tendre

Independance - il blog di Beatrice Niccolai  - tendre

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Avrei depositato il tiepido respiro
sulla tua anima in migrazione.

I nidi non si disfanno mai sugli alberi.
Rimangono lì, appesi alla memoria,
sopravvivono tutte le pioggie
e tutte le lacrime.

La mia anima,
è ora una borgata di nidi
dove non si posò mai
il volo fedele

di un’aquila

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Liberamente tratto dalla grondaia del cuore

envoler

toucher

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Sulle sponde di me,
sull’orlo scucito dei miei pensieri,
avrei rincorso il Tuo desiderio
intravisto con l’occhio semichiuso dell’innocenza.

Con la lama incidi ancora il Tuo nome
sulla carne delle mie ferite.

L’uccello sperimenta  nuovi voli nel mio cielo;
un piccolo punto grande quanto una stella perdente
specchia la vanità in una mia lacrima

.
Liberamente tratto dalla pelle
e dai voli senza cielo

desire

force

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La tua mano che scende dove tutto sale.
La libellula diventa macigno
nello spazio senza tempo,
distillato dal tepore delle parole.

Una parola di troppo
farebbe straripare tutta la nostra immaginazione.

Sì che lo sai. Sai che io lo so.

Il tuo sguardo maschio dentro la mia intimità.
La piccola fiammiferaia accendeva in te,
il suo inguine.

Un fiammifero solo per incendiare
tutte le Rome del corpo e dell’anima.

La tua mano che sale
dove, flettendosi su se stesso, il mio corpo scende.

Una parola non detta,
fra le tante, dal tuo sguardo,  capite.

In te si compie,
riemergendo dalle nebbie,

il desiderio di peccare
tutto quello di cui non necessita
l’amore.

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Liberamente dedicato a …

privilège

esclave des mots

.

Una parola lasciata per caso sul Tuo destino,
mentre fiorivi selvaticamente
nella terra abusata del mio cuore.

Fiorivi nell’indecenza di una carezza rubata
e di una parola detta timidamente
per paura Tu non esistessi, ne’ che fossi vero.

E’ così che T’ho guardato fiorire
mentre tutt’intorno ancora bruciava.

Non hai gettato acqua sulla terra abusata.
T’è bastato seminarci un bacio e una carezza
perchè diventassi io stessa il fiume
con cui hai spento ogni desiderio di vendetta.

Accarezzo ogni sera i Tuoi rami
e le parole che custodisco
nel privilegio dell’avere segreti.

Tu che m’hai reso bambina
al mio essere già donna.

Dalle pieghe della Tua bocca,
fra le rughe che nascondi, nel segreto dei segreti,
in assoluta devozione

di nascosto al desiderio di vita
sul Tuo ramo duro di me fiorito,

toccando la luna,
io salgo

.
Liberamente tratto dal ramo del ciliegio in fiore

chaleur

Ton plaisir

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Oltre la rinuncia,
sarebbe fiorito ancora il Tuo ramo.

Capelli che si sciolgono in un abbraccio
e parole che accompagnano
accarezzandola lieve, la sera.

Piccoli pensieri bianchi
a ricordarci le passate primavere,
Tu che m’hai regalato del cuore, la calda estate
in un calendario, che non ammetteva nuove stagioni.

Rumori lontani,
accompagnano la vicinanza
delle parole sussurrate
per non perderle nel vizio antico del pudore.

Dischiuse in tutte le mie labbra
le più belle parole
che hai saputo raccogliere con tenerezza,
dal Tuo ramo

antica meraviglia,
quella Tua d’imbrattarmi d’Amore
tutte le mie bocche

ciliegio in fiore

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(musica: Leonard Cohen – In my secret life)

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Liberamente tratto dalle mie bocche di donna

colline

humilité

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Sarebbe arrivato il tempo del raccolto
dopo il troppo lungo tempo senza semina.

Vuoto d’esistenza, la stagione di perduta semina,
d’un errare fra lenzuola senza terra.

Irrigati del seme d’uomo
i progetti disegnati senza matita
sulle colline d’una donna.

C’era vento anche quando piangevo
e nessuno se ne è mai accorto.
Erano lunghi gli inverni senza il Tuo maglione blu,
senza il piacere del Tuo odore.

Odore che stordisci
ogni disperato bisogno di starti dentro
fra le cuciture e la lana,
il mio inguine di donna

partorirà con Te
urlando la nuova stagione

tutto il Nostro
(bi)-sogno

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Liberamente scucito dal Nostro bisogno
d’Appartenerci

floraison

jambes

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T’avrei seguito come si seguono gli sguardi della luna,
ciliegio in fiore che raccogli le mie corse
nella Tua solitudine.

C’è vento nei Tuoi occhi,
occhi che lavano le antiche memorie,
che s’infrangono sempre sui soliti sassi.

Perdo ancora sangue
di bambina, di donna, d’un dolore.
Feritoia esistermi con lo sguardo dolce e severo
del Tuo ramo in fiore.

Con la dolcezza della sera,
fra i Tuoi rami io prenderò la luna
per donartela sempre giovane
sulla coda stretta della mia cometa.

Una lingua sottile che sottovoce Ti parla
mentre la schiudi bevendone con sete di dolcezza,
 il succo.

Mi bacerai giocando nel silenzio
i nodi mai sciolti fra le dita ed i capelli.

Piangerò come si piange Amando un tramonto.
Il Tuo, d’una dolcezza feroce,
mi fai male ogni volta che mi baci.

Mi fai male ogni volta che m’Ami
per il timore d’un altro gelo
che possa bruciare di freddo i fiori
che mai ho colto

Dorme sul dorso della luna
la bambina che colse in Te
un grappolo di sogni in fiore

.
(musica: Led Zeppelin – Stairway to heaven)

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liberamente tratto dal cilioegio in fiore

envoler

la pluie des âmes

.

Lanciato come una lama sul cuore
arriva puntuale il Tuo aereoplano di parole.

Parole come pietre.
Ferisce più un Amore incatenato dall’oppressione
che urla muto con l’eco dell’altro nel cuore
sempre pronto per scappare.

Prima che l’aereoplano torni
col Tuo carico di baci, di carezze e lacrime,

prendi Amore,
a morsi il mio cuore

.

liberamente tratto dalla Tua voliera chiusa
dove piangi e nessuno se ne acorge