au ventre de la terre

Fotografia di Kasia Derwinska

Aperta la porta,
è entrato rompendo gli specchi,
l’inverno e il suo sguardo.

La casa chiusa
non s’addormenta
e tace ogni bagliore di luce
che rinasce da ogni riflesso.

Anche la neve
ha oggi un suo senso.

Questo silenzio
mai ascoltato ha urlato più forte
perché ascoltassi la vita
chiamarmi alla vita
dal ventre mai stanco
della terra.

Trovato nelle mani

tous les adieux

fotografia di Katia ChaushevaFotografia di Katia Chausheva

Tutti gli addii ho compiuto.
Tante partenze
mi hanno formato fino dall’infanzia.

 Ma torno ancora, ricomincio,
nel mio ritorno si libera lo sguardo. 

Mi resta solo da colmarlo,
e quella gioia impenitente
d’avere amato cose somiglianti
a quelle assenze che ci fanno agire. 

Rainer Maria Rilke

***

Ricomincio da qui,
mossa dalle assenze,
celebrando le Presenze.

n’est pas un adieu

Fotografia di Mensaka

Ci siamo ritrovati nel nuovo anno
senza celebrare troppo le feste
perché nella sopravvivenza
in ogni giorno si manifesta
il miracolo.

Ed ho amato l’albero di natale
che mi è ancora qui accanto.
Luci bianche e angeli barocchi
fra fiocchi di neve di vetro
e sfere di cristallo.

Tutte le Assenze
ripopolano i giorni fugaci
da rendere eterno ogni attimo.
Ho ritrovato la mia infanzia
semplicemente vivendo.

Ho celebrato ogni giorno
come fosse l’ultimo
serbando alle parole
il privilegio del silenzio.

In questo tempo balordo
che stiamo attraversando
ringrazio la Vita
per avermi dato il priviegio di confrontarmi ancora
con la prepotenza
perché io non perda di vista
da quale parte stare.

La diversità diventa valore aggiunto
o semplicemente, Ricchezza.

***

Posso intanto anticipare che il blog
già esiste in altro luogo
esattamente come lo ricordate qui.
Presto vi darò le coordinate
perchè vi sentiate sempre a casa.

Lì troverete un regalo, scaricabile in pdf
un calendario del nuovo anno
con le immagini e le parole di questo luogo,
perchè questo luogo è dove lo cercate
e spesso non è lontano da voi.

Concludo con la poesia  “mattino”
di Blaga Dimitrova

“Era necessario un addio, perché capissi,
che non c’è un addio per noi.

Per sempre porterò in me quest’alba
come segno di bruciatura.

Alzati sul far del giorno,
partimmo verso l’aeroporto grigio
ed eravamo contenti, perché era così lontano.

La mia ultima parola fu un sorriso.
E sopra di noi sorgeva con l’addio
l’incontro vero e l’amore.”

***

Grazie a Splinder
per avermi dato l’opportunità dell’incontro

la dernière cigarette

indépendance - la dernière cigarette

Fotografia di Katia Chausheva

Ci siamo innamorati delle foglie stanche
che cadevano come noi
sugli antichi distacchi
e abbiamo amato la pioggia
perchè nei suoi riflessi
si faceva strada una luce.

Ora che piove di meno,
ci consolano le ragazze tristi
che cantano come noi,
piano, di nascosto, sottovoce
che si innamorano del vino
già dal tramonto nei filari d’uva.

Luce d’inverno
irrompe nel silenzio
e accarezza le imperfezioni della polvere
che copre e mai nasconde
le nostre impronte.

C’eravamo anche noi nel tempo
e ci siamo ancora
pronti a fumarci l’eterna ultima sigaretta,
pronti a reinventarci la vita.

Novembre è il mese vivo
dei miei destini,
attestazione di vita
di ogni storia che si è consumata
e come germoglio d’inverno
in silenzio, torna.

***

Si vocifera che splinder chiuda.
Spero vivamente siano voci infondate,
vorrei che non accada
e vorrei da qui continuare a scrivere.
Le ultime settimane le ho passate
a inventarmi un doppio e il suo trasloco.
Stiamo ancora imbiancando le stanze,
sistemando scatoloni di parole
per aprire quella casa che uso poco
e che è il mio sito .
Se non qui, ci ritroveremo lì.

Nel nuovo anno
inizierà qui un altro trasloco,
più doloroso, più felice.
La soffitta dove vivo da anni
cambierà aspetto e dovrebbe
diventare una casa.
Dovrebbe allargarsi per contenermi
e la pioggia dovrà fermarsi su un grande lucernario
mentre starò seduta al computer.
Non riesco a immaginarmi lontana dal disordine,
dalle ragnatele che in anni
hanno assunto volto, nome e storia,
dalle crepe che danno un senso alle mura…

Prima che splinder chiuda,
credo avrò tempo per
lanciare altre parole nel web
e tempo per la mia eterna penultima sigaretta.

.
Trovato di sera
e anche di mattina

 

deux ans

indépendance - Alda Merini
Alda Merini
21.03.1930 – 01.11.2009

La notizia mi arrivò con una telefonata
prima che l’Ansa battesse l’agenzia.
Alda se ne era andata.
Era il 1 novembre di due anni fa
ed io ero a Roma.

il bacio

Il bacio appena sognato
in una notte di tradimenti,
dove tutti consumano amplessi
che non hanno profumo,
il tuo bacio febbricitante,
il candore delle tue labbra,
somiglia alla mia porta
che non riesco ad aprire.

Il bacio è come una vela,
fa fuggire lontano gli amanti,
un amore che non ti gela
che ti dà mille duemila istanti.
Ho cercato di ricordare
che potevi tornare indietro,
ma ahimè il tuo bacio
è diventato simile a un vetro.

Io come un animale
mi rifugio nel bosco
per non lasciare ovunque
il mio candido pelo.
Il pelo della mia anima
è così bianco e così delicato
che persino un coniglio ne trema.
Tu mi domandi quanti amanti ho avuto
e come mi hanno scoperto.

Io ti dico che ognuno scopre la luce
e ognuno sente la sua paura,
ma la mia parte più pura è stata il bacio.
Io tornerei sui monti d’Abruzzo,
dove non sono mai stata.

Ma se mi domandano
dove traggono origine i miei versi,
io rispondo:
mi basta un’immersione nell’anima
e vedo l’universo.
Tutti mi guardano con occhi spietati,
non conoscono i nomi delle mie scritte sui muri
e non sanno che sono firme degli angeli
per celebrare le lacrime che ho versato per te.

Alda Merini

trovato nel cuore

les silences

indépendance - José Saramago
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José Saramago

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Questo vuole essere
un post di riconsocenza e gratitudine
verso l’uomo di pensiero, di scrittura
e di poesia, José Saramago.

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Oggi non era giorno di parole,
con mire di poesie o di discorsi,
né c’era strada che fosse nostra.

A definirci bastava solo un atto,
e visto che a parole non mi salvo,

parla per me, silenzio,
ch’io non posso.

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(José Saramago, silenzi)

primtemps d'une femme

Alda Merini
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Alda Merini

Sono nata il ventuno a primavera
ma non sapevo che nascere folle,

aprire le zolle

potesse scatenar tempesta.

Così Proserpina lieve

vede piovere sulle erbe,

sui grossi frumenti gentili

e piange sempre la sera.

Forse è la sua preghiera.

(Alda Merini)
Sono nata il ventuno a primavera

.

***

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Giornata mondiale della Poesia
e anniversario della nascita di Alda Merini.

Come già scritto nei commenti,
tante città italiane la ricorderanno.
Vorrei sperare che ad ogni manifestazione in suo onore
qualcuno abbia pensato almeno di far acqistare la casa di Alda
o trovi il sistema per pagarne l’affitto
affinché quella sua casa
rimanga la casa-museo dell’ultima poetessa italiana.

Le parole le facciano i poeti;
che facciano le istituzioni o i promotori di tante iniziative,
i fatti.

da giorni di silenzio
dalla primavera che sta arrivando.



l'Amour fou

Indépendance - Alda Merini
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Alda Merini

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Fragile, opulenta donna, matrice del paradiso
sei un granello di colpa
anche agli occhi di Dio
malgrado le tue sante guerre
per l’emancipazione.

Spaccarono la tua bellezza
e rimane uno scheletro d’amore
che però grida ancora vendetta
e soltanto tu riesci
ancora a piangere,

poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli,
poi ti volti e non sai ancora dire
e taci meravigliata
e allora diventi grande come la terra
e innalzi il tuo canto d’amore.

Alda Merini

(a tutte le donne)

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La Terra Santa
Ricordando Franco Basaglia

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Ultima Poetessa Italiana