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Fotografia di Penny J.
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Quelle lunghe ore senza tempo
e quell’esserci così per forza,
come se stessi per vita mia
già scrivendo l’undicesimo comandamento.
Vorrei estirpare la pesantezza
come una radice dalla terra
e sfamare il bisogno di colori
dall’arancione di una carota.
Ci sono giorni che si scrivono
con la luna di traverso
o il sole fuori posto.
Certe ombre si vedono anche al buio
e occupano verità e menzogne
come il filo d’erba al prato.
Mi soccorra la Speranza
quando la notte
copre tutte le radici nella terra
e quando anche la terra
si veste di silenzio.
Vorrei frugarmi dentro la vita
in cerca solo di una stupida certezza,
o di una noce fossilizzata
come amuleto.
Sentirti vibrare in quest’eterno
ch’è dichiarazione di vita
per noi che inciampando
stiamo solo passando.
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c’è il solito rumore che parla dentro.
la vita fuori fa il suo corso.
ancora mi sto guardando per vedere
se mi riconosco almeno di spalle.