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Fotografia di Hélène Desplechin
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Gli antichi discorsi
che tagliano i vetri
come fossero diamanti,
riflettono come in un mimo,
la loro ombra sui labiali del silenzio.
Io sono stata tutti i miei sogni
e sono ancora tutti i miei sogni,
giusto per ricordarmi
tutto quello che non ti ho mai detto.
Giusto per fermarti ancora
sulla porta degli incontri
e vedere che ci sei e che esisti.
Non chiedermi il nome delle cose,
non dare nome ai segreti.
Pioviggina sempre
quell’inconsapevole disgrazia
di amare forme e ombre
e scegliere di non coprirsi
neanche gli occhi
davanti ad uno specchio.
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Trovato nella forma che fa la vita cadendo.
O come un cane che si innamora di una pulce
solo perchè gli procura prurito.