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Diranno un giorno
quando forse mi ricorderanno
che in fondo ero una brava persona.
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Eclettica, stravagante,
con il carattere
d’un cane.
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I cani abbandonati
mordono se li avvicini
e pisciano con tenerezza sui fiori,
la notte.
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Ricorderanno che sono andata
forse giovane, forse vecchia
nell’elogio del tempo,
quasi sicuramente ridendo.
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Ma di quello che diranno poi,
fin da ora
non mi riguarda.
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trovato in un giorno di pioggia
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Dopo la collina
hanno detto che anche il cuore è in vendita.
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Il vincolo del destino
è l’unica clausola prima del contratto.
Poi, quando arrivi
puoi rimanerni dentro.
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Il cuore ha la libertà d’essere
– ovunque sia –
schiavo solo di se stesso.
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Tutta casa è occupata da un solo diario
e da pagine una dietro l’altra,
scritte come almanacco degli inverni.
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Se la vita ricompensa
me lo racconterai tu come sarà e perchè
o dove s’interromerà
la lettura di un racconto.
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Sulla punta del tuo pennino
la storia della pioggia d’inverno
abbellisce di gocce
come fosse gioia
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anche la tristezza.
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trovato nella stanchezza di oggi
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Ricordi ancora
quanta vita nasceva in un abbraccio?
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Anche il mare ci nasceva negli occhi,
e oltre, ora s’è aperto uno spazio
senza confine, senza odore.
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Sono salita mille giorni ancora
fin sulle tue labbra
per saccheggiare con un dito
un cielo di neve.
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Con fiducioso affanno si afferrano anche le stelle.
Loro stanno lì e brillano
come occhi che si guardano.
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Ricordi ancora dove eravamo
quando divisi da una tagliola
ci siamo persi?
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trovato nel pensieri interrogativi
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Mi sarei interrogata
sulla capacità del silenzio
d’essere parola.
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Quasi un rumore assordante di folla
come fa la nebbia in inverno
sul campo incolto quando scende.
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Luccica anche la strada,
quando attraverso quella dei miei vent’anni
e tu sei già il futuro che aspetto
fin dall’inizio dell’eterno.
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Passeranno rondini e altri nevi d’inverno.
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Tu non tacere il silenzio
lega solo il vento e dimmi poi,
nella fretta che accade
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dov’è che si sono sciolti
i nodi del nostro mare
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Trovato nel disordine
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Il luogo non ha ancora un nome,
ma da quel silenzio
arriva chiara la tua voce.
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Vorrei essere quel pensiero
che senza peso diluisce le attese.
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Di neve è la mano che scalda il cuore,
che scava fin dentro la fine della corsa,
in una corsa senza fine.
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Trova la sua quiete la sera,
legata con un filo rosso sul cuore
oltre la linea muta e impercettibile
della preghiera
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torvato nella fatica del vivere
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Se solo avessi un dio
non scaverei con le mani
dove hanno essiccato la sorgente,
in cerca di uno stralcio di preghiera.
Ancora bruciano,
come sale sulle piaghe vive,
le antiche visioni.
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Il volo di un rapace sul mio deserto
delinea la distanza dalle nuvole
e dal rosso vuoto della polvere,
forse vedrò nascere un fiume
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Dio se solo piovesse,
potrei bagnarmi dell’eco profondo
della tua voce
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trovato
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Al silenzio
ho chiesto di svelarmi
la forma esatta delle nuvole
per riconoscerle e chiamarle,
così come si chiama per nome ogni dolore.
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Se solo potessi tornare indietro
nel tempo che ha cambiato il corso della mia storia,
una sola cosa chiederei al silenzio
del merlo attento.
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Non un nuovo appuntamento con le stelle,
ne’ una carezza sotto al melo d’inverno.
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Farmi svelarmi nel silenzio del giorno
e nella quiete della notte
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il come poter vivere
senza strappare chiodi dagli occhi
o preghiere da rosari d’altri
una vita senza te
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Trovato in un giorno di silenzio
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Suonano anche oggi
i violini nell’aria.
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La perturbazione
dicono sia ormai alle nostre spalle.
Mi terrò per mano fino all’arrendersi
della sera nelle nostre tasche,
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Pochi spiccioli spengono il silenzio,
nell’automatico che mi farà fumare
altri momenti.
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Ho anche un blocco di pensieri
da sfogliare prima che tu arrivi.
Poi, lì dove ti perdo, m’addormento.
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Arrivi sempre inciampando
sulla soglia del mio risveglio
:come un ladro abituato a derubare
solo se stesso
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Trovato nelle mani
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Rimando al risveglio di domani,
la domanda che tiene svegli
i fantasmi del silenzio.
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Mentre m’imbrattavi il cuore
chissà quale vita disegnavi.
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Tenevo su la tua mano
come si tengono vivi gli angeli in cielo,
perchè riempissi di un colore rosso,
anche le stanze vuote.
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Una luce intervalla il fumo
grigio di un pensiero.
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Navi che decollano
e aerei alla deriva
non invertono del destino,
la rotta.
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Dipingono di rosso
per mano mia il tuo cielo
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Trovato nelle mani
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Ho trovato un pensiero libero
ingabbiato in tanti colori
ed ho trovato il silenzio delle voci.
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Ho trovato la prepotenza delle donne
in un coro che silenzioso
avrebbe dovuto solo Essere,
indipendentemente.
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Finchè urleranno pace
con l’odio fra le labbra,
non sbocceranno fiori sugli inguini
nelle case.
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Una delusione sorda
accompagna pensieri alla deriva.
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In qualche casa anche stasera
pioverà silenziosamente la solita antica storia
nel piatto di minestra
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trovato nella delusione
dell’atteggiamento delle donne
in difesa delle donne