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Fotografia di Mari
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Ancora vorrei sapere dove sono
ogni volta che mi guardo.
Dietro la luce fievole
di tre candele quasi spente
si adagiano le ombre
come se stessero già da tempo
dormendo.
Vorrei trovare
– come raccolto da una premura materna –
il senso del mio smarrimento,
un’indicazione per quel luogo abbandonato
chiamato Speranza.
Rovine di un vecchio borgo
costruito intorno alla fontana dei perdenti
lasciano crescere il vento
fra le ciocche dei salici.
Tutto è già silenzio.
Solo quei nostri passi
risuonano anche fermi
come se stessimo come il tempo,
passando.
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Trovato così per caso al solito posto.
Inutile rimuovere le suppellettili.
Dovrei proprio cambiare casa.