ton silence

indépendance- souffle de vie
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Fotografia di J. K.

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Sei l’attimo distante
in cui tutto succede.

D’improvviso
sulla mietitura del tuo seme
torna a piangere
la pioggia d’aprile.

Guardami.
Sono diventata il tuo silenzio
che s’affaccia ogni sera
come in estate
il vento d’autunno.

Piove ancora
e barcolla la tenerezza
in braccio alla luna
quando toglie le tende
col suo fare stanco,

il giorno
che come mai te,

arriva.
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Trovato in almeno tre antidolorifici
e in una dose massiccia di ferro.

été

indépendance - femme.
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Fotografia di B. Bet

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Riprendono il sentiero di polvere
questi giorni assolati di memorie.

Le frasche riparano almeno
l’ozio delle lucertoe sui sassi.

Chissà a cosa pensano
in inverno le rondini
o dove si nascondono dal freddo della vita,
i rettili e le loro sette pelli.

Solo il cantare delle cicale
interrompe questo girovagare di silenzi
prima che il vento oscuri il cielo
coprendo coi suoi veli
anche gli occhi delle stelle.

Suoni di tamburi
anticipano le parole,
come il vizio di vivere

in questo batter di cuore
ai vetri della tua assenza.

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trovato prima di fare un riposo

souvenir IV

indépendance - printemps
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Fotografia di B. Ferra

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Pensieri incarnano lo spazio,
diventano nomi, storia,
o semplice radice di cui mi vesto
o in cui
–  pioggia fra i rami –
mi spoglio.

Parlano
per voce muta i gesti,
quel ballare del vento
fra i canneti
ed essere aria fra le rovine
dietro il nascere dei campi.

Nulla ci appartiene
solo le visioni di noi nel tempo,
come gazze ladre fra i rami
a rubare alla memoria
– da occhi chiusi –

i nostri giorni migliori.

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trovato in una giornata inquieta
vorrei nuotare in un mare placenta

esprit de fleurs

indépendance - fleurs
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Fotografia di Esther

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E’ in quel tempo di ombre
che ho conosciuto
ogni angolo del mio silenzio.

Quel lasciarsi planare da dentro
dove tutto è già di per sè,
vertigine.

Essere in me
già una proiezione astratta
come fanno sulle pareti,
le ombre.

Quel riconoscersi solo per le movenze
e da meno distante,
per la vivacità
che rimane negli occhi.

Sapermi beneficiata dal dubbio,
mi assolve dalla brutalità delle circostanze.

E’ così che da fuori di me ti osservo:
avvicinarti alle pareti

come un ladro di sogni
o come ombra clandestina
che cura o strappa

le rose selvatiche alla mia casa.

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Trovato nelle mani,
nelle cose da fare, nella vita che richiede presenza.
e nelle assenze.
Quelle non mancano mai.

embrasse-moi

Immagine: Gli altri e gli abbracci

Ho un po’ di difficoltà a connettermi.
Mi è più semplice in questi frangenti connettermi velocemente
a Facebook dove non mi è necessario un archivio immagini e
dove solo copio-incollo qualcosa di già esistente,
scritto qui, su questo blog.
.Il mio luogo in rete.

Ora sono di passaggio dal pc di Monia
ma per poter fare i post come sono usuale fare mi mancano
i mie strumenti. Cosa a cui rimedierò da domani sera,
quando tornerò a casa.

Che dire…
Solo le parole in questi tre anni sono riuscite
a farmi uscire da casa.
Ho sempre le mie crisi di panico e ancora non riesco
metabolizzare come un tempo, le cose che succedono.
Quando sono fuori come adesso,  riesco a stare un po’
più a lungo dove sento famiglia
o meglio, dove mi sento a casa, altrimenti riparto subito
(come è successo più di una volta in alcuni dove).

La mia apparente assenza, non è assenza.
E’ frutto di problemi tecnici da quando non ho più il notebook.
E’ comunque un tempo in cui le parole diventano altro:
diventano prossimi incontri di parole,
incontri con maestri dell’interpretazione
Che col tempo sono diventate persone Amiche.

Mi manca di tornare a casa per darle la buona notizia.
E ancora la vedo ritagliare articoli di poesia
e tenerli lì in disparte per me.
Guardarla frugare curiosità di nomi
per lei visti solo da uno schermo.

E’ questo il dolore del ritorno.
Misurare assenze e costringermi alla convivenza.

Certi silenzi mi guardano di spalle
– lasciandole scoperte sotto al vento –
mentre la vita sta succedendo.

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Trovato sul pc di Monia

– fotogrammi di quando mi sposto –

souvenir éternel

indépendance - souvenir d'un jour
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Fotografia di E. M. Gomes

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E ancora m’accompagno fuori di me,
in quei discorsi della vita
che fa l’esserci al mondo.

I fiori hanno il colore dei tuoi occhi
e chinano il capo
ogni volta che non torni.

Vedessi come accarezzano la terra
con la lucida consapevolezza
del tempo e della sua longevità
anche in eterno.

Ci sono discorsi
che si fanno solo in silenzio
e racchiudono tutto quello che sai
e che non ti ho mai detto.

Carezza scivolano per terra,
perchè un tuo pensiero le raccolga.

Ho un delirio per ogni risveglio.
Tu sei sempre immobile,
fra le lenzuola vuote

al mio fianco.

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trovato nel solito posto.
Stamani ti cercavo e ho aperto il frigo.
Avevi la forma del cartone del latte.

histoire de l'autre

indépendance - tendrement fille
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Fotografia di Green girl

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Giorni di magnolia
sfioriscono qui sull’asfalto.

La vita si fa storia d’altro,
nulla a che vedere con l’elogio alla tenerezza,
con le lunghe ore d’infanzia
in odori d’abitudini
e di preghiere al solito Dio sordo.

Qui i fiori nascono anche sulle grondaie,
qui è straziante farsi voce di silenzio
e incamminarsi verso
un finale diverso.

Nulla a che vedere coi sogni,
con gli smalti innocenti
su mani curiose e disobbedienti.

Si essichi di tutto
ma non l’ebrezza
del ritrovamento di un sogno anora vivo
nel tramonto di una donna.

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trovato in giorni di silenzio
ma la vita urla. dio se urla.
Con le mani, invece di scrivere,
raccolgo quanto mi sta dicendo.

à l'autre moi II

indépendance - entre un jour
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Fotografia di Johanna

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MI trovi diversa.
Come non immaginavi
si potesse diventare.

Cerchi e non trovi altro
che questa lentezza che m’è diventata compagna:
una resa alla vita
perchè vita si manifesti.

Sono l’immagine sfocata
anche al suo centro
e uno sguardo leggero
che svolazza intorno al bruciare della vita,
come una falena.

Frughi nei miei occhi
per cogliere i segreti del tempo
e tutto quello che hai visto
e che ancora ti meraviglia.

Nulla da dichiarare
all’altra me che è ancora lì,
nelle fotografie a colori, che ricordi.

Sono una cornice caduta per terra
con ancora la mia immagine riflessa
mentre mi raccolgo,

Attraverso il silenzio
capirai dove non siamo mai stati
e perchè non rispondo.

.
trovato in giorni abitati
nel mio destino sfitto
e dall’impotenza nel non poter usare il mio pc morto.

fleur blanche

indépendance - encore les temps
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Fotografia di A. Mysi
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Entro senza far rumore
in quella distanza
che ha già strappate le tende

e che ha finestre spalancate
sui delitti di cui non si accerterà mai
la morte.

Vedessi come ho agonizzato
guardandomi scivolare a terra
divententando un fiore bianco,
sul pavimento.

Sono stata una rondine d’inverno
o un cerbiatto dentro al ricordo di un giorno.

Certe stagioni
fioriscono in continuazione,
dove sembrava recisa la speranza.

Rincorri per altri vie
gli stessi sbagli
ma troverai su altri pavimenti,
eterne fioriture di glicini bianchi.

Neanche stavolta volerai:
hai sempre un’ala in mano,
e l’altra senza più nome
fra le gambe.

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trovato mentre facevo ordine in me.
Sei sempre il calzino spaiato.

pénombre

indépendance - voix
.
Fotografia di Seckator

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E mi chiedi cosa sia
quello che non esiste.

Siamo già oltre la verità
in quel luogo fatto di luci sciolte
sull’ultimo asfalto.

Non hanno un nome
neanche i nostri passi;
la pioggia lava e non cancella
i tratti duri del ricordo.

E’ in me
che una voce sconsolata
prende forma ed esiste.

.
trovato nella penombra di me