J'Aime

indépendance - jeunesse
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Fotografia di Pluja fina

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Amo in me
quell’orizzonte chiamato Speranza
E Amo ogni giorno di pioggia
in cui ho abitato
più le pozze per terra
che non me stessa.

Amo le ginocchia rotte
nel mio riflesso
e quello più alto, chiaro,
nascosto dietro stormi di nuvole.

E Amo la brevità
del mio essere,
per poter stare in qualcosa
che mi contenga.

Come l’esserci
sia pur per distrazione, casualità o sbaglio
in questo rumore
generato dal silenzio.

Amo in me
l’Amore che cade e si rialza
solo per dichiarare al nulla
che ancora esisto
e che amo, canto, urlo e piango.

Poi mi accendo un pensiero
sulla bellezza del tuo sguardo
come fosse ancora vivo
il ricordo.

Oppure
come se avessimo per secoli,
instancabilmente
fatto l’Amore coi fatti della vita
e un po’ narcisi,

anche con noi stessi.

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Bon, ora esco e vado a fare la turista
a Firenze.

Rue des Souvenirs

indépendance - une autre femme
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Fotografia di Anvie
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Ci sveglia la vita,
così fino a sera, ogni giorno.

Non ricordo mai in che anno sono,
quand’è che sono nata,
se eri già in me, dentro
quand’eri già molto più
di un mal d’assenza.

Si spogliano così i giorni:
i nomi delle strade
sono per ogni angolo, un ricordo,
una memoria fievole
che accende nella nostalgia
dell’esserci già stati
per mille incontri ancora,
il primo incontro.

Frugare nelle visioni,
chiedersi se quell’abbraccio di domani
porterà il nome della gioia,
o se sarà la gioia
a riconoscerci nella malinconia
che cerca solo di ricordare
quel brillare del vino
in un sorso bevuto dalle reciproche labbra.

Sì Amore,
siamo stati tutto questo.
(e molto di più se frughi nei ricordi)

Sono ogni sera
il timido soccorrermi
in quella chiave che gira a vuoto
per i vuoti che non sai,
dietro frasche di giorni,
o sui morsi che davamo alla vita
prima di Amarci.

M’illuminano,
prima d’incontrarmi
timide e consolatorie,

le stelle.
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Poi ti chiederai
che cosa c’entrano con noi
i Fratelli Kennedy, Marx o Enzo Ferrari.
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trovato in una giornata assurda
con la casa scombussolata di nuovo
e dall’allegria dei giovani che ogni giorni
vengono a trovarmi.

mains en vol

indépendance - mains
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Fotografia di E. Emanei
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Fatta salva la memoria,
il resto è un tempo che passa
si increspano le onde
persino negli occhi

dove Tu
sei il vento che asciuga
e non si sposta.

il nostro veliero
ora dorme in una bottiglia,
annata straordinaria,
ricorda persino la tenerezza.

M’innamoro ogni giorno
della lentezza.
di quella cornice di sughero
in cui non so se galleggi
o se sono io
a non voler affondare
neanche con questo lancio di sassi,
il ricordo.

Sono quell’onda che sorpassi
che non vedi e in cui
sono il molo e le catene aperte
per i nostri dove.

A filo dell’acqua
fruga fra le nostre onde
un gabbiano

l’antico volo della fame.

trovato nel pc di scorta
ma che mi rallenta tutto.

oiseau d'avril

indépendance- oiseau
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Fotografia di Julia

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Ti accendi in me
come la luce d’aprile
dietro la poggia.

Passano così 
stagioni che non hanno tempo,
vizi e ozi
si riflettono in quello che fai
o nelle pozze sull’asfalto.

Visioni d’altro
annunciano il soleggiare
di tenerezza fra gli alberi,
l’inverno richiama la fame
o il dissetarsi dei daini.

Abbracciarti così
dove nasce l’abbraccio,
nel silenzio d’altri odori
e dove la ricerca del polline
è solo
la conferma della capacità di farlo.

Un pensiero non più distante
batte come pioggia d’aprile
sulla mia finestra aperta.

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trovato dove non dovrei cercare
e dalla mia maledetta passione per il peccato

comme le vent

indépendance - attente
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Fotografia di Seva

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Potrò mai raccontarti
del silenzio che è tuono
e che bagna il cielo
già in un sguardo?

Saperti dove il tempo
è già un eterno
che come un’onda che ti avvicina
e ti allontana
da dove muore la conchiglia.

Avvicinami al sogno
senza svegliarmi.

Osservarti nella spuma del mare,
in quei sentieri di silenzi
a filo d’orzzonte

e già trovarmi a cercarti
dentro e fuori la pelle,
percipire la tua corsa
dalla forza del crine nell’aria.

Respirarmi quasi dormendo,
con il tuo sguardo
forte e lieve

come un vento di maestrale
nel presente di futuri ricordi
e nei capelli.

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dovrei riordinare alcune cose.
Tu però rimani dove sei: in me, ovunque.

la force et ses couleurs

indépendance - brume
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Fotografia di Vagabond

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Ora che siamo
la verità della nebbia,
mordi ai piedi e nella sua radice,
la mia ombra.

Ti chiederai dov’è che vado stando ferma,
o perchè ai miei piedi
non nasca più
 l’urgenza di una corsa.

Sono diventata
la rotta per le mie partenze
navigo ormeggiata ad un giorno,
quello rosso in cui
il cielo è diventato pudore
o semplice abbaglio.

Conta tu per me
le stelle che sono cadute
e che ho perso.

Quante promesse
non maturano sul melo.

Tu però non lo sai,
i fiori nascono solo dal basso.

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i calzini spaiati scaldano in egual modo

colombe

indépendance - regard
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Fotografia di C. Lima

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Odori antichi
provengono e tornano al sogno,
dove il tutto e il nulla,
in altra forma,
esistono.

Tu sei e sarai
per tutte le vie del mio andare,
il peso della croce
e la leggerezza della farfalla.

Volandomi addosso
tempi seza storia,

sono io quella colomba
che non trova pace.

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trovato nel rosso del rossetto

cœur en papier

indépendance - esperance
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Fotografia di H. Chick

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Cresco ogni giorno
intorno alla mia infanzia
e mi scopro donna senza volerlo.

Tua la mano
che scopre senza denudarla,
la femmina.

Il rossetto contiene
senza coprirlo,
lo sguardo del desiderio.

La bambina perde petali camminando,
tuo sarà il polline se saprai
custodirla.

Sei il sapore delle fragole
nel loro tempo
o l’altalena che mi spinge
dove il cielo ha inizio.

E’ la barca di carta
su cui scrivo segreti,
il cappello che ti coprirà
dal sole, dalla pioggia
anche nel silenzio.

Leggila
e troverai un mare dentro.

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Orgoglioso te, orgogliosa io,
se continuiamo così
invecchieremo come due stronzi.

chiamami

une question d'équilibre

indépendance - le rètour
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Fotografia di Tina M.

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Sentissi quanti cedimenti fa il cuore,
ogni volta che attraversi il silenzio
come se stessimo ancora
andando.

Quando la vita
arriva dall’impossibilità
del sogno
e tu per altre vie
dalle feritoie del tempo.

Sanguina anche il cielo
che sembra ci conduca
con pudore
e inequivocabile tenerezza

nella fortezza sicura
 di un altro abbraccio.

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trovato ricucendo il cuore

n'est pas un adieu

indépendance- n'est pas un adieu
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Fotografia di A. Radonic

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Ora che sai
quanti salti fa il daino
o quanta acqua nasconde il deserto,

sciogli tutti i segreti degli occhi
e parlami in silenzio
della libertà degli uccelli
o del dove nascono i colori del mondo.

Occhi di velluto
non nascondono più niente;
atto unico la vita
con riflettori accesi sul corridoio
degli "Arrivederci".

Solo la mia mano
cercando quel tuo sguardo eterno
conta, immaginadoli pesci,

i sassi
dentro al torrente.

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Ciao Andrea

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non è un addio e tu lo sai