précieux ami

indépendance - Elvio Cecchi, agosto 2007 - Amico e fotografo personale

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Elvio Cecchi – Amico e fotografo
 Agosto 2007

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Nel dubbio dell’incertezza
ho lasciato lo spazio del non detto
alla tua mano attenta
che con premura e giocosità
mi cattura.

L’occhio che trapassa secoli di imparzialità
fin dentro, dove la carne
è l’angelo che cela
la maledizione della donna.

E’ nello spazio dell’infinito
che riesci a dare volto alla mia fuga,
agli anni passati a masticare noia,
alla pazienza che è nel gioco della vita,
tesoro e scrigno.

Lì oltre dove spazio e tempo
hanno la dimensione di un pianto,
spoglio la carne
nel tuo occhio dove anche l’altra me
con i seni accoglienti nelle mani,
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ridendo e giocando
nella preziosità della tua presenza,
si rasserena

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Stai dormendo, ora.
E’ l’inizio del tuo compleanno.
Auguri Elvio!

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Dalle presenze che mi aiutano a sopportare le Assenze.
Dalla Preziosità dell’Amicizia

faim

indépendance - bouche

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Michela oggi se vuoi
puoi tornare nel silenzio della mia casa.
Oggi puoi, se torni, accendere la luce.

Diventano lunghi i silenzi d’inverno
in una casa senza suoni, luce e  riscaldamento.

Tre i miei.
Uno lontano dal silenzio dei fatti,
uno nel silenzio senza fine di una donna.
uno con te qui
e quel silenzio finiva quasi ogni sera
in una risata, in una bevuta, in un abbraccio.

Poi ognuna di noi due, piangeva.
Ed era bello giocare come bambine
stanche di scappare.
Ed era rinascere ogni giorno accanto
di sangue diverso, sorelle.

Michela oggi se vuoi, puoi.
Puoi se vuoi, non cercare le stanze nella memoria,
e respirare odore di bucato di lavatrice.

Michela se tu fossi qui, sarei un pò più famiglia,
sarei meno sola del vuoto
con una collana di noci al collo.

Puoi lavarti non più al lume di una candela
sotto all’acqua gelida  delle docce d’inverno
con in sottofondo quel mio piangere
più freddo d’ogni silenzio.

Tu sei arrivata sempre con l’estate
senza sparire mai d’inverno.

Michela oggi se vuoi posso offrirti un te’ caldo,
in tazza di ceramica elegante
come m’hanno insegnato in famiglia.

Non chiedermi dov’è ch’è iniziato
il cigolare del destino.
Iniziò prima che sparisse la luce in me
il caldo in me, oltre la porta violata
senza cardini, i giorni.

Michela, oggi se vuoi, puoi scaldarti.
Ho cambiato per i nostri giorni
anche gli asciugamani.

Nella dispensa c’è ancora
quel pezzo di cioccolata da pochi centesimi
prezioso come la miseria.

Michela, oggi se vuoi
io posso apparecchiarti la tavola.
con un pezzo di pane e del sale

e Tu sai,

solo tu sai
quanto quel pane sia benedetto.

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Dalle cose che accadono,
dalla caldaia nuova in casa,
dalla vita

diagonal

indépendance - diagonal

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Mia madre
è una donna che ho imparato a conoscere
nei momenti difficili.

Se quando ero alto un suo ginocchio
mi pareva fredda, alta e austera
come le montagne che d’inverno valicano i sogni di noi bambini,

ora,
dopo tutto ciò che è accaduto
la ritrovo diversa

forse uguale
ma in una visione diagonale.
Rovesciata.

Mia madre è un’Errante.
Errante è una persona che Erra,
che sbaglia e continua a camminare sui propri sbagli,
viaggiando, viaggiando.

Fino al ritorno delle incertezze
e la conclusione di aver vissuto

senza rimpianti

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(Mamma – Giacomo D.)

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Giacomo ci teneva che la pubblicassi qui.

histoire II

indépendance - souvenir

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Arriva d’improvviso
e scardina tutto.

Ti ricorderai un giorno,
di un giorno ancora più lontano
in cui tutto intorno e dentro mi moriva
e tu piangevi.

Il pianto d’un figlio
è il più grande dei dolori
perchè incide sulla pelle viva del cuore
la sacralità dell’Amore.

Non c’è niente che sia di noi, altro.
E le volte che m’hai vista rincorrere la gioia
è perchè fuggitiva, se ne stava andando.

La mano che mi passavi fra i capelli,
mi riapriva gli occhi all’esistenza,
come un dolore che non passa,
la vita succede.

E tutto quello ch’è di noi storia,
è di te ora,  l’ingombrante bagaglio.

Altre partenze ci darà il destino
verso le più antiche destinazioni,
come fosse dell’intero viaggio,
la bellezza fra le rotaie,

il rumore senza fermate
di un lungo abbraccio

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Trovato oggi, abbracciando Giacomo

chemin

indépendance - Giacomo e Francesca fotografati da Deborah Marini

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Giacomo e Francesca
fotografati da 
Deborah Marini  maggio 2007

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E’ di voi l’odore del mare
che arriva anche con le finestre chiuse,
serrate anche le porte,
arriva con voi il meglio di ogni stagione.

Il tempo di ieri non è andato perso
e dalla strada arriva
la bellezza d’un vostro gesto.

Siate del vostro del tempo
la stagione che gioca col sole d’inverno
e il lieve vento nei lunghi pomeriggi d’estate.

Siate il ramo e non la foglia del pesco in fiore,
sia il frutto maturo nonstante la grandine
fuori stagione.

C’è il mare negli occhi di Ama,
e un tesoro nascosto di chi con cura 
spiega nel cuore dell’altro

le vele
 
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Dal motivo dei miei giorni

 

racines II

indépendance - tendresse

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Riemergo dal bisogno
d’essere ancora figlia del tuo tempo,
con tra le mani
molto meno della metà di niente,
e uno sguardo fragile che non trascura la polvere.

Riemergo per spostare nel cielo del merlo,
la traiettoria dello sparo del destino
e lasciarti accanto a me come fosse preghiera,
qui per Sempre.

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E’ nell’odore del fango
che cerco ancora fra le tue radici
la mia terra

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Trovato nell’armadio che era tuo
e che ancora è ordinato come se tu non fossi mai andato

créature

indépendance - caracreatura - Pino Roveredo


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"Caracreatura,
sono soltanto cinque minuti che ho acceso la luce del buongiorno,
e già mi è venuta addosso la voglia di spegnere quella della buonanotte.
Fosse per me, mi sveglierei soltanto per timbrare la presenza,
e poi m’infilerei nel buio di due tavor per scontare quel che resta dell’esistenza.
Santa Maria delle Solitudini, se sapessi…"

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Pino Roveredo
Caracreatura

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Oggi "Caracreatura" di Pino Roveredo – Ed. Bompiani
è stato presentato a Milano

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Sono mesi che
caracreatura mi fa compagnia nelle pause di parole;
quando il tempo stringe sulle attese
e non piove nemmeno se i pensieri squarciano le nuvole.

Caracreatura,
ne parlavamo con dolcezza.
nella consapevolezza del non essere soli
e diventa tenerezza anche il risveglio
per la Sua mano vigile sulle ombre d’ogni mio silenzio.

Poi in finire d’ogni telefonata il suo rassicurarmi:
"Bon, Beatrice, se c’è qualcosa che non va, tu mandami a dire"

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Trovato nel cuore e nele mani del mio babbo di parole

perle II

indépendance - Giacomo

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la mia migliore poesia: Giacomo

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Non sarà il tempo che rammenda gli strappi,
ne’ saranno i discorsi che sentirai fare
sul dove è giusto stare, a fare del tuo cuore, un Uomo.

"Da certi uomini ho imparato
a come non voler mai diventarare"

Scivoli, grande,
in un abbraccio di tenerezza che mi sa contenere
come un oceano che sa d’Amore,
respira sole e s’apre di noi, l’infinito oltre il mare.

Racchiuso in una conchiglia
ci sta tutto l’inutile rumore

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Trovato nella saggezza della tua età

fils

indépendance - fils

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Ti voglio bene
in un sentire che capirai, non sbiadisce.

Si sono lavati gli occhi nei lunghi giorni di pioggia
dove tutto dentro mi moriva
e la tua corteccia diventava il sentire
di un mondo di piccole mai precarie, certezze.

In una direzione  
che nulla oppone alla speranza
abbiamo navigato il silenzio dell’abbraccio,
trovando la radice dell’Appartenenza.

Dove il volo di un aquilone
era la scommessa di un filo che avresti
saputo domare nella consapevolezza dell’Amore.

Ti voglio bene,
dove le difese cadono
come le più fragili delle mie foglie e nulla oltre te,
richiama il calore dell’utero della terra

ch’è di me,
la più vera delle storie

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per ogni giorno che cresci fin sopra al cielo
ricordandomi la bellezza del volo