oiseau d'avril

indépendance- oiseau
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Fotografia di Julia

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Ti accendi in me
come la luce d’aprile
dietro la poggia.

Passano così 
stagioni che non hanno tempo,
vizi e ozi
si riflettono in quello che fai
o nelle pozze sull’asfalto.

Visioni d’altro
annunciano il soleggiare
di tenerezza fra gli alberi,
l’inverno richiama la fame
o il dissetarsi dei daini.

Abbracciarti così
dove nasce l’abbraccio,
nel silenzio d’altri odori
e dove la ricerca del polline
è solo
la conferma della capacità di farlo.

Un pensiero non più distante
batte come pioggia d’aprile
sulla mia finestra aperta.

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trovato dove non dovrei cercare
e dalla mia maledetta passione per il peccato

crinière

indépendance - regard d'eau
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Fotografia di salambó

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Dove anche vita finisce,
rimane un suono simile al pizzico che fai,
come quando accordi tutti i tuoi giorni,
sul mio destino infranto.

Avvicino un filo d’erba fra le labbra
per suonare quello che tu calpesti.

Dentro a un pensiero,
abitano ancora tutti i miei sogni:
l’ombra di un sorriso,
quasi mi rende bella,
come una pineta in fiamme.

Mi piace muovermi
fra la resina che cola dalla tua bocca
e l’antica tenerezza
che mi riporta a te,

aggrappata alla folta criniera
di un cavallo a dondolo.

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trovato
fra le lancette e l’ora
di un orologio ch ho guardato
al tuo polso

Bienvenue

indépendance - bienvenue
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Fotografia di Hélène Desplechin

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Il blog si tinge di rosa.
Beatrice è nata.

In Sicilia una coppia che segue le mie parole
e che ho conosciuto prima qui sul blog
e successivamente nelle serate di poesia siciliane,
mi ha avvisata che la loro primogenita è nata:
le hanno voluto dare il mio stesso nome.

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E se vita dev’essere,
che vita sia.

Ti costringa l’esserci a richiami eterni
di tenerezza.
A fronteggiare lo smarrimento
 con la Speranza.

Non manchi mai alla tua tavola
la purezza dell’acqua,
la saggezza del pane
e un fiore di campo da dedicare. 

Sii della tua vita,
foglio, verbo, 
 e quella mano che scrive
anche in giorni di tristezza,

l’azzardo e il volo pulito
degli aquiloni.

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A Beatrice, P e L.

une femme errante

indépendance - aller

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Vado,
io che delle nostre donne
sono l’errante.

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Mi ero emozionato quando lessi “Le nostre donne” di Beatrice Niccolai,
versi di una forza straordinaria!
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La nostra Associazione Culturale, Blog – Territori e Paradossi,
aveva già in programma una serata con uno spettacolo
liberamente tratto dal libro Papalagi per il 7 marzo e facente parte
della rassegna dedicata alle donne ed organizzata dalla Municipalità di Favaro.
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Proponemmo ad Enrico Nardin, delegato alla cultura della municipalità,
di far leggere nell’occasione quei versi;
Enrico ci chiese “…ma si può invitare la poetessa?”
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Contattai Beatrice, che non conoscevo se non per le risposte
a qualche mio commento che avevo lasciato alle sue poesie,
e la cosa diventò possibile.
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Eravamo a fine gennaio, si trattava di organizzare la serata:
partivamo da Beatrice e dalle sue opere;
mancavano tutti gli altri ingredienti che lei, con infinita gentilezza,
ci suggeriva utili alla riuscita dell’iniziativa.
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Una ballerina di flamenco: l’Associazione “Paso Libre” di Mestre
ci raccomandò Martina Furlan, solare e bravissima interprete del ballo spagnolo.
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Mancava una lettrice: l’Associazione Teatro Arte Povera di Mogliano
propose la propria attrice Valentina Longo.
E si mise a nostra disposizione anche il loro tecnico del suono Massimo Mason.
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Il poeta Alessandro Bon,
presentatoci dal “Gruppo Poesia Comunità di Mestre”, ha proposto alcune sue opere.
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Il chitarrista classico Andrea Marzari
ha accettato con entusiasmo di partecipare alla serata.
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La poesia di Beatrice ha catalizzato la collaborazione spontanea
di molte nuove persone che ringraziamo di tutto cuore.
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Siamo fiduciosi che il ricordo di questa serata
accompagnerà nel tempo chi vi ha assistito;
e siamo sicuri che resteranno indelebili nei loro cuori
le emozioni che i suoi versi immancabilmente trasmettono.
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                                                                  Giuliano Brandoli
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Giuliano ha organizzato tutto
e ogni giorno abbiamo lavorato a distanza
per lunghe settimane di umana pazienza.
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La serata di sabato lascerà
ad ogni partecipante un libretto omaggio
con scatti fotografici di Giuliano Brandoli
associate a parole mie.
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Sai Giuliano,
quando hai abbinato la fotografia del 1967 di tua moglie Laura
alle mie parole  ‘la tenerezza dell’infinito’

ho avuto la certezza della tua straordinarietà.

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Grazie per avermi dato conferma
della forza dell’Amore.

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Come posso desiderare di camminare
se con Te ho volato,
lo spazio illimitato del cielo?

Con la Tua mano ho colto
la tenerezza dell’infinito
nel breve spazio di una carezza.

E se una stella brilla
da qualche parte nel buio del cielo,
è perché la Tua mano
mi ha accompagnato ad accenderla,

in un giorno lontano,
per noi,
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lassù.

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Beatrice Niccolai, ‘La tenerezza dell’infinito’ –  ‘Gramigna’, 2008

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dalle cose che accadono

l'ensemble des mots

indépendance - l'ivraie - montaggio Beatrice - fotografia Deborah Marini, 2007

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 – E’ stata un’esperienza bellissima –

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come è stata bellissima la condivisione in parallelo al blog,
attraverso una piccola mailing lista interna,
a chi ha lavorato intorno al libro.
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In sottofondo ora suona Sting con un noto gruppo corso, I Muvrini,
è stata la voce corsa di Guidu Antonietti di Cinarca
in effetti a rendere possibile
l’uscita del libro in due lingue: italiano e francese.
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Verrà presentato a Roma.
Di oggi la notizia che l’amministrazione comunale
sosterrà l’iniziativa.
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sarebbe bello ci fossero tutte le dieci persone
che hanno scritto la mia prefazione.
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Massimo, blogger
Timeline of blue, blogger
Antonella, blogger
Guidu Antonietti di Cinarca, architetto, resp. editoriale di rivista d’arte
(che ne ha curata anche la traduzione),
Antonio De Rose, artista poeta,
Valente Cancogni, artista scultore,
Pam,  blogger
Cav.Uff. Sante Albino Maria Rossi
(promotore del Premio Poesia Itinerante Piera Micheli Rossi di cui sono madrina)
Anna Visconti, amica conosciuta sulle parole,
Giuliano Paradisi, pensionato, mio lettore, amante di poesia.

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Quando parlando con Pino Roveredo
riguardo alla prefazione e al libro in generale
mi consigliò di farmi recensire da un ‘tecnico’ del settore
qualcosa in me si ribellò e glielo disse.
la poesia non ha bisogno di cattedre,
ha solo bisogno di essere accolta.
Chi meglio del lettore può dire?
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La poesia nasce nel cuore della gente.
il brano in audio ‘fields of gold’
per chi è dentro al libro sà cosa significa.
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Per ovvi motivi ancora il titolo non lo posso rendere noto.
del mio primo libro non ne ho mai volutamente fare parola,
ma i soliti furbi hanno plagiato il titolo,
questione oggi in mano ai legali mio e della casa editrice.
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Mi consola solo sapere che quel libro
non ha venduto un granchè
che la casa editrice aveva contato su una mia contropubblicità,
tanto da destare curiosità
cosa che vi prego di domare sapientemente.

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E’ stato bello lavorare insieme a dodici persone
(calcolando anche mio figlio Giacomo per le illustrazioni
e Deborah Marini per la copertina).

Per me è stato incredibile, come singolarmente
ognuno di loro mi inviasse la prefazione,
totalmente intonata sulla stessa nota.
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Nessuno dei dieci sapeva dell’altro.
Poi in finale, ci siamo scambiati idee e opinioni
ed è stato un regalo bellissimo
stare con altri nelle parole.
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Ad ognuno di loro
il mio più sincero Grazie.
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La data d’uscita sarà precedente la data di presentazione
che avverrà a Roma in aria di primavera,
dove sono invitata alla presentazione di un film su Pier Paolo Pasolini
che verrà aperta con la lettura di parole mie.
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Sembro più assente qui, lo sò;
è che sono spesso di là al telefono
e più su un’agenda.
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dopo tre anni, quest’anno
ho di nuovo anche io un’agenda.

une certitude

indèpendance - le réveil

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Mi sveglia ancora una volta l’assenza di tempo;
qualche foglia si sposta
dal ramo alla terra.
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Lunghi sono gli anni
in cerca di una certezza
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La caffettiera regala un colore
arrivato con dolcezza dalla posta.
Apro piangendo la tua assenza
e per tutti domani sarà un altro giorno di festa.
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Le prime parole solcano
dove gli occhi non guardano.
Due amanti che si abbracciano
volando nell’aria che ci aspetta.
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Brucerò anch’io un giorno dentro l’acqua.
Specchiandomi nel silenzio,
calpesto con gli occhi il mio sguardo.
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Mi si è spalancato il cuore
come una finestra in un giorno di vento.
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grazie  per il quadro "Dono del cuore"
Di Umberto Mazzone
:
…" Per la profonda stima che nutro nei tuoi confronti
come poeta e come donna"…

avec papier

indépendance - fotografia di Deborah Marini - aprile 2007

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Fotografia di Deborah Marini, 2007
 copertina del prossimo mio libro

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Sono consapevole del fatto che non sia facile starmi accanto.
Ho per molti aspetti un carattere ingestibile.
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Mi assento dalle cose che ho intorno per pensare,
poi riemergo con le mie teorie, coi miei pensieri
che dò per scontato gli altri sappiano,
che abbiano visto con me quello che io nel mio viaggio
ho persino toccato, respirato.
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Il prossimo libro è un viaggio.
un viaggio che non ho fatto da sola.
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Il prossimo libro è un Atto d’Amore.
Non tanto mio, ma di chi con me
ha fatto il viaggio, vedendo quello che viaggiando
ho visto io.
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Pochi giorni prima di Pasqua ricordo che telefonai a Deborah,
le chiesi di fotografare uno spaventapasseri,
di quelli vestiti che sembrano che parlano quando li guardi.
,
Un tempo gli spaventapasseri abitavano i campi,
oggi sono sostituiti da nastri di plastica rossi e bianchi
annodati alle piante.
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Deborah ha una dote non comune.
e’ sempre silente. parla poco e quando parla,
il suo discorso ha sempre una logica.
Lei è dotata della capacità d’ascolto.
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Le parlai di come stava lo spaventapasseri
che avevo trovato, visto, amato nel mio viaggio interiore
e che avrei voluto trovare in un campo.
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Lei non aggiunse molto. Mi disse solo
"certo che sei strana,  ma forse ho capito"
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Lei costruì uno spaventapasseri,
lo vesti facendo suo il mio viaggio
e mi inviò molte immagini, tutte bellissime.
Guardando la foto di questo post,
capii che era lui che cercavo.

E sarà lui la copertina del prossimo libro.
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Ovviamente lei pensò bene che uno spaventapasseri
si annoia mortalmente da solo e costruì anche la sua compagna
ma questa è un’altra storia.
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Deborah ha la straordinaria capacità di rendere vivo
anche un sasso quando lo fotografa.
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Durante il viaggio si incontrano persone bellissime.
immagino sempre di viaggiare per lunghi tragitti
è nei viaggi che ho sempre fatto stroardinari incontri.
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Durante il viaggio mi si è seduto accanto,
con una delicatezza antica e straordinaria, Guidu.
Un giorno lasciò un suo segno di passaggio,
con una traduzione di alcune parole mie.
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Giorno dopo giorno ha preso per mano le parole
e lo ha sempre fatto sottovoce,
lasciando discreta traccia della sua bella presenza.
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Grazie a lui il libro uscirà in due lingue:
italiano e francese
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Pensai che, per come è strutturato il libro,
che è una storia brevissima entro cui si muovono le parole,
che occorressero delle immagini.
Poche ed essenziali.
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Pensai ad un artista
capace di vedere quello che vedevo io.
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Fu un pomeriggio non lontano che telefonai a mio figlio.
"Giacomo senti, sei molto bravo quando dipingi,
avresti voglia di illustrare il prossimo libro"?
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Giacomo rimase silenzioso.
poi mi disse che non sapeva se ne sarebbe stato all’altezza.
Gli chiesi espressamente di leggersi tutto il libro,
di scegliere i passaggi che preferiva e lì
lasciarsi trasportare dai sensi.
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Non sono molti, sono sei disegni.
Uno più bello dell’altro.
Lui come Deborah ha la capacità di rendere vive
le cose che disegna.
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Ha usato tecniche che non conoscevo.
E’ venuto più volte qui da me per dipingere
e sembra che la mia presenza sia servita.
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Il disegno che in assoluto amo di più lo ha fatto
con terre, sangue e caffè.
(gioventù moderna, io mi sono fermata agli acquerelli)
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E sarà il disegno di chiusura del libro.
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Sembra che il lavoro fatto per il libro gli dia anche credito scolastico
e ringrazio quegli insegnanti che gli hanno permesso
di dedicarsi a questa sua partecipazione
anche nelle ore di lezione scolastica.
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La tenerezza è stata sentirmi chiedere…
"Mamma, senti, anche piccolo piccolo, verrà scritto sul libro
che i disegni li ho fatti io? Insomma ci sarà il mio nome?"
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Certo che ci sarà il tuo nome,
e stavolta ci sarà anche il tuo cognome
e ci sarà persino la tua fotografia,
come ci saranno le fotografie di
Deborah Marini e di Guidu Antonietti di Cinarca.

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Personalmente credo, senza niente togliere alle precedenti
prefazione e presentazione avute fatte
dal premio Campiello 2005, Pino Roveredo
e dal critico letterario Giovanni Choukhadarian
per "Sans papier – reato d’esistenza di una buona a nulla"
che la prefazione di questo libro
sia molto, molto bella.
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Il titolo del libro e l’autore della prefazione rimangono ancora
nel cassetto del blog.

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Il finale del libro?
Ha intanto una costola a differenza del primo libro
che era unito da due spirali come i block notes.
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Il libro non ha un finale
e chi vorrà potrà scrivere nella zona apposita
il finale che preferisce.
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Io l’ho chiuso come fosse quello l’inizio.

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L’uscita del libro è prevista entro dicembre.
poco dopo il compimento dei miei quarant’anni

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Un grazie di cuore a chi ha fatto con me,
il viaggio

nouvelle génération

indépendance - l'amour

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Guardo a voi,
come si guarda alla bellezza del mondo.
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Non perdete mai il coraggio dell’Amore
unica medicina contro
i mali del nostro tempo.

Eterno rimanga il cuore che Ama.
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Attraverso i vostri baci,
– quegli Amori spruzzati a colori
sulle nostre mura stanche –

gli abbracci nei viali dei tigli
ogni tramonto porta in se’
l’odore magico
.
dell’alba.

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Alla generazione fortunata dei nostri figli

fleurs IX

indépendance - fleurs

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Se apri quella porta
c’è dentro il silenzio che mi parla
una parola nascosta.

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"Beatrice,
la serata di ieri mi ha lasciato addosso una bella carica di energia;
io sentivo voglia di accoglienza.
Secondo me c’era la voglia di capirti e carpirti…
e tu lo hai fatto.
Credo tu abbia creato benessere e pacificazione…
con tenerezza verso ogni passione e umano sentire.
Ti sei messa in prima persona…ci vuole un tale coraggio!

Stefania,
(una mail di stamani, dopo l’incontro di poesia di ieri sera)

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***

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Cara Beatrice,
era tanto che non mi emozionavo così.
saranno state le candele, il gioco di luci ed ombre,l’ambiente raccolto.
o forse è stata l’irruenza della poesia, così come non l’avevo mai vista, sentita,vissuta,assaporata.
mi sono sentita finalmente bene. in comunione con me stessa.
e’ tanto che aspettavo questa sensazione di calma interiore.
ho lasciato la mente libera di vagare,mi sono fatta trascinare dalla musica e dai quei corpi ballanti che accompagnati dalle tue parole leggere, si sono fusi in un abbraccio avvolgente.
GRAZIE.
perchè con la tua semplicità e modestia,
riveli al mondo l’importanza di fermarsi e vivere in ogni istante l’amore.
fino in fondo. contro la morte e la sofferenza,
ma ad ogni costo. perchè l’amore è il motore del mondo
e perchè "ognuno è quanti abbracci ha dato".
 
Giovanna
(mail appena arrivata)
.
***
.

"Sono uscito con uno scopo.
Però poi mi sono fermato, ho fatto una pausa.
Devo dire che è stata davvero rigenerante.
Non riesco bene a leggere quello che scrivo.

Ti ringrazio per lo spazio di pausa
che mi hai fatto trovare"

Massimo 

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***

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Avevo scelto due messaggi ricevuti
ai quali si è aggiunta adesso ora la mail di Giovanna
che non conoscevo prima di ieri sera.

E’ stato per me poesia
entrare in contatto con persone che seppure del mio paese,
io non conoscessi.

Ed è questa la poesia.
Crea la bellezza degli incontri,
crea opportunità di abbracci.

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Oggi, mi sono stati consegnati i segnalibri
che la rivista letteraria "l’Asfodelo" mi ha donato.
Sono segnalibri con poesie
e opere di:

– Deborah Marini
– Vincent Gregory
– Valente Cancogni

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La poesia non è una cosa diversa dalla vita.
Per quello alle serate di poesia
non parlo di poesia ma di vita

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dalla commozione che ancora mi abbraccia,
dallo stupore, dalla bellezza degli incontri