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Il silenzio delle cose
abita le mie stanze,
ospita sospetti e dubbi,
e cammina scalzo
con poco più di niente,
indosso.
Muovo attraverso la luce della luna
le ombre dei discorsi
per ricadermi senza fiato,
addosso.
Nulla che somigli a una frase fatta.
Nulla che richiami la vendetta.
C’è sempre un’ombra
che attraversa silenziosa la mia stanza.
Indossa sempre un dubbio
e la tua maglia.
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trovato nelle mie stanze
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Somiglio sempre più
alla preghiera che si fà
sgranando giorni
soffermandomi
sui nodi che dividono le perle.
Somiglio sempre più
ad una vita che non si racconta.
Le volte che mi raccolgo,
divento mano e premura
o semplice acqua
raccolta e protetta
in una brocca.
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trovato sulla scrivania dei pensieri
o in un autoscatto
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Arriveranno gli angeli
dove tu hai abbracciato l’alba
lasciando appesi i veli scuri
della notte.
Fra un dentro e un fuori
c’è sempre uno sguardo
che si perde fra le camelie sfiorite.
Ricordi ancora il silenzio del mio nome
quando lo pronunciavano
il volo verde delle anatre?
S’alzavano selvatiche
dietro ai colpi di fucile.
Tu eri esattamente lì
fra un dentro e un fuori,
con un nome in mano da accarezzare
vicino al grande orcio
con le camelie sfiorite.
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trovato ogni giorno
vicino al grane orcio di camelie sfiorite
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Incido sulla memoria
i giorni che hanno anticipato
il crescere dell’erba
e tutti quelli che hanno succeduto
la metamorfosi degli angeli.
Un dramma si consuma
dove han preso fuoco
labbra, vuoti e silenzi.
Ci rimane il senso
della pietra e dell’acqua
che scorrendo,
tutto trasforma
e come giocando la vita,
nulla cancella.
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trovato fra le piante e le finestre.
vicino ad una porta
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Fotografia di François Benveniste
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Vita contempli gli occhi
dove l’aratro prepara il cielo
all’essere campo di stelle.
Con poco più della tua ombra
copro i perchè del giorno
e raccolgo quei vezzi sparsi,
con la vanità
di chi vince la sua stessa sconfitta.
Assalgo così i dubbi:
annodando dita e capelli
alle maglie del tuo maglione
blu notte.
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trovato nella stanchezza
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I miei giorni
sono ragazze che
disertano la guerra
e ricadono come rugiada,
sul dorso delle foglie.
Tu sei l’odore d’erba tagliata
che in ogni stagione
richiama le farfalle.
I miei giorni
hanno lo sguardo delle stelle,
si muovono agili nell’oscurità
alla ricerca di un prato tagliato
come falene notturne.
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trovato nella febbre, forse
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Fotografia di Hel Des
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Certi segreti si schiudono alla vita
e mantengono l’integrità del sogno.
Mi sorprende l’abilità
con cui riesci a trasformare in paradiso
il mio inferno.
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trovato prima di partire
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Un vento di carta
è un orizzonte su cui ci scrivono
le distanze.
Arrivi dalle curve
che non fanno mai gli angoli:
quegli spigoli dietro cui mendica
ogni viandante,
il proprio giorno.
Era maggio
e stavi nella bellezza
che fa evaporando sull’asfalto,
la pioggia.
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dal pc nuovo
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Tornerai alla vita
incendiando secoli di storia
e nessuna pagina ricorderà mai
i passaggi che fanno
le nuvole fra gli alberi.
La gazza ladra
è al di là delle nostre solitudini
alla ricerca del solito dove,
che come qualcosa di smarrito,
luccica nel tempo
che non torna.
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trovato sulla scrivania dei pensieri
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Il perchè delle parole
è un incendio in acqua che non si spenge
è un fiore che nasce nel deserto.
Quanta maledizione corre per le strade
mentre tutto rimane immobile
in uno scatto in bianco e nero.
Storia d’altri tempi,
ci ricorderanno per sempre
tutti i nostri giorni.
Eppure io correvo
in cerca solo della tua bocca.
Non per i baci,
non per appartenere ad un sospiro;
io correvo
solo per cercare fra i tuoi denti
i brandelli del mio domani.
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trovato in mezzo al caos di fogli
e cose da riordinare