l'odeur des anges

indépendance - les temps
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Fotografia di A. Mire

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Del tempo,
vorrei ora catturare gli attimi:
predisporli in senso inverso
e tornare a nascere.

Essere la mano
che accarezza dall’esterno
il ventre della donna che ora dorme,
essere il respiro
che in me urlò la vita
prima di nascere.

Del tempo,
vorrei essere l’invito al ritorno,
l’elogio al primo vagito,
al primo pianto.

Del tempo,
suona ancora
ogni mattina come se vita ancora respirasse,
la sveglia delle nove
sotto al cuscino dell’ultima notte.

Ha suonato anche stamani
mentre, cercando odori,
è riapparsa con la tua vestaglia
la memoria.

Il lusso degli angeli
non scompone come i tuoi capelli,

il tempo.

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trovato in camera di mamma stamani,
mentre attraversavo ricordi.

oracle

indépendance - main
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Fotografia di Grenie

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Il tempo,
quest’oracolo muto
dalle spalle larghe
si fa breve al risveglio.

Non una risposta
rimane fra le mani quando ti cerco,
piuttosto la vertigine
dell’avere un baratro
come scendiletto.

Giorni a seguirsi
nell’anno lungo di figlia,
nel trovare bella la parola mamma
e non avere nessuno più
a cui raccontarla.

Solo immagini in movimento
si frantumano ogni sera,
al ricordo.

Di che colore erano
quelle lenzuola tese
prima che ci piombasse addosso l’inverno?

Si rincorrono che sembra che giochino
come nell’infanzia,
certi pomeriggi senza memoria,
i pensieri dall’odore di sandalo.

Indosso come allora lo sguardo
con cui guardavo il silenzio
o con cui frugavo i riflessi negli specchi.

Ora che tutti gli specchi
si sono incrinati sulla siepe del lauro,
che anche alle scale manca
l’eco dell’affanno,

troverà una sua eco in me
almeno il silenzio?

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Un anno dopo, manchi mamma.
Dio se manchi.

au de là

indépendance - Beatrice
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Dal Messaggero

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Torno dopo questa settimana romana.
Il primo pensiero va ad Alda Merini, Signora Poesia.
E’ per lei che tutti i santi son tornati quest’anno
e con loro, reduce dalle vie dell’inferno,
se n’è andata.

Voglio immaginarla finalmente serena,
come in terra è difficile essere.

La notizia della sua dipartita mi arrivò telefonicamente
dallo stesso giornalista che ha scritto quest’articolo
quand’ancora era un’agenzia di pochi minuti.

"Beatrice, non so come dirtelo ma è mota Alda Merini".

La necessità quasi fisica di avvertire mia mamma
ma messo a fuoco tutto il parco assenze,
ho dato la priorità al silenzio e alla leggerezza del vino
che ho abitato dimenticando il resto.

E’ stato come sentirmi orfana due, tre, cento volte.

Sul letto di mamma, il suo "Fiore di poesia"
e un segnalibro alla pagina de "La Terra Santa".
Fu quello il primo libro che lessi di lei,
di cui oggi posseggo due copie:
La sua e la mia.

Ultimo regalo ricevuto da Giacomo
proprio pochi giorni prima di partire,
un libro rarissimo di Alda Merini,
trovato non so nemmeno io dove…

Ecco,
lascio alcuni link per ricordare Alda Merini
e tornare nel silenzio di casa
a dare un nome alle cose.

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L’ho ricordata su facebook.
La mia pagina di facebook
è visibile anche a chi non è registrato.

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Alda Merini e Giovanni Nuti  – Poema della Croce
Alda, Ritratto intimo della Poetessa – di Ricky Farina
L’ultima Poetessa

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Ciao Signora Poesia

Alda Merini
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Alda Merini

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manchi già

absence

indépendance - la mèmoire
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Fotografia di Lilina

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Se esiste un paradiso,
voglio immaginarvi scalzi,
come prima di ogni tempo
prima che fossimo genesi di una storia.

Costola che protegge
il pulsare delle onde,
o semplicemente questo vento
dalle mani grandi
che nulla disperde.

Se esiste un tempo,
sono ancora in quello distante
dal volto disteso
come perso in un abbraccio.

Se esiste un paradiso,
oggi mi è distante.

Abito in silenzio
ogni vostra parola
lanciata nel mio fiume
come allora, sassi acuminati
levigati da questo fiume che scorre.

Nulla è come previsto.

Solo l’abete che piantaste in giardino
non cambia mai le foglie.

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trovato nelle mie assenze

un autre jour

indépendance - jardin d'une vie
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Fotografia di E. Larue

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Attimi
è quello che ora ricordo.

Ridevamo dei nostri malanni,
del ghiaccio nato sul cruscotto
prima che arrivasse gennaio.

Dei sentieri che scava il cuore, Amando.
Era la luce chiara di un istante,
il raccontarci le ombre della vita
viste dagli angoli caldi dell’abbraccio.

Dimmi che non hai più freddo,
che il ricordo di noi, 
ci scalderà anche nel giorno della merla.

Si squaglia
– come distratto dal tempo –
il quadro
che vide perdersi dietro a un viale,
due amanti.

Noi eravamo quelli che osservavano
il cadere delle foglie
e che tiravano i calci alla luna
prima che s’aprisse
sul viale ormai vuoto,

il giorno.

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trovato facendo a pugni con le assenze

myope

indépendance - vierge
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Fotografia di HonypieLiving

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Ancora cieca, ti cerco
dove l’infinito ha inizio,
dove sei tu le grandi ali
del mio volo.

Io la piuma che perdi,
in questo precipizio che attraversi
come vento senza nodi.

Seduta al di là delle cose,
a me, ritorno:
dove verità e menzogna
sono sorelle di un’unica storia
strette abbracciate proprio qui:

nel centro esatto
della tua Assenza.

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Trovato correndo
fra i cocci sul fuoco, le stanze vuote
e la tua assenza che sta rompendo
i coglioni.

dans le bois noir

indépendance - mon Dieu!
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Fotografia di bazin.erwan

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Anch’io come il silenzio
abito la storia
e sono dentro la vita
solo in cerca di una via d’uscita
o una semplice fessura nel cielo
per prendere aria.

Benedetta la manovalanza di Dio
che si spacca il cuore
adagiato su un ceppo
al suono quasi rassicurante
di un’ascia.

Ci scalderemo abbracciati
dietro la collina in fiamme.

Fuori dal raggio degli occhi
nella stagione che siamo e che ricordi,
volano sempre rosse,
le farfalle.

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trovato sgranado gli occhi del cuore
in silenzio. In assoluto silenzio.

père

indépendance - Giovanni e Beatrice Niccolai - 1971
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 Firenze 1971

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I tuoi anni, i miei sbagli,
mentre tu voli la vita,
qui prende forma il gracchiare nero
nel silenzio.

Niente è come ricordi.

La tua assenza ha aperto la porta ai corvi
e gracchiano fuori e dentro le mura
dal giorno in cui andasti.

Non c’è notte che la luna
non si trattenga sugli angoli degli occhi
preparandoci al risveglio.

Spaventano ancora  tua moglie
l’hanno violentata a turno sempre più forte:
ora è l’ombra di un’assenza
e chiama, cercando anche te
 "mamma".

Niente è come avevi previsto,
Anche il giudice è ormai corrotto.
Per fortuna esiste l’acqua corrente
che espia, lavandosi le mani, le colpe.

Poi arriva sera
qui fra il legno e la pietra,
in questa nostra vita che è oggi,
anche la tua storia.

Tutto è
come tu non avresti voluto mai.

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Trovato nella nostra storia
e in quello che non avremmo voluto mai.

 

le fleur blanc

indépendance - feminin
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Fotografia di MegElizabeth

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Fiorisce sempre
bianca d’altri tempi,
la magnolia.

Tutti i segreti delle tue disgrazie
sono i nodi che ho nei capelli
e troppe volte sogno d’essere calva.

Ho smesso anche d’invecchiare,
troppo presa a sciogliere i nodi
alla gola, ai capelli, alle tende.

Ed è sempre bianco
– quasi in segno di resa –
il fiore di magnolia

come se tu
in una fioritura possa
anche solo per un istante tornare.

Stoviglie, suppellettili, odori
sono uguali.
Cambia la memoria,
fogliando verde in ogni stagione.

Sullo scheletro arrugginito
del vecchio cine dei nostri giorni felici
ha fatto con tutti i miei nodi,
il nido

-bianco e indifeso
come un fiore di magnolia –

un aquilone.

 

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dalla Ferocia delle Assenze,
verso il diciannovesimo anniversario

 senza te.