c'est rien

indépendance - le ciel
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Fotografia di Nika Fadul

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E’ così che tutto esiste.
Nell’assenza migrano verso sud
anche le foglie
e tutto è un niente
in cui la gioia e il dolore
edificando giorni,
s’appartengono.

Sia mai che anche l’amore
prenda la somiglianza del dubbio
in questo tempo
a cui solo le rondini
fanno ritorno.

E sta ora a te,
afferrare la vita
con la stessa giocosità dell’amore

e scoprire boccioli pronti a fiorire
fra gli artigli affilati

dei rovi.

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trovato in una connessione instabile e ancora lenta
nella postazione precaria del mio pc stanco

 

fil rouge

indépendance - vivre
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Fotografia di Elena Baca

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Vorrei imparare
a disubbidire al dolore

e aspettarmi,
in cerca di vita
dietro alle ortensie in cortile.

Lì, al dipanatoio,
arrivare al bando della matassa
ed essere come un ruscello,
il proprio sentire che leviga pietre
ma non cambia traiettorie.

Disegna strade dentro la terra
ed emerge in una sorgente.

Lascia, quando passi,
 un filo rosso 
legato fra le betulle e il tramonto
perchè durante il cammino

io impari,
– districando nodi rossi –
almeno a disubbidire al dolore.

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trovato in uno spritz

à la vente des draps

indépendance - le noir
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Fotografia di _Vorfas_

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Timore che accende le ombre
quand’anche il dolore
è un segreto che prende forma.

S”accende solo nel buio
come un urlo di luce
il bisogno d’essere ora e per sempre
una certezza che non si spenge.

La vita è tutto quello che mi distrae
dalla tristezza.

Una lucciola abita la notte
e muove dietro le tende
offuscato d’ansia

ogni risveglio.

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trovato in un giorno d’ansia

la mer et le feu

indépendance - fleurs
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Fotografia di KT Lindsay

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Bruciano anche in inverno,
– ovattati da un silenzio in fiamme –
quei giorni che pesano
sulla carta dei calendari,
e tirano giù pareti.

Bruciano fra le onde
senza chiedersi dov’è un dove
e su quale sponda non mi stai aspettando.

Chissà
se ci proteggeranno dai segreti del mare
almeno le stelle.

Una barca di carta,
si lascia bagnare
dal sudore che fanno le nostre mani
in eterna tempesta
bruciando ai bordi del mare.

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trovato sempre in una connessione instabile
e precaria.
come me, come te.

lumière d'automne

indépendance - seule
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Fotografia di Quizz

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Ho già d’autunno
lo sguardo.

Ho strappato una ad una
tutte le mie foglie
per vedere che colore vestisse
il segreto del mio frutto

e trovarmi vestita
dalla povertà di un inganno.

Una sola radice
ancora trasporta vita
– nel pallore del giorno –

ai miei rami spogli.

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trovato nel silenzio
che precede l’autunno

les pieds dans l'eau

indépendance - pieds
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Fotografia di D. Composed

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Siamo un colore indefinito
sullo specchio lucido degli occhi;

siamo un addio senza parole,
un cenno, una smorfia
e come nel volo, in sola andata,
s’alza la vita dal canneto.

I soliti rumori
del silenzio di un lago senza terra
scagliano pensieri senza ritorno

a mulinello sull’acqua.

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trovato aspettando di resettare i pc

nœuds

indèpendance - la pensée
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Fotografia di Katia Chausheva

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L’ultimo sguardo
ha sempre la luce amara
– già eterna –
del primo incontro.

Ho ancora da amarti
e fingermi felice nell’assenza.
Ho ancora. in ogni giorno,
un ladro da invitare alla mia tavola
e digiunare per scelta.

L’uva nei filari è quasi matura
e la brocca alla pendice del monte,
vuole come me, più di allora,
contenere la sorgente.

Un giorno
imparerò a tradurre in gesti,
il silenzio.

Mani nei capelli,
contano e non sciolgono
 i nodi che fa, passando,

il vento.

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trovato nelle mani e nella stanchezza.

comme l'eau

indèpendance - beau comme l'eau
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Fotografia di Matt

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La gioia è trovare casa
anche se di passaggio in parole d’altri
e lì respirare un antico odore
come da una vetta
e provare la forte vertigine
della propria piccolezza.

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il libro di Bruno Catarsi
è arrivato stamani in una busta bianca.
L’ho letto seduta sulle scale,
tutto d’un fiato come da tempo non mi succedeva.

Fermarmi a pagina trentasette
e leggere una meraviglia:

"Non lascio questa stanza"

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Non lascio questa stanza inconcludente
il sole fuori mi ricorda come ero
riccioli lunghi da schermare gli occhi
pensieri inquieti piantati nella mente

al mercato dei ruoli comandati
ho venduto il rossore sulle guance
barattato lo schianto dei cristalli
col disagio di silenzi programmati

ho lasciato la purezza della rabbia
alla sagra dei poeti maledetti
stanco di dare pugni al vento
alla fine ho scelto la mia gabbia

alla festa delle note strampalate
ho smarrito due accordi intransigenti
ora appena oscillano le gambe
soffocate da melodie malate

non lascio questa stanza indifferente
la notte fuori mi ricorda com’ero
l’ebrezza di miraggi mai compiuti
carezze sull’asfalto iridescente.

Bruno Catarsi
da "Domatore di pavoni"
ed. di latta, 2008

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Scopro, cercando questo testo mancante in rete,
che questa Poesia di Bruno Catarsi
si è classificata al premio Fabrizio De Andrè, ed. 2007.

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Per fortuna che esistono
come Bruno, i Poeti.

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trovato per fortuna nello stupore

encore III

indèpendance - fille
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Fotografia di Chitra Aiyer

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Niente è più come allora,
nella consuetudine di un faro
che si accende
e illumima dietro la luna,
anche le onde.

Segnala soccorso alle nuvole
poi si spenge.

Provo tenerezza infinita
per la mia voce stanca.

Dietro la tua ombra
è ancora un silenzio che urla.

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trovato in un elastico lente
sul fianco del cuore