ans

indépendance - 4 ans
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Fotografia di Pluja fina

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Sono stati anni
di lune spaccate nel cielo,
e di passi senza corpo.

Sono state ricorrenze
che non tornano
o appuntamenti dentro la notte,
laddove la notte ha inizio.

Ricordi ancora
il piangere delle sirene
e l’alzarsi della polvere
quando tutto sembrava finire?

E le albe,
attese ai bordi dell’abitudine
o dentro a un canneto in fiamme?
Tu eri il fiammifero
acceso sul mio vivere.

E ricordi
i giorni, i mesi gli anni
in cui non ho mai scritto un saluto?
Piuttosto l’ho perso soggiornando
in luoghi interiori in cui
niente muore.

Ed è ancora lì
quel nostro ultimo sguardo
per avere di noi,

memoria d’altro.


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Oggi 31 Marzo
oltre ad essere l’anniversario di matrimonio dei miei
e il loro primo di nuovo insieme nell’altra vita,

è il quarto compleanno di questo blog.

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brutto vivere l’impotenza
con pc che non vanno e non poter fare
come vorrei

J'Aime

indépendance - jeunesse
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Fotografia di Pluja fina

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Amo in me
quell’orizzonte chiamato Speranza
E Amo ogni giorno di pioggia
in cui ho abitato
più le pozze per terra
che non me stessa.

Amo le ginocchia rotte
nel mio riflesso
e quello più alto, chiaro,
nascosto dietro stormi di nuvole.

E Amo la brevità
del mio essere,
per poter stare in qualcosa
che mi contenga.

Come l’esserci
sia pur per distrazione, casualità o sbaglio
in questo rumore
generato dal silenzio.

Amo in me
l’Amore che cade e si rialza
solo per dichiarare al nulla
che ancora esisto
e che amo, canto, urlo e piango.

Poi mi accendo un pensiero
sulla bellezza del tuo sguardo
come fosse ancora vivo
il ricordo.

Oppure
come se avessimo per secoli,
instancabilmente
fatto l’Amore coi fatti della vita
e un po’ narcisi,

anche con noi stessi.

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Bon, ora esco e vado a fare la turista
a Firenze.

à l'autre moi II

indépendance - entre un jour
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Fotografia di Johanna

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MI trovi diversa.
Come non immaginavi
si potesse diventare.

Cerchi e non trovi altro
che questa lentezza che m’è diventata compagna:
una resa alla vita
perchè vita si manifesti.

Sono l’immagine sfocata
anche al suo centro
e uno sguardo leggero
che svolazza intorno al bruciare della vita,
come una falena.

Frughi nei miei occhi
per cogliere i segreti del tempo
e tutto quello che hai visto
e che ancora ti meraviglia.

Nulla da dichiarare
all’altra me che è ancora lì,
nelle fotografie a colori, che ricordi.

Sono una cornice caduta per terra
con ancora la mia immagine riflessa
mentre mi raccolgo,

Attraverso il silenzio
capirai dove non siamo mai stati
e perchè non rispondo.

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trovato in giorni abitati
nel mio destino sfitto
e dall’impotenza nel non poter usare il mio pc morto.

fleur blanche

indépendance - encore les temps
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Fotografia di A. Mysi
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Entro senza far rumore
in quella distanza
che ha già strappate le tende

e che ha finestre spalancate
sui delitti di cui non si accerterà mai
la morte.

Vedessi come ho agonizzato
guardandomi scivolare a terra
divententando un fiore bianco,
sul pavimento.

Sono stata una rondine d’inverno
o un cerbiatto dentro al ricordo di un giorno.

Certe stagioni
fioriscono in continuazione,
dove sembrava recisa la speranza.

Rincorri per altri vie
gli stessi sbagli
ma troverai su altri pavimenti,
eterne fioriture di glicini bianchi.

Neanche stavolta volerai:
hai sempre un’ala in mano,
e l’altra senza più nome
fra le gambe.

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trovato mentre facevo ordine in me.
Sei sempre il calzino spaiato.

Rue des Souvenirs

indépendance - une autre femme
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Fotografia di Anvie
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Ci sveglia la vita,
così fino a sera, ogni giorno.

Non ricordo mai in che anno sono,
quand’è che sono nata,
se eri già in me, dentro
quand’eri già molto più
di un mal d’assenza.

Si spogliano così i giorni:
i nomi delle strade
sono per ogni angolo, un ricordo,
una memoria fievole
che accende nella nostalgia
dell’esserci già stati
per mille incontri ancora,
il primo incontro.

Frugare nelle visioni,
chiedersi se quell’abbraccio di domani
porterà il nome della gioia,
o se sarà la gioia
a riconoscerci nella malinconia
che cerca solo di ricordare
quel brillare del vino
in un sorso bevuto dalle reciproche labbra.

Sì Amore,
siamo stati tutto questo.
(e molto di più se frughi nei ricordi)

Sono ogni sera
il timido soccorrermi
in quella chiave che gira a vuoto
per i vuoti che non sai,
dietro frasche di giorni,
o sui morsi che davamo alla vita
prima di Amarci.

M’illuminano,
prima d’incontrarmi
timide e consolatorie,

le stelle.
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Poi ti chiederai
che cosa c’entrano con noi
i Fratelli Kennedy, Marx o Enzo Ferrari.
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trovato in una giornata assurda
con la casa scombussolata di nuovo
e dall’allegria dei giovani che ogni giorni
vengono a trovarmi.

internet-moi

indépendance - une femme
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Fotografia di L. Martin
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Rientro ora.

Il computer principale
– abbiamo tentato ogni possibile salvataggio –
è andato.

Hard-disk bruciato.
Con lui molte parole che ancora
erano rimaste nei miei segreti, perse.

***

In compenso ho cuffie nuove
avute in regalo dai dottori del pc
con cui mi è almeno concesso
non sentirmi piangere.

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trovato qui oggi

jeux

indépendance - Appartenance
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Fotografia di Rita
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Giochi di vetro,
quel muoversi dei nostri passi
  nel riflesso del cielo.

Sarà tempo di rondini
anche per quella solitudine
che seppur insieme,
ci accompagna.

Tuffati in me
dove sembra più nero il giorno:
è lì che scostando le onde
troverai una bambola
che canta,

una donna appesa a un filo d’erba
o un’altalena vuota
che porta a spasso fra le nuvole,
il tempo.

Poi piovimi come fosse sempre maggio
quel primo giorno
di luce fra le foglie.

Sconsolata e assorta,
passeggia in te

la mia ombra.

:
trovato nella lentezza del pc portatile,
nell’ansia di una stanza  dove le nostre ombre
ancora fanno l’amore

papier

indépendance - balancoire
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Fotografia di L.Martin
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Credo sia il settimo post che inizio oggi
e che non riesco a terminare.

Ho da giorni messo fuori uso
il mio pc grande, quello nuovo
comprato con la gioia e la fatica delle parole.

Fu in realtà il primo vero acquisto
oltre ad altre piccole e grandi cose
che sono oggi il mio studio,
la mia casa, la mia persona
(che in fondo siamo la stessa cosa).

il pc sembra sia davvero già
destinato a miglior vita;
almeno così oggi han detto.

Io non so quando potrò tornare
ad un regime normale di scrittura sul blog.
Spero presto.

Se stanotte non entro nelle mie crisi di panico
che mi procura lo scrivere da qui dove sono adesso,
se riesco a superare le montagne in me
che mi ostacolano,
se questo pc non si spenge ogni mezz’ora
allora credo anche più tardi
di poter scrivere.

intanto lascio frasi sugli specchi
scritte coi rossetti
per ricordarmi cosa sono

e anche su carta,
quella carta che conoscendomi,
andrà sicuramente persa.

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trovato dall’ansia
dai pc che non funzionano

mains en vol

indépendance - mains
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Fotografia di E. Emanei
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Fatta salva la memoria,
il resto è un tempo che passa
si increspano le onde
persino negli occhi

dove Tu
sei il vento che asciuga
e non si sposta.

il nostro veliero
ora dorme in una bottiglia,
annata straordinaria,
ricorda persino la tenerezza.

M’innamoro ogni giorno
della lentezza.
di quella cornice di sughero
in cui non so se galleggi
o se sono io
a non voler affondare
neanche con questo lancio di sassi,
il ricordo.

Sono quell’onda che sorpassi
che non vedi e in cui
sono il molo e le catene aperte
per i nostri dove.

A filo dell’acqua
fruga fra le nostre onde
un gabbiano

l’antico volo della fame.

trovato nel pc di scorta
ma che mi rallenta tutto.

Je voudrais

indépendance - prière
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Fotografia di C. Hall

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Vorrei potermi sciogliere
nella leggerezza del domani,

cercarmi dove mani non trovano,
frugarmi nella pesantezza della vita senza
e lì appellarmi alla pazienza
per essere il mio presente.

Il bene non separerà
gesta incerte nel buio della stanza.

Sono già quel ricadermi addosso,
con malinconico pudore
alle prime luci dell’alba
con già il sapere cosa voler sognare.

Il mondo ci aspetta
al solito bar d’angolo,
fra l’inizio di un pensiero
e la pisciata di un cane.

Esco sempre lì,
con immutata tenerezza
solo per intravedere fra le sagome d’altri,
l’ombra ridente del tuo andare.

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trovato in una cartuccia.
La possima volta uccidimi subito.