Immagine: Gli altri e gli abbracci
Ho un po’ di difficoltà a connettermi.
Mi è più semplice in questi frangenti connettermi velocemente
a Facebook dove non mi è necessario un archivio immagini e
dove solo copio-incollo qualcosa di già esistente,
scritto qui, su questo blog.
.Il mio luogo in rete.
Ora sono di passaggio dal pc di Monia
ma per poter fare i post come sono usuale fare mi mancano
i mie strumenti. Cosa a cui rimedierò da domani sera,
quando tornerò a casa.
Che dire…
Solo le parole in questi tre anni sono riuscite
a farmi uscire da casa.
Ho sempre le mie crisi di panico e ancora non riesco
metabolizzare come un tempo, le cose che succedono.
Quando sono fuori come adesso, riesco a stare un po’
più a lungo dove sento famiglia
o meglio, dove mi sento a casa, altrimenti riparto subito
(come è successo più di una volta in alcuni dove).
La mia apparente assenza, non è assenza.
E’ frutto di problemi tecnici da quando non ho più il notebook.
E’ comunque un tempo in cui le parole diventano altro:
diventano prossimi incontri di parole,
incontri con maestri dell’interpretazione
Che col tempo sono diventate persone Amiche.
Mi manca di tornare a casa per darle la buona notizia.
E ancora la vedo ritagliare articoli di poesia
e tenerli lì in disparte per me.
Guardarla frugare curiosità di nomi
per lei visti solo da uno schermo.
E’ questo il dolore del ritorno.
Misurare assenze e costringermi alla convivenza.
Certi silenzi mi guardano di spalle
– lasciandole scoperte sotto al vento –
mentre la vita sta succedendo.
.
Trovato sul pc di Monia
– fotogrammi di quando mi sposto –