au nom du père

11 settembre 2010 ore 21;15, Via F. Niccolai - Borgo San Lorenzo (FI)

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11 settembre 2010 ore 21:15
Via F. Niccolai – Borgo San Lorenzo (FI)

Evento promosso da:
– Centro di Ricerca e Sperimentazione Metaculturale
– Gruppo Culturale Mercurio di Cantalupo in Sabina (RI)
– Teatro delle Condizioni Avverse Cantalupo in Sabina (RI)
– Pro Loco di Borgo San Lorenzo (FI)

Evento sostenuto dalla
Banca di Credito Cooperativo del Mugello

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Il programma dell’intera giornata
verrà messo in rete nei prossimi giorni.

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Trovato nel cuore e nella disponibilità anche degli altri
ed è già poesia

excisé

indépendance - au bord de la vie
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Fotografia di N. Fadul

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Nessun oltraggio alla memoria:
strappata o recisa
sarebbe nata e mai oltrepassata
la storia.

Dita inseguono sul dorso delle cose
le ombre dei pensieri,
quasi si perdono dove il giorno finisce.

E’dove nascono i pensieri
che la memoria diventa forma
e nel più doloroso dei casi,
assume lo sguardo di un odore.

L’odore di una spezia sconosciuta
fuoriesce sempre dalla borsa grande
di tela indiana rossa.

Ogni volta che la rovisto
escono immagini:
Il chiosco di legno con noi due dentro.
Il grande prato del parco.
una camera da letto senza vista,
il ritardo che già ci aspettava.

E’ così che si guarda alle cose
quando a illuminarle è un ricordo.

Come una trottola antica
dagli intagli ancora vivi
su un mobile moderno.

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trovato alla soglia del sesto anno di parole.
Tu eri il silenzio. Il silenzio delle cose.

voix d'attente

indépendance - jeune fille
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Fotografia di Nika Fadul

Anche la voce
sarebbe tornata a tacere
per gli spazi infiniti del silenzio.

Pensai che fossi tu le parole
per la mia bocca.
Ed ebbi fame ed ebbi sete
senza riuscire a chiedere acqua o pane.

Diventai l’attesa,
un dialogo fra sordi
e diventai acqua e diventai pane.
Diventai lo stupore di qualcosa
che è troppo vivo per morire.

Imparai la gioia della sete
e la fortuna della fame.
Tu eri breve e prezioso
 come le briciole.

Furono foglie d’autunno
a ricadere morbide sul tempo
ed io t’avrei lasciato la vita
per eterni sospiri d’inferno.

Anche la musica diventò silenzio
e s’assopirono sotto le foglie
le radici, le pieghe del cielo,
i giorni.

Nessuno poteva immaginarlo
dove ebbe inizio il tramonto.

Doloroso come un pruno sul cuore
– ruppi il silenzio –
e parola dietro parola
inseguii la sete e rincorsi la fame
e iniziai come fossi rinata,

ad urlare.

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Trovato giorni fa e riuscita a postarlo solo oggi.
Curiose cose fa la rete.

patience

indépendance - patience
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Fotografia di Nika F.

Muta e incerta pazienza
cavalca la sera sul dorso di una foglia.

Noi eravamo le corse
delle gocce sui fili d’erba,
la bellezza di una coccinella
dove fortuna manca.

Stavamo su due piante diverse
impollinati dal tempo,
 stuprati dalla storia.

Ed eravamo quel silenzio composto
e mai volgare
come la grandine nelle corolle dei fiori.

Ma la pazienza
ci cresce ancora dentro
dove il vuoto è viottolo impavido e brullo
che porta e allontana l’inferno.

Di tutti i sentieri
oggi si è nostalgia di futuro,
curiosità acerba
o due semplici gocce d’acqua
che pazientemente si avvicinano
sul dorso di un’unica foglia.

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trovato così, stanotte.
fra due ventilatori.