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Ogni mattina mi risveglio
con ancora fra le labbra
l’ultimo silenzio.
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L’acqua scroscia ancora
dalla vita che successe fra le mani,
quel giorno.
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Evapora ancora fra i miei pensieri
il principio dell’ultimo abbraccio.
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Quanto sarebbe stato bello
tu fossi stato un po’ più lercio,
con un buco nel calzino
piuttosto che due sbrani nel cuore.
Uno nel tuo e uno sempre fresco nel mio.
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Non t’avevo avvertito,
con troppo sapone le cose scivolano via
troppo in fretta.
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Certi risvegli
pesano molto più di un inverno senza neve
nei tuoi occhi.
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E se bestemmierai la pace
come chi crede che la guerra si consumi  altrove,
sappi che hai scelto
come campo di battaglia il mio cuore.
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Non piantarci bandiere:
usa come documento di riconoscimento
tre o quattro delle mie parole.

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Trovato cercando nel cassetto
le bolle che di solito stanno nell’acqua minerale gassata