j'aimerais m'arrêter

indépendance - l'arbre
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Fotografia di N. Lina

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Mi sarei fermata
sulle rive dell’ultimo sguardo
per gettare come fosse vita
altro pane ai nostri giorni. 

Anche le anatre
oltrepassano recinti
e disegnano traiettorie sull’acqua.

C’è sempre quell’albero
con incise le nostre iniziali
sulle foglie d’autunno.

La distrazione è altro:
non è nei colori caldi;
è cercarmi nei tuoi passi,
prendere distanze da quello che sento
e andare oltre i rimandi.

Si sposa il sole al suo riflesso
e diventa col tempo quelto che siamo:

tristezza e tremore
al risveglio.
 
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trovato in giornate piene di cose intorno alle parole

mémoires

indépendance - l'attente
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Fotografia di S. Blau

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Quei vuoti d’aria
che colmano i sospetti d’Amore
oltrepassano in me
antiche visioni.

Se eravamo il tempo,
oggi mi chiedo cosa sia volato
sul dorso di un foglio bianco
mosso dal vento.

Quali parole avrei scritto
pensando ad altro,
se avrei scritto o se avrei preferito
perdere l’equilibrio del cuore
nella patria del tuo abbraccio.

Un "sì" proviene da altra memoria
quella che ci vede ridenti
prima dei rigurgiti d’autunno
sui rami già nudi di foglie.

Scrive antichi silenzi
questo vento randagio
su un foglio bianco.

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trovato nelle mani

en blanc et noir

indépendance - Mike Bongiorno nel 1960 a casa mia
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Mike Bongiorno a casa mia, 1960

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Ci sono qui, nella casa dei miei, ora di mia sorella.
tanti luoghi che raccolgono passati e segreti.

Fra qualche giorno
sarà il 20° anniversario dalla morte di babbo
e con Angela ci troviamo a percorrere ricordi.

Dovevo scrivere tre righe per ricordare babbo
sul giornale locale così ci siamo cimentate a cercare
foto di babbo e mamma. insieme
ora che ci manca ferocemente anche lei.

Nelle loro fotografie ci siamo spesso noi.
Inutile dire la commozione nel trovare scatti d’altri tempi
con noi bambine  o meglio ancora
quelle in cui ancora eravamo solo un probabile progetto.

Dal cassettone delle fotografie
è saltata fuori questa, datata 1960.
E’ il retro di casa, dove un tempo babbo fece fare
un cinema all’aperto.

Dalle mie finestre vedo quel giardino,
luogo d’infanzia e di sogni
dove la vita non è ancora
quello non t’aspetti.

Era la stagione delle fragole,
degli odori che fanno ricordo
e certezza d’appartenenza.

Ora è vuoto intorno
e il passato solo una trama di ricordi.

E sono giorni in cui quello che è stato
è una pellicola che rivediamo in silenzio,
dentro noi.

Poi ci guardiamo
e con Angela confrontiamo i fotogrammi.

In vent’anni ci sono angoli di casa
che sono rimasti intatti.
Le sue pipe, le sue radici d’albero, le sue collezioni,
persino un faldone con scritti di me adolescente.

Aperto con pudore, senza sfogliare tanto
per non perdere almeno lì il suo odore,
abbiamo ritrovato un primo articolo che mi riguarda.

In questo tempo in cui le radici
sono la sola forza delle stelle,
attraversiamo il tempo

con un morso ai frutti maturi
e uno sul cuore, fino a colorare
il nostro piccolo universo.

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l’autunno torna ogni anno più forte.


dernière étoiles

indépendance - fille
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Fotografia di H. Tulla

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Credo di non aver scordato nulla:

neanche il tuo nome
inciso nel cielo e nella radice del faggio
e sul mio cuore che batte vertigine
anche senza tacchi.

A due passi da Dio,
proprio quando ne vedevamo l’ombra
siamo caduti nella voragine dell’inferno,
smarrendo del tempo,
lancette e quadrante.

Un fiume largo si stringeva
in viottolo di polvere
perchè tornassimo dove l’attimo
s’era smarrito
o dove credevamo d’averlo intravisto
come un animale morente.

Ora che ho attimi
si muove la luna fra le foglie
la donna piange il suo silenzio;
corre slegato anche da Dio 
l’animale ferito 

fra le ultime stelle.

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trovato fra diverse cose.
in realtà cercavo l’infradito sinistro
da usare come ala destra.

l'autre moi II

indépendance - une femme
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Fotografia di Szeike

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Tu non le puoi sapere
le corse dei pesci,
il fiorire delle alghe o i pensieri distanti
che a te arrivano indistinte
come onde.

Seduto sulla quiete del tempo
le vedi arrivare in nodi di schiuma
che non rimangono
neanche se le costringi al dolore.

Questa vita è un mare in burrasca
che perfora le stelle,

Continua a farmi da amuleto
il pensiero di me

con l’altra me,
accanto.

,
trovato dove ora sono

feuilles V

indépendance - jouer la vie
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Fotografia di Karine

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Riempiono silenzi,
certi pensieri non poi troppo distanti,
assumono i contorni d’una certezza;

le braccia forti
sembrano quelle del vento
sul viale autunnale dei tigli.

Di tutto quello che scompigliano,
puoi vedere solo il muoversi dei capelli.

Cadono sospetti
e noi là dentro
a raccontarci che la vita
è l’errore
che non abbiamo ancora commesso.

Un cenno arriva
dai luoghi non sospetti dell’incoscienza
o dal bisogno d’essere insieme

 foglie d’autunno.

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trovato nelle mani
e nell’aria pre-settembrina

ce silence

indépendance - mains
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Fotografia di Szeike

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Nell’andare e nel venire,
s’incrocino almeno gli echi
delle nostre preghiere:

Non si perdano
nemmeno i pensieri migliori
– quelli che ancora ci sorprendono sognare –
come se il meglio
debba anche solo per disparazione
ancora accadere.

Mi aggiro così
fra i pensieri che tu occupi
senza che tu sappia

che sono miei i passi
che bruciano come fosse incenso
questo silenzio

da cui mi senti
arrivare.

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oggi sono innamorata
m lui non lo sa

inattendu

indépendance - saison
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Fotografia di Alexandra

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E’ d’improvviso
quest’andare di tempo,
dove destino e forma d’esistere
si affiancano sull’albero degli spettri.

Solo le gazze ladre,
in un temporale sulle foglie
si rifanno gli occhi.
inseguendo un luccicare di tempesta.

I nostri è da tempo che sono disfatti.

Impigliata alla nostra vanità di perdenti,
la carezza d’un giorno,
il ridere degli amanti
sul viale dei ricordi.

Passi frettolosi tornano
all’origine del melo,
in quel vivere irreale
che fu il giorno che stiamo cercando.

Brilla sotto le foglie
– in un continuo piovendo –
il suo sguardo

come il più prezioso dei diamanti.

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trovato ai piedi del cuore.

pluie d'été

indépendance - saison pleurant
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Fotografia di E. Baca

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Ho Amato con poco pudore
il tuo corpo
e con la forza dei temporali
quel te impaurito
– scardinato dal vento –
che ti viveva dentro.

Eri d’argilla
come la mia costola
e diluviavi in ogni abbraccio.

Sacra l’acqua
anche per chi come noi,
non ha terra.

Anche i salici hanno le loro ragioni
e si muovono fuori e dentro
le storie dei temporali.

Ora che solo fra i rami
passa quello che mi regala il cielo,
vorrei sedermi a terra
fra i fili del passato
e ricucirmi
– dove il divenire è già stato –

il cuore.

.

vorrei scrivere altro
ma le dita battono sempre lì
come pioggia sui vetri

au-delà

indépendance - regarder
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Fotografia di Pluja fina

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Qualcosa si sgretolò nel silenzio
e ancora riemerge
nei luoghi in cui la vita E’
apparte tutto.

In un giorno di pioggia
abbiamo confuso le lacrime
e barattato un bacio per un raggio di sole
come se da quel gesto
dipendessero le nostre speranze,
le nostre sciagure.

Ancora t’incontro
aldilà dei rovi degli altri
dove le nostre rose
da gialle sono diventate rosse.

Fioriscono m’han detto
anche in gennaio.

Storia comune
fra tante storie nate speciali
e già dimenticate.

Ma noi eravamo altro:
delle nostre ali
– in quell’attimo che E’ e sempre Sarà –

noi
eravamo il cielo.

.
trovato in salita.