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Fotografia di un’ombra
che non si è lasciata fotografare
(io però ci vedo uno sguardo)
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Entrare nelle mie pagine
e trovare tutto in disordine
è stato come tornare a me, nei lunghi anni
che hanno cambiato il corso
della mia storia.
Sapessi che disordine c’era nel nulla.
Guardarmi aggrappata alla cenere
per ricordare l’odore della legna che brucia
o di ogni forma dolorosa che ricordasse la vita.
Regnare nel silenzio
quello bianco che non ha riferimenti
e salvarsi con solo il bisogno di lasciare traccia,
per fermare un punto
e capire da dove ripartire
o dove non voler tornare.
C’è una bellezza nell’autunno
in cui tutto vola fra il cielo e la terra
e disegna strane smorfie di tenerezza
in uno sguardo spoglio,
senza più alcuna corazza.
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carta bianca