grève d'Amour

indépendance - fille
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Fotografia di G. Green

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Solo a sera ricordo che esisto
riemergo dal non fatto.
Pile di cose da riordinare fuori e dentro
mi aspettano.

– ormai rimando anche me a domani –

Riaccendo lo sguardo
sulla vita che mi passa accanto.
Ha suonato il telefono,
hanno lasciato messaggi.

La sigaretta brucia l’aria
a lei la colpa dei miei occhi rossi
d’un’agitazione
che sia della femmina la colpa.

Uno, due, tre inviti
da evadere
e suonare musica su un piatto vuoto,
(quasi cantarci sopra la malinconia);

 uno sciopero d’amore
e chiamare amore
altri corpi senza storia.

Al buio mi è più facile
confondere il tuo respiro all’universo
e ritrovarmi da anni con
ogni sera uno sconosciuto accanto.

Come ti chiami?, chiedo.
Poi accendo una sigaretta
anche se in camera
– in quel dopo dove il tempo inizia –

di solito
solo con te fumavo.

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trovato sotto al letto

Andrè et le jardin d’hiver

indépendance - Andrea Cambi
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Andrea Cambi

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Con te
è ancora ridere con tenera amarezza
della vita e dei suoi inganni,

così come i nostri occhi ricordano,
nella bellezza d’ogni incontro,
o nella familiarità dell’abbraccio.

Essere già di casa ovunque,
perchè tu già lo sapevi
che vita è quello che non è previsto.

Arrampicarmi con te sugli specchi
e raccogliere in complicità
un tempo mai interrotto.

Stare dall’altra parte dei discorsi,
dove la vera finzione è di chi non finge
e trovarti dietro ogni ruolo,
al di là del banco dei consensi,
puro come l’acqua.

Piovi ora sulle strade di polvere
e ridi ora che puoi, serenamente
di questo palcoscenico
fatto di orrori consumati col consenso.

Prendi per mano la mia mano,
come fossi un vento di scirocco
e lascia chiudere il sipario
sul nostro ultimo recente abbraccio,

dietro le quinte c’è un’altra vita
che ci aspetta.

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Ciao Andrea,
Ti ho voluto e ti voglio un gran bene.

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Già mi manchi

hymne mélancolique

indépendance - seule
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Fotografia di katiachausheva

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Inutile raccontarti la nebbia.

C’è sempre una luce controversa
che taglia l’aria e disegna
i contorni della tristezza.

Le tazze smaltate catturano respiri
ogni volta che ci poggio le labbra:
sembra che trattengano pensieri
di rabbia, di dolcezza.

C’è ancora un inno di gioia
che esce dalle ferite
e diventa per ogni minuto d’addio,
l’odore di un treno che non torna.

La rotaia è il senso della direzione
opposta a tutte le destinazioni.
Opposta al paradiso,
più vicina all’inferno.

Mi scalda la vita
la ricchezza di un ceppo di legna,
mi scalda il cuore, il mio fiore che cresce.

Brina senza vento
sospira la luna, vegliano le stelle
sulla mia terra.

C’è un destino
che non ha storia
e la mia storia è già il destino

di chi Amando,
sbaglia.

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Trovato negli occhi
sempre più chiari, sempre più vivi.
Sempre più stanchi

mi-temps

indépendance - heureux
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Fotografia di Michael Czeiszperger

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 Un lungo giorno
e tanti altri come neve di maggio,
come sfioriture d’autunno
sbriciolati in minuti,
ci stanno passando gli anni.

E’ l’attimo di pioggia,
l’acqua che lava e léviga
i contorni agli occhi.

Fuori tutto rimane inerme
alla vita che ci scrive addosso
drammi e bestemmie
senza chiederci se fa male.

Dimmi,
sai almeno tu dov’è che troveremo
dell’altro oltre al coraggio?

Vivere, viversi o lasciarsi vivere,
come una prospettiva che comunque non cambia
in una vita che in rari squarci di bontà

scioglie come d’estate,
in noi la neve.

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se fossi un ghiacciaio
sarei mare

après

indépendance - brume

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Dopo la collina
hanno detto che anche il cuore è in vendita.
..
Il vincolo del destino
è l’unica clausola  prima del contratto.
Poi, quando arrivi
puoi rimanerni dentro.
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Il cuore ha la libertà d’essere
– ovunque sia –
schiavo solo di se stesso.
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Tutta casa è occupata da un solo diario
e da pagine una dietro l’altra,
scritte come almanacco degli inverni.
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Se la vita ricompensa
me lo racconterai tu come sarà e perchè
o dove s’interromerà
la lettura di un racconto.
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Sulla punta del tuo pennino
la storia della pioggia d’inverno
abbellisce di gocce
come fosse gioia
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anche la  tristezza.

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trovato nella stanchezza di oggi

misère

indèpendance - brume

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Dentro al tempo
ho celebrato la ressurrezione
della foglia.
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Ero fuori di me,
come un riflesso circolare
che si muove nello stagno.
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Spari richiamano bruscamente alla vita
e l’anatra selvatica in fuga
buca il cielo con le sue piume.
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Al cacciatore di stelle,
rimane vuota la sella
lungo il correre del torrente,
nella miseria della sua ricchezza.
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Cosa vuol dire spendere male
e senza resto
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cinquant’anni

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ossevando l’erba crescere
e non era maria

le nouveau printemps

indépendance  -  nuage

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All’origine c’è sempre
un dolore che aziona la superbia delle ali.
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La sopravvivenza al dolore diventa
naturale vanità
ch’è quella luce che genera altra luce
anche sul fondo di uno stagno.
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Lo sguardo annuncia nuove primavere,
mentre la vita sta accadendo.
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La scintilla chiede ancora materia
e brucia d’eternità
come fosse il tutto in cui stiamo
un enorme foglio bianco
in cui in un solo atto
è scritta
nel gesto del risveglio alla vita
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la grandezza dell’Amore.
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oggi Giacomo, sedici anni Insieme

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Trovato guardando la vita crescere.
stanno germogliando primule nei tuoi occhi.
auguri Giacomo.

lac II

indépendance - regard d'aujord'hui

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Forse succederà in un tempo lontano
di aver voglia di riavvolgere il nastro,
di ripercorrere quella strada di luglio.
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Accadrà che non solo gli occhi
si schiariranno.
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Sarò del mio cielo,
il silenzio che fa la neve cadendo.
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Un piccolo lago si forma
sull’acoglienza della terra.
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Lontano dalla vita,
beve vita il cerbiatto dal fiume,
poi evitando trappole e cacciatori,
torna al silenzio della sua corsa.
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Nascosto e rinchiuso
nei segreti che non chiudono gli occhi
dentro al giorno che non arriva,
nel bosco.
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Dal lago degli occhi
– drammatico autoscatto di oggi –

la pluie d'été

indépendance - main

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E’ di pioggia la tua mano
che ogni notte e ogni giorno
ancora m’accarezza.

Arriva ad asciugarmi nuovi dolori,
arriva, spalanca finestre e cuore
 e lascia inconfondibile il tuo odore.

Ero la sete del tuo futuro,
eri il silenzio che insegna l’ascolto
e noi, siamo ancora tutto il tempo che ci manca.

Nel nuovo dolore
arriva rassicurante, la tua assenza.

Asciuga il vento, la pioggia,
trascina verso nuovi giorni
gli antichi dolori.

Un odore di spezie confonde le memorie
e oltre il visibile ti cerco.

E’ tutto è già accaduto
senza che si svegliasse il tempo
dall’alcova umida dell”estate

della donna

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Dalle Assenze che vivono in ogni atto