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Ricorderò come eterna,
quella sequenza di gesti
sempre in fiore alla mia finestra.
I viandanti ignorano il fiorire dei ricordi.
La voce ha mille suoni
e arriva come un coro
là dove guardo.
Il corpo molle
s’adagia abbandonato,
fra le pieghe dei discorsi.
E sarà sera ogni sera
prima del nuovo giorno.
Di lino bianco senza trine,
l’odore di terra che nella pioggia,
come risorta
sale indisturbata
oltre il cielo.
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