amen

amarcord

 

per pura distrazione casalinga
pur non guardando mai reti fininvest per scelta
(raramente guardando in generale la tv)
db, sere fa intravide  un orrendo mostriciattolo in tv.
Era quel sant’uomo di Emilio Fede
(dovrò far disinfestare il blog per averlo solo nominato qui)
il quale oltre alle usuali stronzate di cui solo lui è capace disse
in merito all’assoluzione Previti – Berlusconi:

"E ora chi risarcirà il danno che Berlusconi ha dovuto subire per la sua reputazione?"

db, accese una sigaretta
innalzò il dito medio della mano destra
e canticchiò un umile ma sincero vaffanculo
a Fede, Berlusconi e ai soliti servi dei servi

e così sia
e così fu.

amen

a piedi

chi dice donna dice danno. Chi dice db dice stronzate

nudi

meglio a piedi
meglio scalza

e non avrà problemi al motore
ne’ all’asse
ne’ alle ruote
nè alle pasticche dei freni
l’olio è bruciato
-frigge la vita-

Chi dice donna dice danno
chi dice db dice stronzate

meglio non dire
apologia dell’essere e del non essere
– oh quanto sarei voluta non esserci
– oh quanto non sarei mai voluta salire
strade in salita
si spenge il motore
senza scarpe per sentire tutto
anche il vomito del mondo
o l’odore di una figa al vento
o di un calzino rotto

o di lei, db
che dice stronzate
o che non dice
e cade

cade
nella fossa biologica del mondo

apologia dell’essere e del divenire
lei non è, non sarà mai.

caresse

carezza

Ne me dites pas
– avec un petit rire intelligent au coin de la bouche –
"Parce que je ne sais faire rien d’autre",
je sais que vous savez que vous mentez

(ils ne savent même pas que vous existiez)

. oggi db accetta carezze .

indomabile

camminava scalza

lei camminava

lei camminava scalza
indomabile distrazione, esistere
dover ricordare un giorno e dire
"io c’ero"
non avrebbe mai voluto dirlo
non avrebbe voluto più passi.
"sono stanca di camminare sulle perle"
le perle dei porci
– era solo demagogia la sua –

Stanchezza infinita.
Se la incontrerai per strada non guardarle gli occhi.
Gli occhi saranno trasparenti
tu guardale i piedi
avranno ferite, non di perle
ma tagli di diamanti.

Troverai sangue ovunque, mentre camminerà
allora potrai dire
"sì, io l’ho vista db. Era distratta dalla vita, non guardava mai dove metteva i piedi.
Le sanguinavano molto ma non piangeva"

Se solo  penserai di averla intravista, conosciuta
lei allora ti riconoscerà
– indomabile percezione –

Indomabile animale
Lei.
Lei e la sua distrazione.

risveglio

lei

 

Lui si alzava prima di lei.
Mentre la sua sveglia suonava alle 6:45 come ogni mattina, lei si girava nel letto.
Le piaceva quella zona di sonno.
Ancora caldo in attesa che si liberasse il bagno
Non si può pretendere di trovare l’odore del caffè per la casa
però quando lei beveva orzo, tutte le mattine
suo figlio glielo preparava.
E’ così l’inizio di ogni mattina di db.
Lui le si avvicina al letto: esco mamma, vado. Ti voglio bene.

Solo quando lui aveva varcato la porta alle 7:45 lei poteva
scendere il suo piede nel nuovo giorno.

E’ così per db ogni mattina
difficile trovarla nervosa

(è durante il giorno che peggiora)

giochi

biglie, le sue perle

 

Si stupì andando in paesi poveri
che i bambini ancora giocassero con biglie e aquiloni.
Cassette di legno di frutta, improvvisati go-kart
per le scalinate.
Profumi di spezie e frutta.
I bambini non piangevano. Erano felici.
Si mise a giocare con loro
come un tempo
come mai forse giocò.

Aveva biglie allora.
Le sue perle.
Aveva un caleidoscopio col quale
colorava grigi umori
pre-adolescenziali.

Aveva sogni allora.
eh sì. In quel tempo lei ancora ne aveva.

db, prese il suo piccolo zaino
verde militare con le cinghie in cuoio
ripose biglie e tempo
estrasse caramelle
e continuò a giocare.

Non le era mai piaciuto così tanto
come allora
in mezzo a bambini che con poco
avevano la capacità di ridere

giocare a biglie

(lei aveva ancora tutto da imparare)

fleur

odori

annusò la vita
un’ultima volta

Accarezza la sua solitudine
ora, prima che lei vada.

Non ricordarle niente.
Lei non ama i rimpianti
lasciala fuggire, un biglietto solo andata

senza ritorno.

Salutala come se dovesse un giorno ritornare

 

putain

quando la vita è la regina fra le puttane...

Yucca

Ha un profumo intenso, dieci volte più del gelsomino.
Inebria vizi e solitudini.
Accarezza la vita.
Ne percepisci la presenza col solo olfatto.
Invade sensi e percezioni.
E’ così piccolo il suo fiore
ed io molto più piccola
nella stanza che raccoglie il suo profumo.
Le piante vivono le nostre sensazioni.
Si nutrono dello stato d’animo.
Le bastò vedermi risorgere dalle mie polveri
per sfiorire.

Era la mia pianta, diciannove anni fa.
La mia anima.

Per il ventennale potrò dire… se ancora ci sarò
ora è il mio segreto.
Il segreto di Yucca, il segreto di die

Qualcuno ricorderà il fiore. Forse qualcuno db.
Ma lei non c’era
era uscita ad acalappiare la puttana della sua vita,
o forse a respirarne solo il fiore

elle

lei era vergine

Lei

Lei era vergine e tu non lo capisti.
Le chiedesti di raccontarti un fiore. Strana domanda la tua.
Come cazzo ti era venuto in mente di chiederle di un fiore?

Non so che fiore lei sia per te.
Non è una rosa ne’ un fiore di rimembranze arcaiche
lei era semplice come la margherita che stava cogliendo
e sulla quale, pensandoti morì.

era quella margherita sulla quale cammini.
Se avesse potuto scegliere quale fiore essere
avrebbe scelto di essere un fiore di yucca
tanto raro da sbocciare
tanto raro da vivere
ma intenso e profumato
come un’anima morente