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Rosario di peccati,
ogni mia carezza d’Amore senza santi.
Di santo solo il vino
in cui inzuppo il mio corpo
nel delirio dell’Assenza.
Chissà dov’erano tutti quei santi senza paradiso
mentre la vita mi saccheggiava il futuro,
mentre senza dignità
m’hanno rubato anche la leggerezza del sonno.
Un gabbiano senza cielo
richiama le nuvole
per scovare un orizzonte
oltre le lacrime
per scavare una buca profonda
nella terra mai arida del cuore dove proteggere
come un cane affamato protegge l’osso
la dignità
..
dai vespri e dai rospi della sera