nudité

allongé

.

Dentro le lacrime ci nasce il mare.
Sponde senza argini, i miei occhi.

Una mano mi rincorre sull’ombra letta delle parole,
mi stringe e mi ringrazia.

"Le sue parole sono belissime, sono pugnalate.
Prima o poi potremo parlarne?"
M’interroga così, fermandomi per strada,
cercando in me un gesto, una smorfia forse di compiacimento.

Rimango immobile nel miei nodi,
ora che mi sono concessa il lusso della nudità,
sempre meno mi vesto, sempre meno rispondo a salve.
"Prima o poi, capiterà", rispondo

C’è rumore intorno alle parole.
C’è rumore e scappo nei miei labirinti.
Solo una finestra rimane aperta sul grande ciliegio in fiore.

Oggi ho pianto tanto.
Il linguaggio delle lacrime non ha bisogno di parole
ne’ di traduzioni per essere capite.

Solo un bambino
s’è avvicinato ai miei argini e ci si è tuffato
senza farmi domande, senza volere risposte,
regalandomi la gioia di un abbraccio.

Oggi è stato quel piccolo bambino
il filo del mio aquilone
.
Liberamente tratto dagli embrici rotti della vita