wagon-lit

reinassance

.

Ascolto, il passare veloce
di ogni treno che ho preso
senza scendere mai nella giusta stazione.

Binario parallelo all’esistenza,
quel biglietto troppe volte obliterato
per una ex  terza classe
dall’odore di legno antico e polvere.

Lo stridere della rotaia
all’arrivo dei sensi
su un binario morto
dove ora nascono piccoli, ruvidi fiori.

Come scendere, discendere,
rincorrere, perdere e aspettarsi di nuovo
sul letto disfatto della vita
senza volere, poi,
scendere mai.

Guardo fuori di me
quelle lenzuola di lino bianco
tese al vento
come braccia aperte nell’incontro.

Sotto la pioggia
ancora viaggia
coi miei vecchi bagagli,
la tenerezza.

Mon petit wagon-lit

liberamente tratto dallo scompartimento delle parole