au fond des choses

indépendance - histoire
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Immagine trovata in rete e rielaborata

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Rumoroso silenzio,
commuove come d’autunno l’aria
e il sospetto si fa certezza
dietro le ombre della pietra.

L’avevamo previsto.
La vita separa sempre
l’inseparabile
e spezza pane bianco
alla tavola di chi non ha fame.

Ce l’eravamo detto
anche prima che accadesse:
la vita è un treno che deraglia
mentre ci prepariamo all’incontro.

Doppiamente stretto
alla fronda più fragile del salice,
il cordone che ci unì in vita
si sprigiona nell’assenza
come un vento senza patria
in vagiti di tenerezza.

Uno strappo in cielo
bagna la terra,
e ancora più oltre
dove nulla è visibile,

rafforza e protegge
gli abbracci della radice.

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Nell’ora della memoria.
Diciassette mesi dopo, manchi mamma.
E quante cose vorrei poter condividere ora che…

luisant

indépendance - absence
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Fotografia di M. Head

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E’ nel tempo in cui torno
l’attimo che mi vide
soccorrermi negli spazi muti
di una parola.

Le parentesi furono
gli abbracci mancati dell’appartenenza
o il solo presupposto
per dichiararmi amore
o solo esistenza.

La linea nera
accompagna i dirupi dello sguardo,
i lanci sospesi
a volte planano
nell’ignara volontà del vento.

Io ero qualcosa di sospeso
fra l’arsura e il cappio:
vita volle che rimanessi.

Vizio ribelle
quest’accendersi nel buio
come la più ingenua delle lucciole.

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Brevemente e come nota a margine.
O come appunti di viaggio da cui si fa sempre ritorno:

Antologia curata da tre docenti Università per stranieri di Siena

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Ieri ho partecipato con Lorella Zanardo al tema
"LE NOSTRE DONNE"
all’Università per stranieri di Siena.
Linguaggi diversi per noi donne.

"insieme le nostre donne formiamo una bandiera"
è anche il tema di un concorso letterario
voluto dal Comitato Pari Opportunità della stessa Università
che ha visto ieri premiate due studentesse.
Io ero presente in qualità di autrice de "Le nostre donne"
che ha dato il titolo al concorso.

Nel prossimo post,
il testo di Valentina Carbonara
una delle due vincitrici del concorso.

L’immagine che vedete è invece la copertina
di un’antologia di poesia  dal 1900 al 2009
curata da tre docenti della stessa
Università per stranieri di Siena:
Russi, Spera, Strappini.

Sono l’ultima autrice presente nell’antologia.
Diciassette mesi fa avrei avuto
per un solo giorno ancora mia mamma.

Ecco,
in quell’ultimo suo giorno
avrei voluto ringraziarla.

La terra muta è pur sempre ancora
 un cuore che batte.

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Dalla vita come la non si era prevista

cette tendre inquiétude

indépendance - tendresse
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Fotografia di F. Bird

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Dal silenzio della pietra
s’alzerà come mosso dal vento
il sipario sulle assenze
e anch’io, come loro,
sarò presente.

Qualche sguardo ancora
scruta al di là della pioggia,
nel verde che trafigge
le isole e il loro ritorno.

Di tanto che ho perso,
 forse anche il volto ma mai lo sguardo.
Solo il silenzio divora l’aria
e la rende simile alla pioggia.

Le solitudini che s’incontrano
chissà se si riconosceranno,
se avranno in serbo anche loro
occhi per altri,
o se solo ricorderanno.

Imperfette malinconie
sostano nel cadere della pioggia
e diventa così vicina
anche l’inquieta linea d’orizzonte.

Perdo lettere
ogni volta che naufrago
nel mio smarrimento.

***

Prossimi appuntamenti miei:

"Ma noi eravamo altro", Gavignano Sabino (RI) – 22 maggio p.v.

"Le nostre donne" all’Università di Siena – 26 maggio p.v.

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trovato in giornate lunghe di parole
e di silenzi

à l'ombre des étoiles

indépendance - l'autre regard
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Fotografia di Karine

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Su quale traiettoria
si levano le stelle
e ammutoliscono il silenzio
come se viverci addosso,
non sopportasse
il peso dell’aria.

Le strade di polvere
indicano la sorgente,
il rifugio o il parapendio
da cui lanciarsi.

Non saremmo morti
nemmeno stavolta.
succede sempre così
ogni volta che ci riesumano i sogni.

Un certo vivere è
coniugare tutti i verbi dell’inferno
ed essere all’infinito la carne
della sua presenza.

Una linea sottile divideva
il cielo dalla terra
come disegnata dall’equilibrio
delle stelle,

ombreggiata di luce,
la notte.

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trovata nel silenzio

un jour seulement

indépendance - aimée
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Fotografia di J. Kalyn

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Quella certezza
che accompagna ogni mio dubbio,
che lo mortifica
ogni volta che sogna
e si sveglia in altra distanza
dove per nostalgia
già inizia il ricordo.

Sono già aperte
le finestre da cui la vita entra,
da dove il moscone esce.

Si formalizzano solo le ombre,
dietro i drappi scesi sui vetri
come occhi socchiusi di donna.

Un giorno soltanto
potrà rimediare a tutto questo.
E arriverà di sorpresa
dalla porta lasciata inavvertitamente
socchiusa.

Si siederà al centro del fatto
e tutto sarà compiuto.

Naturalmente porterò per bocca
altri nomi, altri luoghi,
altre storie e l’attimo sarà lì
– vicino ai drappi mossi dal vento –
a sorprendere il mio stupore.

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Trovato nella vita che succede
e che mi soprende
a rubarmi fragole dal mio frigo.