.
.
Torno a casa,
in quella casa che confonde futuro a memoria.
Gli abeti non perdono mai le foglie.
Tutto è
come allora, come sempre
con solo un inserto pubblicitario diverso.
Anche la carta è diversa.
Le date si ripetono ogni anno.
Tu in quale inserto sei adesso?
Profumi d’abete d’inverno.
L’odore riempie
i vuoti nelle stanze.
Correggimi il sogno,
non togliermi dalle mani il veleno
con cui uccido ogni giorno.
E’ casa casa nostra,
sotto ogni abete, dentro ogni spazio
fuori e dentro l’inverno.
Ora, pensandoti
anche Cristo sta sudando.
Ho fatto d’ogni ago d’abete
monumento di memoria.
.
trovato lontano dagli abeti,
a Roma