grain de vie

indépendance - ressac
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Fotografia di Christiane Michaud

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L’Anima è fatta di vento
e prende respiro proprio
dove l’aria manca.

Un tuffo nelle tenebre
per racogliere quello ch’era perso,
come riflessi di luce di uno specchio rotto.

Sul fondo di me,
ha trovato un pesce  che cantava
fuori dall’acqua.

(Ballava davanti al destino vestito di niente)

Preparami un oceano
grande quanto un granello di vita
e ascoltami urlare
– di un tremore freddo –

il silenzio.

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anche la connessione oggi ballava il rap

vanité

indépendance - les temps

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Poi tutto rientra
come rigurgitato dal sole alla terra.
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Come una corsa che ha perso
in un destino sbagliato
le gambe.
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Corrono scomposte le mani
sorrette da fogli bianchi
e non un cane, neanche abbandonato
 a fare strada
a chi trema la vertigine del domani.
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Sorreggimi nell’incertezza
e se proprio ancora devo cadere
lascia volare nel vuoto le mie mani,
perchè raccolgano
le ultime piume di vanità.
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Come una meretrice
depongo il cuore liquido,
fuori dalle labbra
sul tuo glande.

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trovato fra le piccole e le grandi labbra del cuore

l’âme curieuxe

indépendance - nous sommes vent

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Siamo quello che non è stato
e alla sabbia affiderò il segreto dell’acqua.

Da qualunque parte arrivi,
ricorda che spesso sotto le rocce
nasce una sorgente.

Non chiedere alla donna
di scavare nel fiume la sua corrente.
Non chiederle di non piangere
che l’acqua sacra battezza ogni giorno,
nei suoi occhi, il risveglio.

Cerca nella lunghezza delle ombre
la brevità di un sospiro,
una tazza smaltata con dentro
un po’ di vino.

Oltre la  leggerezza 
barcolla nelle cose che succedono,
 la sera.

Tutto è nella sorgente e negli occhi
tutto è senza che lo si racconti.
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Solo l’anima farabutta
si spoglia della tristezza e parla come fosse grano
con la curiosità degli uccelli

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Trovato nel bisogno di lavarmi il cuore

mutilé

indépendance - dans le noir

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Se l’avessi saputo che dal buio nasce il sole
mai t’avrei chiesto d’accendere la luce.

Tenue, rischiarava le ombre
sul marciapiede del cuore.

Batteva per una carezza
come una puttana che lo fa solo
per piacere.

L’avessi saputo ch’eri l’ombra di dio
nel mio inferno,
forse ora giocherei con gli angeli
o costrurei con le mie macerie
un portone.

Che tu possa violare
come m’hai violato il cuore,

aprendolo troveresti
un mutilato d’amore

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Dalle cicatrici

refleurir

indépendance - sable

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L’ultima volta che mi ha stretta fra le mani,
sono diventata il fiume della tua bocca,
e il verbo che incarna il desiderio mio,
di donna.

L’ultima volta che hai suonato il mio organo,
cantavano gli angeli
nella conquista della terra.

Oltre le distanze del vento
come qualcosa che non si disperde,
saremmo diventati sabbia.

Un deserto infinito dove tutto si perde
e il tramonto, infiamma.

Crollano in certezze di nulla, i castelli di sabbia.
nella terra arida, sotto le rovine del tempo,

(ri)fiorsice sempre una donna
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dalla risorse delle nuvole
e dalla risorsa del mistero delle donne

deshabiller III

indépendance - se deshabiller

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E’ così che hai preso a morsi la pelle
della mia anima.

Guardanomi spogliare di me, ogni difesa.
Con premura mi sono svestita nel tuo cuore
e nuda m’hai accarezzato la speranza.

Già ero impaurita dagli abusi;
già tornava come scritta dalle  tue mani, 
la fiducia nell’abbandono.

Nuda cammino ora i miei silenzi
e in quei tuoi occhi senza vento
s’alza ancora, come accarezzata dal vento,
la polvere

dove rincorro in punta di cuore
le nuvole

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Liberamente tratto dai diari del cuore

soustraire

Indépendance - intimité

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Un passaggio come un lampo,
uno squarcio nel cielo profondo e spietato del cuore
mentre trafughi con la mano dell’orgoglio
la mia umiltà.

T’ho visto e riconosciuto
mentre camminavi senza nome
con gli stivali alti,
sulla terra morbida del mio giardino.

Quel giardino incustodito
non ha più recinti, ne’ memorie,
ne’ ricordi attendibili del tuo passaggio.

Nemmeno di un figlio
che hai abbandonato in un giorno senza memoria,
dentro me

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(musica: Alberto Iglesias – Anuncio balay)

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Dalle cose che fanno male

amie

independance - il Blog di Beatrice Niccolai - danseuse

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Racconti di un dolore innestato fra te e il cuore,
di ferite che disconoscono mittente
e un infinito silenzio a cui tu non vuoi dare voce.

E’ il destino delle terre fertili
essere destino, deriva e sorgente di lacrime.

Se capirai il grande valore delle lacrime,
capirai la tua bellezza,
infinta e preziosa
è l’anima che non ha vergogna.

Potrai riporre tutti gli ori
tutte le gemme che nascondono
il vero valore di una donna

e sarai miniera
dei tuoi più preziosi tesori

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Dedicato a P. che non riesce a leggere le mie cose
e piange quando entra qui