bandit

indépendance - sous les feuilles.
Fotografia di Heldes

.
Cerco in libri d'altri
l'uscita dal labirinto,
il presupposto che coincida
con una porta socchiusa
almeno sul retro di una storia.

Forse un tempo
avevamo anche noi
tappezzeria pregiata, in velluto rosa,
o lunghi drappeggi
alle finestre.

Nella prospettiva
certe cose rimangono al centro,
brillano anche al buio
ed emettono suoni anche nel silenzio.

Ho spento
ogni luce rimasta accesa
nelle stanze del passato
per dondolarmi in penombra
su una parentesi di legno
in mezzo alla stanza. 

Passa la vita
attraverso le fessure del tempo,
rendendo familiare
l'obliquo disordine.

Fuori dorme
-protetta dall'anima del Pelloni*-
la guazza d'autunno.

.

*Stefano Pelloni, brigante romagnolo dell'800
detto "il passatore"

QUI
"cantando vita"
un altro mio pezzo letto da Vinicio Capossela

 

cette tendre inquiétude

indépendance - tendresse
.
Fotografia di F. Bird

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Dal silenzio della pietra
s’alzerà come mosso dal vento
il sipario sulle assenze
e anch’io, come loro,
sarò presente.

Qualche sguardo ancora
scruta al di là della pioggia,
nel verde che trafigge
le isole e il loro ritorno.

Di tanto che ho perso,
 forse anche il volto ma mai lo sguardo.
Solo il silenzio divora l’aria
e la rende simile alla pioggia.

Le solitudini che s’incontrano
chissà se si riconosceranno,
se avranno in serbo anche loro
occhi per altri,
o se solo ricorderanno.

Imperfette malinconie
sostano nel cadere della pioggia
e diventa così vicina
anche l’inquieta linea d’orizzonte.

Perdo lettere
ogni volta che naufrago
nel mio smarrimento.

***

Prossimi appuntamenti miei:

"Ma noi eravamo altro", Gavignano Sabino (RI) – 22 maggio p.v.

"Le nostre donne" all’Università di Siena – 26 maggio p.v.

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trovato in giornate lunghe di parole
e di silenzi

l'autre renaissance

indépendance - l'aube
.
Fotografia di T. Lulayu

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Ci sorprendono ancora le foglie:

nel loro morire
s’accende la luce dell’autunno
e intravedo ancora due nomi
sulla corteccia del faggio.

L’ombra che mi accompagna
sorregge solo il nostro passaggio.

Intravedo i vetri delle finestre
scritti da infiniti attimi di pioggia
e intravedo a un palmo da me,
il riflesso di un respiro.

S’appannano ancora gli occhi
come se il domani portasse
l’odore di un sogno.

In pezze di silenzio
dorme la radice della donna
e fioriscono attimi di tenerezza
ogni volta che non ti cerco
e m’osservo di nascosto cercarti.

Mani di nodi raccolgono
– che io cada o fluisca –
la mia acqua.

.
trovato in mani che mi sanno aspettare

au feu

indépendance - écrire la vie
.
Fotografia di H. Kù

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Per distanza
(e quasi sempre per distrazione)
s’intravedono le ombre.

Indossano,
– capiremo domani –
la nudità delle stelle
e parleranno mezzo tono sotto
i nostri discorsi.

Qualcosa di inevaso
chiede di infrangersi nel cielo
per pioverci addosso
come un destino non scelto.

Io ero già
l’altra parte dello sguardo:
quella parte che non vede, ne’ focalizza
e solo in silenzio osserva.

Mi ero distante
solo per guardarti
e per accarezzare i rintocchi
che ancora suonano come tamburi

fuori e dentro
il silenzio.

.

trovato mentre sei
senza sapere di essere

un jour de pluie

indépendance - encore la vie...
.
Fotografia di A. Vie

.

Che il sole ti asciughi
le polveri del lago che hai negli occhi
al risveglio.

Ho ancora appesa la voglia di vivere
al chiodo dei nostri giorni.

Solo la ruggine ricorda
quant’è piovuto
o quanto, in silenzio
tu ed io abbiamo pianto.

Vorre leccarti la profondità
del silenzio
e lì incontrarti giocoso
come fu il nostro breve tempo.

Anche le rondini
dormono sulle attese
e partoriscono nuovi soli in inverno
per questa solitudine
che c’accompagna.

Hanno la casa disabitata
tutti i viandanti che incontro
e soggiornano brevi attimi
nell’incrocio degli sguardi,
più oltre la carne,

nel deserto fiorito
generato
da un lungo giorno di pioggia.

.
Trovato in casa
mentre cercavo gli infradito arancioni

l'âme sur la terre

indépendance - les fleurs
.
Fotografia di J. Penni

.

E’ andando che ti intravedo
arrivare ridente,
mentre scosti la tenda dei ricordi.

Da lì arrivi, lì rimani
come qualcosa che non succede.

C’è un fucile in cielo
sempre puntato sulla mia tempia,
spara a salve ogni giorno.

S’alzano in volo
disturbati solo dall’improvviso batter di ciglio
i giorni in cielo
che nulla chiedono a questo tempo,

se non esistere nelle forme
in cui tu esisti.

Essere un’anima viandante 
in questo tempo di materia,
che cerca la bocca 
d’una muta memoria

che in silenzio urla.

.
Trovato a spasso dentro me
mentre coglievo ortiche

l'erreur

indépendance - la doleur
.
Fotografia di E. Gomes

.

Ti trovo sempre
seduto sul lato nascosto
della mia isola.

Qualcosa di vivo
ancora sembra abiti l’aria
e muova le tende dei salici.

La terra raccoglie per me
il rumore dei tuoi passi
quando cammini sui miei pensieri
e stridi come un lamento.

Come un pezzo di carta
mi scarabocchio intorno
sottraendo alla vita altri giorni.

Anche oggi ho perso vent’anni,
nello sguardo d’un momento.

Tu eri affacciato sorridente
sul davanzale
del mio ennesimo sbaglio.

.
Trovato oggi in tribunale.
ora ho solo bisogno di dormirmi addosso

comme papier

indépendance - aller
.
Fotografia di Trisha

.

E ancora i giochi della mente
si fanno riflessi
o si susseguono in mancanza d’altro.

Vorrei sentirmi mancare il respiro
per l’attesa che si fa vicinanza,
o sussultare come al primo appuntamento.

Vorrei indossare
la voglia di guardare un orologio
e impaziente truccarmi
come fosse ancora tempo di ciliegie.

Sono giorni che inseguo
il cadere della cenere su tizzoni ardenti
e brucio come fossi carta.

Trapasso così giorni,
abbracciandomi nel silenzio,
interrotta solo
dal cadere della pioggia.


***

Per Gilda e per chi è in Puglia,
Venerdì 29 maggio
serata di poesia, cucina pugliese e jazz
"sottovoce"
al Club "Grotta Omero" di Foggia.
Per info e prenotazioni:  3200610727
apalazzo9@gmail.com
.
trovato in giorni particolari

l'autre jour

indépendance
.
Immagine trovata in rete

.

Paura d’essere
ora nonostante tutto,
qualcosa che è senza te,
un punto nel cielo
come neo del vivere
o accento sull’incognita.

Qualcosa ch’è stato
e che non sarà altro 
per ogni passo del tempo,
con la tua presenza,
in altro modo, accanto.

Nessun luogo contiene più il ricordo,
fragile filo d’erba custodisco in me torre,
brevi attimi
a cui si disseta la memoria.

Ed è aggrapparsi ad un odore,
a uno sguardo fra noi e le colline,
il timbro della voce
così unica fra le voci. 

Paura del vuoto
che s’apre come una finestra
senza più cardini
su un vuoto più grande.

Ripartire senza dove
solo con in me una casa
dove tutto è
manifesto di un tempo.

Un luogo remoto,
familiare come la vita,
 l’antico tempio di gioia.

.
Il mio augurio di Buona Pasqua
è l’immagine di tanta gente comune
che non chiede di essere ricordata
e silenziosamente presta soccorso
nei luoghi colpiti dal terremoto.

.
dopo giorni di silenzio


pluie d'août

indépendance - fille
.
Fotografia di pluiafina

.

Inquietudini fatte a scale
e interrotte su un destino non scelto
esplorano col tatto
i graffi sul cuore
e quelli appannati dei fatti.

Trovarsi allo specchio
con davanti il proprio carnefice
e chiedersi l’età
per strapparsi almeno una vittoria
dalle labbra di una scommessa.

Accendersi la vita
dove tutto già brucia
e lì scaldarsi gli orli dei ricordi.

Vorrei svegliarmi coi riccioli color mogano,
sette lentiggini per guancia

e col tuo mistero aggrovigliato
al mio sguardo d’acqua

che
– come pioggia d’agosto –
ti bagna.

 .
trovato negli antichi cassetti