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Fotografia di T. Lulayu
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Ci sorprendono ancora le foglie:
nel loro morire
s’accende la luce dell’autunno
e intravedo ancora due nomi
sulla corteccia del faggio.
L’ombra che mi accompagna
sorregge solo il nostro passaggio.
Intravedo i vetri delle finestre
scritti da infiniti attimi di pioggia
e intravedo a un palmo da me,
il riflesso di un respiro.
S’appannano ancora gli occhi
come se il domani portasse
l’odore di un sogno.
In pezze di silenzio
dorme la radice della donna
e fioriscono attimi di tenerezza
ogni volta che non ti cerco
e m’osservo di nascosto cercarti.
Mani di nodi raccolgono
– che io cada o fluisca –
la mia acqua.
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trovato in mani che mi sanno aspettare