de la vie et de l'autre

indépendance - après la neige
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Fotografia di ailicec

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Ed è ora,
il tempo costretto al ricordo:
quel ripercorrere attimi
per non scivolare senza perchè
nel domani.

Il prato è un nodo d’erba
intrecciato dal vento.

Fragranza di zagare
dormiente fra la neve,
che non si vuole svegliare,
veglia sul parlottare del paese.

Poche domande
ci guardano curiose senza chiedere
perchè non sta bene.

La strada è
come la sai, come la ricordi,
un viottolo di ginestre
nei nostri anni migliori.

Suonavate Dylan e Cohen
nei casolari di collina
e ancora suonano in altro tempo,
per altre vie,
le solite canzoni.

La vita è il solito dito rotto
che scivola furtivo 
in una confettura di ciliegie
quand’è già troppo tardi
per avere fame.

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chi mi insegna ora ad avviare i primi giri di maglia
per quando avrò freddo e dovrò farmi
un maglione?

un rayon de soleil

indépendance - lutte des étudiants
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Fotografia di  Lala Mártin

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Ho smesso di fumare l’oppio
quando la vita ha iniziato a bruciare me,
ferocemente, ogni giorno.

La mia fede ha iniziato a cercare Dio
dove c’è solo polvere,
dentro al cerchio che si stringe,
come un cappio, intorno alla speranza.

Tu arrivi
con una mano a cogliere le nuvole
in un cielo sempre più terso.

Ho iniziato a cercare viole
nei sogni che ancora escono
dalla terra e bucano il cemento.

Ora che sei,
ora che sai,
aiutami a sventolare
nella (poca) lucidità che mi rimane
una povera bandiera
ch’è di me, della mia distrazione,

lucidità e fermento
d’un Dio che c’è e che
con solo i miei occhi,

io non trovo.

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Questo Blog è oggi idealmente a Roma
per le strade con gli studenti a manifestare.

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trovato per strada,
su un asfalto bagnato

Rêve d'une nuit

indépendance - jeunesse
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Fotografia di Kat&Kat

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Quante volte hai chiuso gli occhi
mentre nella brevità di un abbraccio
non furono ne’dubbio ne’ ansie
a fare da risveglio.

Oggi,
chiederei alla pazienza
un tempo più lungo
e un abbraccio senza cerniere
o maglie larghe da cui far scivolare
l’avvenire.

Oggi adoperami una lana forte
con due nodi resistenti
alle intemperie, all’inverno

perchè vita
possa essere nel tepore d’un giorno
eterna veglia.

Tu non sei quello che sei:
tu sei quello che io
ancora disegno:

il primo passo, l’ultimo risveglio

o solo l’incerta sagoma 
di un giorno di festa
abolito dal calendario.
 
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trovato negli strascichi
d’influenza

temps pluiant

indépendance - l'attente
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Fotografia di 7

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Finalmente sta piovendo
e come per sete
gli uccelli stanno ancora cantando.

L’asfalto restituisce
un tempo già fatto a pezzi
che sembra quasi intatto
dentro a una pozza.

Hanno lavato i vetri tutti i discorsi
e giù in cortile
c’è un peccato che ancora t’aspetta
in bilico fra il deserto e l’acqua.

Sta all’angolo con la noia
come se tu fossi l’odore del pane
ed io la bocca che ha fame.

Sei tutte le ombre
delle mie trasformazioni,
vagabondando senza nome

 fin dentro la pelle
e al respiro ferito di un animale.

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poco prima di tornare a sognare

mistral II

indépendance - fille
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Fotografia di Gosia Janik

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E’ di sette vite
come un treno fermo sulla curva di uno scambio
il vivere, così come si vive
l’amore al primo sguardo.

L’anima esce dal corsetto della carne
e bacia la terra in cui affondano la radice
gli occhi d’inverno.

Fioriscono dove il tempo
arriva  a dismisura,
costantemente piovendo
– maestrale d’eterno –

come bambini al primo girotondo,
dentro e fuori la melma


saltando.

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trovato nelle mani e nei cambiamenti
che arrivano come un vento di maestrale

encore III

indèpendance - fille
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Fotografia di Chitra Aiyer

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Niente è più come allora,
nella consuetudine di un faro
che si accende
e illumima dietro la luna,
anche le onde.

Segnala soccorso alle nuvole
poi si spenge.

Provo tenerezza infinita
per la mia voce stanca.

Dietro la tua ombra
è ancora un silenzio che urla.

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trovato in un elastico lente
sul fianco del cuore

le nouveau réveil

indépendance  - ici
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Fotografia di Katia Chausheva

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Se anche il cuore ha i denti,
in quel morso il veleno per i miei giorni:
aggrapata alla vita,
celebro la sua dispersione.

Un oceano mare,
torna a riva, come consuetudine,
e coglie me conchiglia
come frutto d’estate.

Tu, la noce d’autunno
come fossi il mallo
per il mio sonno.

Celebra la vita
tutto quello che dimentica
la morte.

Una vestaglia di cotone consumato
scopre dal sogno,

 le spalle.

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trovato in un odore antioo
simile alla pioggia

retour II

indépendance - l'attente
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Fotografia di Elizabeth Salib

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Da qui a sera
avrò tempo per dimenticarti,
o tutto il tempo
per uccidermi in un ricordo.

Da qui a sera,
saranno ore di primavera,
di solitudini composte
come fosse vero che eri e sei
il tempo che non torna.

Un pensiero a forma di te
muove, come fosse vento,
i rami e le foglie.

Starti dentro in eterna distanza,
osservarti andare
mentre io, solo per sopravviverti,

a me,
solo a me,
nel silenzio della pietra
e nel dove dell’acqua

 ritorno.

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trovato in uno spritz

encore la soiré

indépendance- fille
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Fotografia di Hummusmama

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Ancora,
come ogni sera a quest’ora
affondo le dita
in un barattolo vuoto.

A Giugno ci casca, smarrita,
una lucciola.

L’altro tempo è quel poco
che, senza grossi richiami d’amore,
 ci resta.

Stride come lamiera sull’asfalto
il piovigginare d’agosto.

Ci siamo salvati anche per oggi
le dita da affondare nella corposità
del vuoto.

Ci scalda,
senza troppe pretese,
ogni giorno

un timido fuoco di paglia.

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trovato spengendo a piede nudo
una sigaretta oggi, sull’asfalto

Fleur d’Oranger

indépendance - pieds
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Fotografia di Emma Zunz

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Sono stata
in un giorno, in un tempo,
un giardino di maggio.

Le radici si rafforzavano nella pioggia,
mentre crescevo
abbracciata a una zolla di terra.

L’acqua di fiori d’arancio
è un lungo racconto di zagare,
senza promesse
è tutto quello che si mantiene.

Il tuo odore arriva sempre
dalla cenere.

La luna ignara
nasconde la tua mano
strappare nell’agrumeto di Dio

fra le foglie,
le giovani figlie di zagare.

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trovato negli odori
che costruiscono la memoria olfattiva