histoire du silence

indépendance - eau
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Fotografia di E. May

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Ancora squilla il silenzio
richiama al presente
dopo tutto quello che non si racconta
ma ch’è successo
e chiede com’è che va la storia.

Altri silenzi s’intrecciano
e diventano suono di ricordi.
La tenerezza si fa adulta
e diventa voce che si spezza.

Anche la miseria ha fame
e sai che non s’accontenterà
delle briciole.

Odori acquistano volto,
le ombre scavalcano gli sguardi
per diventare presente.

Se solo la storia s’accorgesse che piangi,
allora diventerebe
silenziosamente, storia d’altro

e piangere,
il meno feroce dei mali.

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trovato in giorni pieni di cose
da fare, ritrovate o che succedono,
semplicemente.

 

des points d'eau

indépendance - une femme
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Fotografia di Soaerial

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Suoni.

Come il passare del tempo
vestito lo sai,
di uno sguardo che si fa distante
in quest’andare di domande.

Chissà se mi riconoscerai
sotto gli archi della memoria
e quelli intimi
in cui eravamo guizzi di pesci
in un bicchiere di luce
già al risveglio.

Il mio pesce oggi parla
e muove le pinne
come fossero ali di un pettirosso.

Vola e si nasconde dietro i fianchi dei sassi
che sembra muovano
in questo tuo stare fermo,

l’inizio di quel tuo stagno

imprigionato nella libertà
dell’acqua.

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trovato nella tua tazzina blu

d'eau douce

indépendance - solitude
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Fotografia di G. Ianic

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Ci sia ora complice il silenzio
mentre anche il mare
si veste del nostro stesso vento
e le vette dei monti,
l’esatto altrove
dei nostri fondali.

Si vestirà la notte
della nudità della terra
dove povere stelle
brilleranno solo per i salici e i grilli.

Si riflettono sguardi lontani
nella vicinanza.

Di noi è altro
e quasi più non ci riguarda.

Libera per mano tua,
in me,
il pesce d’acqua dolce
sulla vetta riflessa e mossa,

del monte.

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Trovato.

Je voudrais

indépendance - prière
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Fotografia di C. Hall

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Vorrei potermi sciogliere
nella leggerezza del domani,

cercarmi dove mani non trovano,
frugarmi nella pesantezza della vita senza
e lì appellarmi alla pazienza
per essere il mio presente.

Il bene non separerà
gesta incerte nel buio della stanza.

Sono già quel ricadermi addosso,
con malinconico pudore
alle prime luci dell’alba
con già il sapere cosa voler sognare.

Il mondo ci aspetta
al solito bar d’angolo,
fra l’inizio di un pensiero
e la pisciata di un cane.

Esco sempre lì,
con immutata tenerezza
solo per intravedere fra le sagome d’altri,
l’ombra ridente del tuo andare.

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trovato in una cartuccia.
La possima volta uccidimi subito.


la pluie d'hiver

indépendance - en vol
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Fotografia di Szeike

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Le mie mani
perse dentro a un discorso
frugano attimi
alla ricerca del tuo sguardo.

E sei parole senza volto
che abitano mute
altri silenzi.

La mia verità
è un addio che non ho mai detto
e una pozza di tempo
in cui anche riflessa,
sto invecchiando.

Mani a cucchiaio
rivolte verso le stelle,
raccolgono oggi,
mentre ti penso

questa pioggia fine
d’inverno.

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trovato da anni nelle stesse mani

très froid l'hiver

indépendance - regarde
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Fotografia di love4life

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Ero già in lotta con la vita,
ero già figlia della mia storia.

Che audacia quello spingersi fuori
per tornare indietro
e lasciarsi legare
dove si annodano le disgrazie:

 tutto è un lento cadere
come il nevischio d’inverno,

Perdere forma
e ritrovarsi riflessa
dove la luna è più bassa.

Un ramo spoglio
accarezza ancora l’aria
per portarti per vita mia

l’annuncio sempre rosso
 dell’inverno.

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Trovato oggi, fra una cosa e l’altra
lasciando correre l’anima
come una gazzella

signifier

indépendane - en fleur
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Fotografia di katiachausheva

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E’ e sarà ancora
il girovagare senza nome
lungo gli sguardi che incontro.

T’illumini in ogni riflesso,
come qualcosa che già si è perso.

I vicoli del cuore hanno nomi diversi
ma conducono sempre
alla dimora dell’Amore.

Un cane ti osserva
impigliato fra le gocce di un pozza,
chiedere aiuto ad un passante.

E’ proprio lì che io ti ho perso,
è lì che ti cerco.

Dove la pioggia lava ricordi
e ti restitiuisce in altra forma,

all’eterno.

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Trovato in una connessione instabile,
in una stufa a legna accesa,
in un piccolo bagaglio per domani.

Genova per noi…

Mémoires d'un miroir

indépendance - mirroir
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Fotografia di The hills are alive

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Ho smesso di cercarti
dove il gioco degli specchi
riflette e disperde
l’infinito aggirarsi delle ombre.

Di te parla anche il silenzio
e quella ruga profonda
che addolcisce i seni rigogliosi
di imperfette memorie.

Non riesco più a guardarmi.
C’è un infinito che ormai nasce negli occhi
e sono le sponde di quei giorni
che ci hanno consegnati alla storia.

La mia, qui
è una fra tante.

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prima o poi tutto passa
come il 14 alla stazione

pleurant

indépendance - et puis...
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Fotografia di Vasili Andreyev

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E’ affranta la sera,
come ogni giorno già dall’alba.

Tirami su il cuore
con una carrucola stanca
e bevimi da dove si muovono i tuoi passi,
lucidi e veloci sull’asfalto.

Quanto vorrei essere
altrove, in te:
dov’eravamo nel vento,
in quella luce che disegna serene
anche le ombre.

Imprigionati nel solito traffico
di pensieri e ricordi
a ostruire la strada al domani

e al rigagnolo di pianto.

.
perchè?

certitude de la pluie

indépendance - solitude
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Fotografia di Reptilia

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.Tu sei.

Ed è tornare nel cuore che sanguina 
in questa vita di pezza
a raccogliere e contare dei giorni,
gli attimi che nel breviario assoluto
che sono oggi,
parte di una storia.

Qui piovono ancora
silenziosi temporali interni.
Qui imparo
la fantasia del viverti senza.

Tutto si lava
mai la forma dei tuoi passi,
-in quest’inciampo continuo –

che fa lo sguardo nel tuo riflesso,
come una goccia
che ancora ti muove

qui,
nel mio specchio d’acqua.

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piovendomi addosso