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Fotografia di A. Mire
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Del tempo,
vorrei ora catturare gli attimi:
predisporli in senso inverso
e tornare a nascere.
Essere la mano
che accarezza dall’esterno
il ventre della donna che ora dorme,
essere il respiro
che in me urlò la vita
prima di nascere.
Del tempo,
vorrei essere l’invito al ritorno,
l’elogio al primo vagito,
al primo pianto.
Del tempo,
suona ancora
ogni mattina come se vita ancora respirasse,
la sveglia delle nove
sotto al cuscino dell’ultima notte.
Ha suonato anche stamani
mentre, cercando odori,
è riapparsa con la tua vestaglia
la memoria.
Il lusso degli angeli
non scompone come i tuoi capelli,
il tempo.
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trovato in camera di mamma stamani,
mentre attraversavo ricordi.