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Fotografia di M.
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Ed è
quel mio essermi complice
nella città eterna dell’incertezza
a guidarmi come un bastone bianco.
I segnali della vita
già mi dicono che ti voglio bene,
che attraverso il cuore di corsa
senza guardare
quanti inciampi avrò ancora da fare.
Sporcarsi così nella tenerezza,
questo e i giorni a venire,
con l’incoscienza di chi
ha già visto scorticarsi al suolo,
il sole.
Piovono attimi
nell’attesa di un raggio di luce;
la mano libera
cerca d’aprire la porta del cielo
per un tappeto di carezze,
con sdraiato, accanto alle nostre probabilità
un inutile
bastone bianco.
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trovato ascoltandomi