étoile II

bouche

,

L’estate sarebbe arrivata
lungo il fiume di pietre e sassi,
sarebbe arrivata con usuali perturbazioni
e con rimandi poco probabili.

Sei l’estate, d’ogni stagione
tu che hai le ombre scure dell’inverno
e una dolcezza timorosa
d’essere riconosciuta

Ombre profonde
fra gli occhi e la vita
e un sesso alato
per i miei voli.

Di tanti tuffi, nei tuoi occhi profondi
io catturo il cielo.

Sulla scia di una stella che cade
l’ombra di un’altra che si rialza

liberamente tratto dalla tua voce

vie

pense à  moi

Che strani passaggi fa la vita
fra le curve si dissolve
sulla strada degli incontri,
come puttane con le calze smagliate
si perdono i giorni sui tacchi
di un viale d’un tramonto osteggiato
per ritrovarti nella ricerca della dimenticanza.

Si percorrono le coincidenze del destino,
come a voler ricordare un fatto, un perchè, un odore, 
una prima frase detta, uno sguardo, una parola.

 Che strane malattie non cura la vita
e che vento mi spinge oltre me.

Mi corrono addosso le tue mani
come un arpeggio malinconico
mosso dall’odore

Se si rompono i tacchi,
possiamo sempre camminare scalzi
sul collo strozzato delle bottiglie
bevute con la fretta della vita.

Dietro l’angolo
proprio sull’ultima nota,
ho cantato sulla tua bocca
la mia canzone migliore

liberamente tratto dalle stelle

feu

attente...

.

Accendimi
lentamente con due pietre
fra le tue mani,
i seni

Nell’ora più dolce della sera
inavvertitamente,
bruciami.

Hai una curiosa luce
negli occhi.

Molto più curiosa di me

liberamente tratto dal fondo dei tuoi occhi

abandon II

la nuit

.

La notte è abbandono

La tua anima in erezione,
la mia possessione.

La notte è abbandono totale
senza corse fra le parole
e nella lunga interlinea notturna
le nostre frasi migliori.

La notte s’abbandonano nomi, storie, appuntamenti
e si rimane noi due e le nostre anime
a tirare quattro calci alle stelle

Siamo animali, noi.

Con una parola mi spogli
con una frase corro il rischio d’amarti

Coi remi in barca,
l’abbandono sul mare
e dalla tua barca, in te io mi tuffo
a baciare la tua barriera corallina.

"Il corallo è tuo", mi dirai
e mi sento già la tua sposa
di parole vestita
ricucita alla tua nassa
non liberarmi mai

mai
mai
mai

di salsedine i tuoi anni,
d’erba la mia dolcezza.

Ed è perdersi nel templio della pelle
che dalla nassa sempre mi libererai
ch’è l’unico modo
ch’io non scappi mai
per altri mari
meno pericolosi di te

baciami piano la solitudine
e bevimi la tristezza

ho sempre sulle labbra del cuore
l’odore di te

liberamente tratto dal desiderio
sigillato sottovuoto fino a notte

la mer

les temps

.

T’è passato un vento fresco dentro
così fresco che s’innamorano tutte di te.

Il vento dei tuoi sforzi
t’ha scolpito l’anima nel corpo
e gli occhi sono quel mare chiaro dove lei ora si perde.

Lei è una morettina, bella come macchia mediterranea
ti profuma il cuore maschio d’una dolcezza antica.

Notizie che arrivano
e che so che mi dirai con naturalezza
al tuo rientro.

Bella la tua stagione
e belli i tuoi occhi, figlio,
così stanchi di vedere me,
perdermi nei miei labirinti.

Coi muscoli forti
e con quelli sempre vivi dell’anima
ho in te il mio porto

delle mie navi silenziose
in questo tempo senza memoria
un gabbiano vola basso
a beccarmi
l’increspature dell’anima


sulla pelle

liberamente tratto dal mio utero, dalla pelle, dalla dolcezza

doucement

tendresse

.

Ho tanto sognato di te che la tua realtà svanisce.
È ancora tempo di raggiungere quel corpo vivo
e di baciare su quella bocca la nascita
della voce che mi è cara?
Ho tanto sognato di te che le mie braccia abituate,
stringendo la tua ombra,
ad incrociarsi sul mio petto
non aderirebbero più al contorno del tuo corpo, forse.
E che dinnanzi all’apparenza reale di ciò che mi ossessiona
e mi governa da giorni e anni, io diverrei certo un’ombra.
O bilance sentimentali.
Ho tanto sognato di te che non è più il momento di svegliarmi.
Dormo in piedi,
con il corpo esposto a tutte le apparenze della vita e dell’amore,
e tu, la sola che conti oggi per me,
potrei toccare meno la tua fronte e le tue labbra
che le prime labbra e la prima fronte che incontro.
Ho tanto sognato di te,
tanto camminato, parlato, dormito con il tuo fantasma
che non mi resta più forse
e tuttavia che essere fantasma tra i fantasmi
e più ombra cento volte dell’ombra che vaga e vagherà
vivida sul quadrante solare della tua vita.
.

Robert Desnos

liberamente tratto dalle Poesie che Amo

maudit

dans l'attente d'embrasser des lèvres

.

Inutile dirti che il tuo verbo
è l’ossessione di questo mio tempo
che il risveglio è la ricerca
continua della tua assenza.

Il tuo odore scandisce i miei peniseri
e come Maddalena rimango fuori dal templio
ad aspettare che tu passi dalla mia vita
perchè io possa ancora lavarti
piedi, cuore e occhi nel mio destino.

La storia della rinuncia
è la storia che sto scrivendo
mentre ancora mi dici che mi vuoi
che mi temi come i bambini temono il buio.

Brancolami addosso incerte solitudini
cattura in un bacio il mio abbandono.

Dai a Pietro la chiave che io non vorrò.
Lascia a me la porta socchiusa
per ogni notte che vorrò essere peccatrice.

Nella dolcezza della tua rinuncia
fumami addosso tutto di te
anche quella tristezza
che sempre di vita c’uccide.

Maledetta
così mi chiami, sempre.

Maledetta, sì
ma tu ancora non sai che sono io
in questo nostro vuoto
la tua benedizione

Liberamente tratto da frammenti di pelle sotto le unghie

jeux

maquillage

.

E’ quasi divertente truccarsi
per una foto nella quale non si apparirà
se non nell’odore.

Elvio ha questa straordinaria capacità:
catturare l’odore, l’anima 
del momento,

Vado a truccarmi,
mi sta aspettando per gli scatti
per il libro.

Le luci sono pronte, dice.
Vado a chiamare la mia trilogia
la mia anima, la mia ombra  e me

noi tre siamo me
tutte in un unico scatto

liberamente tratto da un tempo adulto
che sa ancora di gioco