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Fotografia di S. Sabor
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C’è dell’altro
in quel mio cercarti,
ch’è il mio cercarmi:
riappropriarmi delle mie foglie,
consapevole che siano tue
le radici con cui
sfiorano cielo e terra.
Sedermi senza timore
dentro il luogo oscuro
dove aspettando tempo,
s’accendono prive di altra storia
le stelle.
Essere già memoria
– di quei lunghi giorni di sole –
in cui eravamo ombre
e il loro odore.
In un filo d’erba,
c’era un mondo intero,
come visioni d’altro
quel nostro
lasciarsi addomesticare
dalla tenerezza.
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trovato nel solito posto
mentre cercavo i miei calzini arancioni