encore II

chercher

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Che camminarsi dentro
è una arrampicata lunga una vita
per arrivare al lago dei ricordi
e dissetarsi con quella poca acqua
che si trova nelle pozzanghere.

L’acqua apparentemente ferma
regalava piccoli specchi in cui
raccogliere con i due palmi di mano
ciuffi d’acqua pulita da portare alla bocca.

Iniziai così a dissetarmi nelle lunghe passeggiate
sui crinali dell’appennino tosco romagnolo
nelle lunghe estati evolutive
Un sacco a pelo, pochi amici e una chitarra.
L’acqua era la sopresa e la ricerca
che si facevano per i boschi.

La notte si dormiva con dei fuochi accesi
nelle piazze naturali sui monti
perchè i cinghiali non arrivassero a noi.

Eravamo giovani.
Eravamo incoscienti.
L’acqua era ancora una certezza.

Erano strade naturali create dai passaggi.
Orme del passato ci aprivano il futuro
verso il fiume dove un tempo si faceva il bagno.

Che vivere è passare attraverso la propria vita
verso la vita che non c’appartiene
per Amarla e ristorarsi così

lasciandosi bere sorso dopo sorso
in mani concave e accoglienti 
e dissetarsi
ogni turbamento. ogni dolore
ogni infrazione d’esistenza

per poi piano
sempre in salita
con poca forza nelle gambe

ancora ripartire

liberamente tratto dalle gambe