taire invers

Marilyn Monroe
rivisitata da Giuliano Grittini
e copertina  del mio libro da lui curato
Silenzio inverso

E’ un libro d’arte, in poche copie
che sarà presto trovabile
in veste economica
all’interno di “Futuro interiore

***

Lo senti urlare in silenzio?
I nostri passi non sono passi.
Sono quello che siamo.

Vento sul canneto
e terra su terra.
Niente di più vero
che del semplice esistere.

Trovato qui,
nella polvere

terre d’accueil

Fotografia di Tina

Ora la collina non è più in fiamme,
il fiume si adagia sui sassi
e il canneto copre il passare dei giorni.

Ora è tempo di ripulire le pietre,
di sentire il profumo delle zolle
e di conservare i segreti della terra.

Radici lontane riaffiorano
con la forza dei ricordi.
La stessa forza del filo d’erba.
La stessa forza del perdente
che non teme sconfitta.

Il bisogno
ritarda solo la pioggia.

 Lo senti urlare in silenzio?
I nostri passi non sono passi.
Sono quello che siamo.

Vento sul canneto
e terra su terra.

Niente di più vero
che del semplice esistere.

Trovato nella terra, 
ogni giorno, mentre la tocco, la lavoro
e m’insegna

chez moi


indépendance - retour

Fotografia di D. Composed

Tornare a casa
è qualcosa di grande.
E' trovare tre ragni sull'ultimo discorso
e saperli già familiari.

Sì,
ho avuto bisogno di tempo e silenzio.
Il silenzio, come il bianco, è la somma di tanti colori.
Tante cose sono successe.
Tante cose ho avuto da fare.

Per la prima volta
sono stata nelle parole, lontana da qui.
Passi incerti e la solita paura di cadere.

Cadendo mi sono ritrovata
in un esame universitario sulla poetica femminile
di una giovane studentessa fiorentina
insieme a Emily Dickinson e Margherita Guidacci.
Quella tesina che le è valsa un trenta e lode
è qui, accanto alla tastiera.

Mi sono ritrovata in una rivista di poesia
recensita da Elio Pecora,
o in tre incontri di parole nel luogo che mi è terra natale.

Estate è prepararsi all'inverno
ed ho dunque cercato di amare i frutti della terra
per farne nutrimento per l'inverno.
Casa mi è anche quello.

Vivere di parole
è conoscere la crisi economica
prima che la crisi economica investisse
la parte sana della nazione.

In questo tempo
ho dedicato tempo all'amore:

Sono andata a cercarmi là dove mi ero lasciata
ed ho trovato una donna da amare
 e a lei – l'altra me –
ho dedicato il tempo.

Starle accanto e dentro
mentre cercava di imparare a camminare
e ad ascoltare i silenzi del corpo
e le vie della respirazione.

La speranza,
così apparentemente effimera
mi è data oggi da un Nobel per la letteratura a un Poeta
e il nobel per la Pace a tre donne.

La speranza
è sapere che ha finalmente piovuto,

Sì,
piove e sono tornata a casa.

dalla vita che succede

 

le rayon blanc

indépendance - une femme
Fotografia di Jera

Il raggio bianco
taglia in due il ricordo,
anche la polvere
ha oggi un suo senso.

Deserti clandestini
varcano da sempre la stessa porta,
lasciando incompiuta la memoria.

Nel mio raggio bianco
sostano i nomi di oggetti senza più storia,
sosta la mano grande
che raccoglie i riflessi di un giorno.

Fu l'esatto giorno
ripetuto nel tempo
che non smise d'essere
solo un giorno
tagliato in due, frammentato oggi
(e coperto)
dalla polvere.

.
trovato nel tempo che passa
nonostante la polvere

 

un moment de neige

ndépendance - souffle de neige
Fotografia di J. Ferran

Come una promessa mai fatta
sarebbe nevicato un giorno
anche dentro al buio.

Oh quanto avevamo aspettato
il giorno breve per sentirci
nella liturgia del vivere
pane sacro per la nostra messa.

Mangiammo neve per la nostra sete
e ancora,
al di qua della storia,
un punto servì per far vedere il pupazzo
mai per chiudere l'attimo
e nevicò a lungo sui nostri silenzi.

Qualche passero
cercò rifugio nella mia solitudine
e trovò
-barcollando tristezza-
la casa delle stelle.

Una fitta maglia di nero
 mi copre ancora dal freddo,
il piccolo gigante
è tornato a farsi acqua,
e tu non sei più nemmeno un'orma.

Saprà tradurmi un qualunque Dio
cosa pioverà stasera
sui miei occhi?

Trovato in un lungo attimo d'inverno

 

l'agneau noir

indépendance - tendre
Fotografia di R. Jolie

.

Come di neve
costeggio i giorni
per arrivare ogni sera
sempre più smarrita
al mio centro.

Rami spogli
annunciano l'inverno
e l'animale ferito
colora le sue impronte.

Tacere la vita
e innalzarla col solo inciampare
verso l'eucarestia del divenire.
E' così l'eterno risveglio.

Ho bevuto già
lunghe notti insonni
e brindato al passato
sacrificando al destino
per Amore di vita
il manto nero dell'agnella
in un deserto piovoso
di neve bianca.

.
Trovato nelle coincidenze del destino
e forse, nella consapevolezza del miracolo

 

prière d'adieu

indépendance - prière.
Fotografia di Marta

Lontananza
s'avvicina nell'andare.

Non sei più il mio presente,
lo sappiamo entrambi.
Lo sanno anche le foglie
che come noi, si stanno preparando.

Eppure i colori sono sempre quelli
e commuovono
come ogni silenzioso addio,
come ogni attimo rubato all'eternità
pur di non andare.

Un'unica foglia appesa al vento
si fa già bandiera di un ricordo,
dell'incapacità di vedersi volare via
come sempre,

come tutte le altre.

trovato nel solito cassetto di calzini spaiati

 

le vent de la mer

indépendance - solitude
.
Fotografia di Bettina

.

L’avremmo scoperto un giorno
quel segreto che non è
ancora stato nascosto.

C’eravamo dentro
come l’aria nel vento,
il ramo fra le foglie
o la tua voce nel mio silenzio.

Forse eravamo attitudine al bisogno
o urgenza di pelle
dentro a una carezza.

Eravamo già in ritardo
per il breve incontro,
sorpresi a seminare sassi
in un ruscello senza più letto.

Ci scopriranno un giorno,
bonificare la vita
solo per sopportare voci
senza più sguardi.

Una mano nel cielo
ferma solo la brevità dell’istante,
la goccia di pioggia che fa traboccare
destini di sete
per labbra abbandonate.

Ci ritroveranno sale
in un pugnello di sabbia
e vedranno tutta la nostra sete
nell’essere niente
e voler tornare ad essere
silenzioso groviglio di schiuma
nel mare.

.
Trovato in un frammento di tempo
dove tutto è e tutto passa

voix d'attente

indépendance - jeune fille
.
Fotografia di Nika Fadul

Anche la voce
sarebbe tornata a tacere
per gli spazi infiniti del silenzio.

Pensai che fossi tu le parole
per la mia bocca.
Ed ebbi fame ed ebbi sete
senza riuscire a chiedere acqua o pane.

Diventai l’attesa,
un dialogo fra sordi
e diventai acqua e diventai pane.
Diventai lo stupore di qualcosa
che è troppo vivo per morire.

Imparai la gioia della sete
e la fortuna della fame.
Tu eri breve e prezioso
 come le briciole.

Furono foglie d’autunno
a ricadere morbide sul tempo
ed io t’avrei lasciato la vita
per eterni sospiri d’inferno.

Anche la musica diventò silenzio
e s’assopirono sotto le foglie
le radici, le pieghe del cielo,
i giorni.

Nessuno poteva immaginarlo
dove ebbe inizio il tramonto.

Doloroso come un pruno sul cuore
– ruppi il silenzio –
e parola dietro parola
inseguii la sete e rincorsi la fame
e iniziai come fossi rinata,

ad urlare.

.
Trovato giorni fa e riuscita a postarlo solo oggi.
Curiose cose fa la rete.

purité

indépendance - pureté
.
Fotografia di A. Pround
.

Quale lucidità
è sulle foglie di fine inverno
quando cadono
in uno stagno.

Sembrano spengersi
là dove il sole non riflette
nemmeno la loro ombra.

Eppure
c’è sempre un pensiero riflesso
nelle donne quando
intrecciano silenziose
sospiri come fossero capelli.

Un fiore bianco
dai pistilli carichi di sogni
le ripara
– al solo crederci –
da ogni ombra.

.
Trovato dentro a un fiore bianco
e non era una calla.