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Ero dove il destino non si sceglie
in quello spazio lungo
la verità di uno sguardo.
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Dove il sublìme
entra attraverso un respiro
nella tua carne.
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Torno nel segreto del volo dell’angelo
come qualcosa di abbandonato
fra i tuoi passi, e in me,
nella brevità della polvere
:
dove tutto si rigenera
e nulla si disperde.
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trovato nella stanchezza
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Entri in me
come pioggia sulla terra
e in ogni stagione fiorisci
dietro al parto prematuro
di una nuvola stanca.
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Qualcosa
dove non siamo, si sposta.
Nel segreto del gelso
si veste di bianco la donna.
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Hai mai aspettato
sotto alla mia finestra?
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Là dove intravedi la fioritura del salice
c’è una donna dietro al vetro
che aspetta.
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trovato credo guardando fuori
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Sempre tu cogli l’eterno
e lì mi trovi in attesa
della clemenza dell’acqua.
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Siamo fiori di campo,
nelle maglie della notte
e oltre dove si fa chiaro,
diventiamo l’attesa del giorno.
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Lascia, quando passi,
una spina
raccogli quando torni,
una promessa.
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Di tante verità di cui si fa scudo il cielo,
noi siamo quella che
sfiorisce e si rigenera
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prima che arrivi l’aurora
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trovato
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Ho oltrepassato
i tetti delle case, le luci lontane
e oltre,
il buio che copre i vigneti e i boschi
fino a cercarti nel primo sorso d’acqua.
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Ho spogliato la vita
delle inutili suppellettili
che non fanno casa,
fino a tornare all’originie di me,
il seme che esplora la terra.
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Il bollitore regala la pazienza
la ricerca di vita, la noia della costanza
e il senso compiuto della domanda.
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Tu sei nel calore delle radici,
il mio gabbiano che teme l’acqua.
il passo invisibile del disertore
che pur di sentire vita,
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fà il piantone davanti alla sua camerata.
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trovato in un litro di acqua di malva
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Fino a dove arrivano le onde,
mi faccio scudo di me
e torno ad essere della vita del mare,
le sue inquietudini in una conchiglia.
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Qualche volta,
richiamando il veliero,
canto.
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Nel furto di una nuvola
porto in me la verità di una bugìa
come quando riportato dalle onde,
si placa nella risacca
:
delle tue ali,
l’eterno abbraccio
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trovato
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Mi sono spinta fin sulla curva
di una collina
solo per fermarmi in cerca
di una discesa.
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In ogni passo preso in prestito alla mia storia
ho sentito il dolore che fà,
seppur scalza,
la punta acuminata di un pensiero nella scarpa.
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Ancora sto camminando
i percorsi del vento
lì dove mi fà ombra
l’ombra immaginata di un cipresso.
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Ogni volta che perdo
l’ombra che ti sta accanto,
trovo la profondità smisurata
del silenzio.
Ma dimmi amore,
tu che non guidi e non cammini,
non sei stanco?
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trovato in una foglia di tabacco
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"Se avessimo una cultura a misura di donna,
l’aborto non esisterebbe"
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Dacia Maraini
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‘I figli sono sempre un grande atto d’amore.
Nati dalla Libertà di scelta
vengono procreati due volte’
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trovato nel destino di donna
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Dopo anni,
il signore ha rimesso piede nella mia casa.
Mi ha portato notizie di donne che stanno male
e gli ho chiesto di benedirle per
silenzio mio.
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Mi ha chiesto delle parole
non dove vogliono andare
ma con chi vogliono percorrerle,
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allora gli ho parlato
di un ragazzo che non parla
e di una donna che sta morendo.
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Mi si sono illuminati gli occhi sulla croce,
lì dove non sai se finisce o inizia la vita.
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Erano anni che mi aveva lasciata
ai margini del mondo
ignorando anche la mia ombra.
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Mi ha ringraziata
ed ha benedetto la donna, la madre,
e tutte le sue preghiere.
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"Benedette siano tutte le tue parole
e chi con te, ci sta dentro"
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ha detto uscendo.
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trovato nella benedizione
poco fà in casa
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Sorseggio solitaria
sempre l’ultimo primo sorso
di decenza.
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E’ quella polvere che rimane
dove non arrivano i gesti,
le lettere scritte e mai spedite,
una liquerizia in tronco
vicino all’eterna ultima sigaretta.
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Non frugarmi addosso
la ricerca del peccato,
non spogliarmi lo sguardo
dalla tua vicinanza.
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Chè l’unico mio unico peccato
è aver affrancato con la vita
ogni lettera che non ti ho mai spedito
e con sempre un ti amo come sigillo
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sulla busta.
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trovato in un nodo
di un filo di seta rosso
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Fu quando
sospirasti curiosità
sui laghi della terra
e su quell’acqua
che non ammette distanze,
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– quelle le ha scritte per noi, la storia –
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che ti avvicinai una mano agli occhi
e ti dissi
che eri quasi più bella
di Venezia.
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Julia,
il 1° marzo ti porterò a Venezia
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trovato nel cuore