.
Vado,
io che delle nostre donne
sono l’errante.
.
versi di una forza straordinaria!
aveva già in programma una serata con uno spettacolo
liberamente tratto dal libro Papalagi per il 7 marzo e facente parte
della rassegna dedicata alle donne ed organizzata dalla Municipalità di Favaro.
.
Proponemmo ad Enrico Nardin, delegato alla cultura della municipalità,
di far leggere nell’occasione quei versi;
Enrico ci chiese “…ma si può invitare la poetessa?”
.
a qualche mio commento che avevo lasciato alle sue poesie,
e la cosa diventò possibile.
.
partivamo da Beatrice e dalle sue opere;
mancavano tutti gli altri ingredienti che lei, con infinita gentilezza,
ci suggeriva utili alla riuscita dell’iniziativa.
.
ci raccomandò Martina Furlan, solare e bravissima interprete del ballo spagnolo.
.
propose la propria attrice Valentina Longo.
E si mise a nostra disposizione anche il loro tecnico del suono Massimo Mason.
.
presentatoci dal “Gruppo Poesia Comunità di Mestre”, ha proposto alcune sue opere.
.
ha accettato con entusiasmo di partecipare alla serata.
di molte nuove persone che ringraziamo di tutto cuore.
accompagnerà nel tempo chi vi ha assistito;
e siamo sicuri che resteranno indelebili nei loro cuori
le emozioni che i suoi versi immancabilmente trasmettono.
e ogni giorno abbiamo lavorato a distanza
per lunghe settimane di umana pazienza.
.
La serata di sabato lascerà
ad ogni partecipante un libretto omaggio
con scatti fotografici di Giuliano Brandoli
associate a parole mie.
.
.
Sai Giuliano,
quando hai abbinato la fotografia del 1967 di tua moglie Laura
alle mie parole ‘la tenerezza dell’infinito’
ho avuto la certezza della tua straordinarietà.
.
Grazie per avermi dato conferma
della forza dell’Amore.
Come posso desiderare di camminare
se con Te ho volato,
lo spazio illimitato del cielo?
Con la Tua mano ho colto
la tenerezza dell’infinito
nel breve spazio di una carezza.
E se una stella brilla
da qualche parte nel buio del cielo,
è perché la Tua mano
mi ha accompagnato ad accenderla,
in un giorno lontano,
per noi,
.
lassù.
.
.
dalle cose che accadono