recherche d'équilibre

indépendance - (da fuorivena)

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Immagine trovata in rete e rielaborata

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Ho sempre creduto
alla bellezza delle ombre dei salici,
alla quiete dei ruscelli,
al male di vivere
che esplode come un temporale
nel cuore del silenzio.

Ho sempre creduto
che la vita precedesse la morte
fino a farmi sostegno dei miei cedimenti.

Ho dovuto ricredermi sulla vita
e solleticarmi dentro gli specchi
per non annegare
nel riflesso di un oceano senza fondo.

Come coralli
si sono colorati di rosso
tanti ricordi.
Anche gli occhi per il fumo del silenzio.

Le labbra, un maglione,
e le bacche di pungitopo
di ogni inverno senza ritorno.

Si è colorato persino il cielo
e le mani con cui mi hai consigliato
di sedermi sull'ultima riga
di un foglio nato bianco.

Ecco, sul fondo del fondo,
dietro i giorni che ho perso piangendo
e dentro un cerchio
che mi ha partorito prematuramente
tutto ha avuto inizio.

Tutto ha ancora inizio
 e anche domani
ci sarà un altro inizio.

Quanta fatica stare sull'ultima riga
di un foglio bianco
che non ha neanche una virgola

come appiglio.

***

Ripropongo un pezzo scritto da me tempo fa e che ora 
è una pagina di "fuorivena".
Qui sotto il file audio con l'interpretazione di
Vinicio Capossela
 


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trovato prima nella ricerca d'equilibrio
poi nello stupore

 

rien au désir

indépendance - papillon
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Fotografia di H. Living

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E’ nuda ormai la notte
e nella distanza tutto è ora più visibile.

Il rincorrersi dell’acqua
è l’incessante temporale
che lava memorie,
le coglie nel silenzio
e lì le ripone nel sogno.

La mia carne ne è lo scrigno.

L’odore d’innocenza
da cui scaturisce la colpa
è acqua che passa.

Nulla dorme
di quello che sembra tacere.
Anche i pensieri hanno voce.

Urlano trafitti
da quell’unica goccia di pioggia
rimasta impigliata a un pensiero
che non vuole cadere.

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Il mio ultimo libro

della mia serata di parole "in nome del padre"

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Trovato in quella goccia
che da anni si dondola nella pioggia
e che non vuole cadere

c'est beau la vie

fuorivena, il nuovo libro
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Fotografia di Franco Piavoli

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Fiocco rosa in casa Niccolai

Questa è l’immagine di copertina del mio nuovo libro
"fuorivena"
Edizioni Immagine, prodotto da Silvano Agosti
di cui è anche la prefazione.

La presentazione ufficiale la faremo
durante la serata di parole in Borgo San Lorenzo (FI)
"In nome del padre" sabato p.v. alle 21:15.

Sabato sera con me ci saranno:
Carlina Torta, il Coro Springtime di Livorno
(50 voci, oltre a pianoforte e percussioni), Lina Bernardi,
il tributo di Vinicio Capossela
che interpreterà alcune parole mie,
il video ricordo di Andrea Cambi
ad opera della primogenita Chiara.
Un video messaggio di Silvano Agosti.

E ci sarà il libro.
A questo è dovuta la mia apparente assenza qui.
A volte la vita che succede è un fuorivena
e certi fuorivena sono a dir poco, vitali.

L’imprevisto che apre altri scenari:
l’apertura alare dentro il respiro della notte,
il temporale estivo,
il cambiare repentino delle stagioni
mentre si veste la stessa pelle.

Da settima prossima sarà possibile richiedere il libro
presso le librerie, i punti Feltrinelli, sul sito di Silvano Agosti
www.silvanoagosti.it, attraverso la mia e-mail
beatriceniccolai@gmail.com

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Come anticipazione del libro,
lascio qui la prefazione scritta da Silvano Agosti

Le composizioni poetiche di Beatrice
sono un territorio che si crea ogni volta che la lettura lo rivela
e sempre appare diverso, un po’ come accade con i capolavori o con i grandi amori.

In una società a misura di Essere Umano
le poesie di Beatrice verrebbero esposte in ogni via o piazza
o luogo su cui lo sguardo umano non può non cadere.

La poesia, quella vera,
è infatti un perenne atto di riconciliazione col mondo,
un attestato di speranza nella bellezza e nella bontà dell’essere.
Ed è nella massima semplicità dello scrivere
che Beatrice rivela il suo forte talento

 

“Nel volo selvatico delle anatre

s’alza come distratto dal rumore nel canneto

un altro giorno.”

 

Non c’è timore in lei di portare la poesia nei luoghi del quotidiano, trasfigurandolo.

 

“Ti ricorderanno gli oleandri,

dove passavano

come d’estate anche gli inverni;

 

dove una mano

sfiorava l’altra in un incendio

e una bocca serviva,

anche senza parole

a dirsi tanto.”

 

Queste sessantasei poesie  sono il pane di altrettanti giorni per ogni essere
alla ricerca di un territorio vitale anche nel sogno.

Letta ogni giorno una di queste rivelazioni poetiche può accordare l’anima al tempo
e aiutarci in modo esemplare a incontrare nell’intimo il meglio di sé.

Cara Beatrice,
mi incarico di ringraziarti per essere venuta al mondo
a cospargere questo terreno sociale a volte arido e ostile
con i tuoi versi potenti e delicati,

severamente amorevoli e perfino, dove occorre,
intessuti nella fragilità dei ricordi.

 

Se tu m’avessi chiesto un sogno,

t’avrei detto quanto sarebbe stato bello

ascoltare con te accanto il rumore dell’acqua,

nell’inquietudine di una vita che passa.

Di tutto quel che è stato

rimane soltanto il rumore di un fiume che scorre.

 

Silvano Agosti

dalla vita che succede, per fortuna