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Tu sei quello con la mamma in ultima fila,
che arriva con un giubbotto vuoto
che mastica a bocca chiusa parole mentre
va in scena il silenzio.
Tu sei quello che ha la mamma
come un albero a cui sono cadute le foglie
e Tu sei la costanza del raccoglierle.
Una grossa radice scoperta,
e una manciata d’abbracci come terra
a ricoprire la testa di biancospino ribelle.
Tu sei quello
che fa ballare le ombre
e sei quello che ossigena nella casa dei Tuoi anni,
il risveglio.
Come fosse un miracolo ancora esistere,
in questo bosco andato a fuoco in un giorno di pioggia
di cristallo fragile si rompono nell’Amore,
di Tua mamma,
gli occhi
.
Trovato nel cuore