30 cents

il Piacere dei Sensi

 

Rimane sempre il retrogusto di qualcosa di vissuto.
Indelebile memoria di quello che è stato, senza più valore alcuno del "che sarà".
Il linguaggio dei sensi, epidermide dell’anima
come il croissant a Parigi dopo avere giocato l’amore
tra i cespugli sotto la Tour Eiffel
o come la macedonia di prima mattina in una piazzetta
fino ad allora anonima.
Quella piazzetta avrà per lei  sempre il gusto del melone e dell’uva.
Impercettibile emotività
dei sensi.

db curiosò in tutti quei suoi passati momenti
di frugale capacità d’esistere non solo a se stessa.
Momenti in cui qualcosa esiste
per poi morire
abbandonare l’essere stato e rimanere ricordo.

Uscì di casa per carpire il nettare
di un lontano croissant e di una macedonia
ma "quel" gusto era lo spettro di cose
ormai passate, irrecuperabili nell’oggi.
Impensabili anche per ogni suo domani.

Lasciò con delicatezza il cucchiaino del caffè macchiato
sul bordo del piattino.
Bevve con nostalgia i sapori non ritrovati.
Lasciò 30 cents di mancia e se ne andò.