti sei fatto largo di tristezza
mentre osservo seguire
l’ombra dalle tue dita lunghe
accarezzare senza toccarle,
le foglie.
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Trovato fra l’asfalto e le piante di lauro:
la fontanella ancora come allora
sputa acqua sui nostri passi.