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Voce che ti fai urlo
e torni in un sussurro
come fossi vento
a farti certezza d’assenza,
che apri gli occhi alla meraviglia
e tutto è già
quello che ci manca.
Ho braci ardenti
sotto ai piedi del cuore
ed ho una carezza
per dirti
che no, non è mai tardi.
Per vivere,
per smarrirsi in un ricordo,
amarsi sulle rovine
e diventare
verità che non torna.
Uccidimi ti prego
una sola volta.
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.trovato dove non t’aspettavo.
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Ci sono disgrazie
che diventano nomi di strade
o monumenti.
Fra le dita dei piedi
come uno sporco che non va via,
rimangono annidiati
i desideri di corse.
Una matita rossa porpora
scende dal volto sulla carta
e disegna la linea silenziosa
della bocca.
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Trovato in 38,5 linee di febbre
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Ero dove il destino non si sceglie
in quello spazio lungo
la verità di uno sguardo.
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Dove il sublìme
entra attraverso un respiro
nella tua carne.
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Torno nel segreto del volo dell’angelo
come qualcosa di abbandonato
fra i tuoi passi, e in me,
nella brevità della polvere
:
dove tutto si rigenera
e nulla si disperde.
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trovato nella stanchezza
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La sera non ammette ritardi
e da millenni la luna accende
i lampioni dove ancora stanno cercando
la verità dei sogni.
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Le mie tende hanno cuciture ai lati,
e piccoli fori per guardare fra i rami le stelle.
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Tutto quello che si consuma
è un dilemma fra le mie labbra
e la sigaretta.
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Qualche volta della cenere cade
dal davanzale sfiorito.
Passi sempre nei miei pensieri,
la raccogli mentre sta cadendo
e canticchi
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Inspira bene bambina
e non avere fretta.
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bevendo la vita,
mi ubriaco di te.
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è per te.
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Interrogo la vita nei sogni,
così come appari allo sguardo della memoria
e oltre, da dove arrivi.
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Non un dubbio di nebbia,
offusca la vicinanza,
la mano oltre e altrove in me ti cerca.
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Ho un odore per mano,
lì dov’è la sera
e dove l’accompagni
alla fine del giorno, dei giorni,
al mio fianco.
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In un abbraccio di nebbia divento acqua.
illimitata è in te, di me,
della donna, il fiume che canta.
Nascono ed vaporano come fosse quello l’infinito,
nuove stelle sulle nostre labbra.
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trovato dove la memoria dei fatti
non mente
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Peccato che incendi la mia bocca,
torna nella muta sembianza della sera,
dove l’anima si placa
fin a dopo l’aurora.
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Vedrai in me bruciare boschi
e vedrai un barbone frugare nell’ieri
alla ricerca d’uno stralcio di domani.
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Da dietro le colline
avanza a piccoli passi,
con un abito a fiori
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il sole
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trovato fra le labbra del cuore
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C’è una tenerezza
che raccolta dalla terra
ha in sè tutta la brezza del mare.
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Un pensiero si ferma tra i capelli,
mentre il vento sposta gli aghi di pino
dagli alberi.
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La mia memoria è un vezzo allegro
portato con giocosità sui seni.
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Il pensiero di te,
è il vento gelido del nord
che incorona regina la donna.
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Rivolti al dio dei cieli,
pensandoti,
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i suoi capezzoli.
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Trovato ora mentre giocherellavo con la mia collana sui seni
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E’ ancora oggi
quel giorno in cui mi chiedevi
l’eternità del domani.
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Senza spazio
fino alla fine del mondo,
neanche tu le vedi crescere come dei pini,
le radici.
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Dentro la terra scavano
come cani,
le mani, il segreto dei preziosi.
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Un osso lanciato alla miseria
per dirti:
"riempimi ancora di te la bocca
che ho fame"
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trovato credo fra la stufa e la tisana e il camino
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E’ uno sguardo d’autunno
la ricerca del riposo d’inverno.
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Come foglie morte
ci riunirà la distanza del vento.
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In un giorno muto potrò chiederti
di abbracciarmi nuovamente.
Sono stata
la tua più lunga estate
e il fuoco che si nutriva del tuo seme,
dissetando di te
la femmina e la sua maledizione.
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fumandomi addosso la vita
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Raccolgo gli sguardi che ho perso,
le partenze senza destinazione
e un sapore antico sulla terra.
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Senza urgenza di futuro,
si schiudono alla vita le mie labbra.
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Tanto ormai,
abituata alla ginnastica della rinascita,
io torno.
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Uno sguardo si perde oltre la siepe,
da dove non arriva più alcun tempo.
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Baci rubati sotto l’ombra delle betulle,
come anni, mesi e giorni
sono di noi certezza e non solo ricordo.
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Capirai mai
che sotto ogni centimetro che calpesti
è sepolta la mia bocca?
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Trovato nel mio germogliare donna
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