temps d'attente

imdépendance - tendrement
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Fotografia di Sabor

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Mi sto 
in un palmo di mano,
come racchiusa
dalla nebbia.

Varcare
tutti i luoghi dell’infelicità
per nascodermi
dietro persiane di legno
o dentro a un carezza.

Certi capitoli di vita
si scrivono solo con l’ìincoscienza,
inseguendo un aquilone
il cielo,
o le scie delle lumache sulle foglie.

Certi capitoli
occupano tutto il silenzio
impresso negli occhi.

Sono giorni che imbraco l’anima
per non cadere nel dirupo
– ogni volta che cercandoci –

mi guardo.

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aspettando un altro giorno

le retour

indépendance - encore la vie...
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Fotografia di L. Martin

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Tornare a casa è sempre tuffarsi
dentro a una sequenza di ricordi,
di odori fatti a forma di qualcosa
dai contorni duri e dallo sguardo
morbido e accogliente.

La lontananza,
per giorni m’allontana dalle feritoie
di una finestra sul presente
o di articoli che appaiono sulla stampa,
ricordando una morte ingiusta, prematura
ch’è già diventata parte della mia storia.

A volte mi chiedo come sia morta Eva,
se per presa posizione davanti
alla bellezza del peccato,
o se davvero inciampò su una foglia di fico.

La lontananza è stata accoglienza.
E ringrazio ancora chi ha aperto il suo spazio
a chi come me, ha una voce sconsolata,
con una toscaneità che urla senza c-dure
anche in silenzio.

Ed ho trovato, nei giorni lontana da casa,
la bellezza della semplicità dei gesti
o gli abbracci che non mi sono fatta mancare
ed ho pensato che poesia non è
quello che scrivo, ma quanto leggo
nella più semplice quotidianeità
degli altri.

La mia storia è quella del figliol prodigo
che tornò troppo tardi
nella casa ormai vuota,
o quella di Eva che colse la testa di una serpe
fra i rovi, credendola una mora.

Ma c’è sempre un odore
che mi è famiglia:
è la mia perdizione
risonante in una tasca vuota.

Ha uno strappo anche il cuore,
rammendato con il filo fievole
della vita che succede.

Ecco,
sono tornata a casa.

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Trovato nelle cose che accadono
e negli odori di casa.

nouvelle jeunesse

indépendance- la fille et la mer
.
Fotografia di Crystal

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Vorrei oggi
giocare nella sabbia:
nascondermi per diletto
in quello che non sarà mai un castello;

essermi regina
per tenerezza, ironia o sbaglio.

Asciugare così
giovani peccati senza memoria
o incotrarmi nell’acqua
e abbracciarmi
come si abbracciano le onde.

Piovermi addosso
altri giorni felici.

E’ faticoso tornare a vivere,
bucare la vita dal basso,
da dentro il guscio duro di un seme
che non conosce le carezze del sole.

Accarezzano il vento
ogni volta che il mare cresce dentro
le ombre lunghe dei salici.

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trovato in una giornata
con gli affetti familiari

nous l'avons tant aimée

indépendance - vie au vent
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Fotografia di P. Lilies

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La ragazza va
e tutto torna a farsi rumore di silenzio
nel paese che per fame,
dorme.

Solo le foglie
coprono gli anni del viale,
coprono strati d’asfalto.

La vita
è la prima scorciatoia per l’inferno,
non poterla vivere
è già starci dentro.

La porta, per quanto apertà
è la bocca silente
d’una vergine.

Ciglola e sembra che pianga.
Le lacrime più alte,
nascono nella verità del silenzio,
nel dolore composto
di un sole ch’è già spento.

Dal pulpito
di chi si lava le mani
nel lavabo degli altri,
si rinnova prepotente
la tortura dell’olocausto.

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Qui
un articolo che ho apprezzato
di Adriano Sofri

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trovato nella febbre che sta passando

un ange pleurant

indépendance - ange
.
Fotografia di Yves

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E ancora ci aspettano gli angeli.

Piovono attimi
sulla terra.

Mi confondo
nello specchio dell’acqua,
a cercare dei rami
almeno un’immagine riflessa
per ricordarmi
dov’è che ora e ancora esisto.

Voci di bambini interrompono
la quiete delle pozze
e creano anelli di nebbia.

Un calcio alla malinconia
spezza in due una nuvola.

Anche oggi
in me

sta piovendo.

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trovato nella pioggia

pensée du vent

indépendance - fleurs
.
Fotografia di Marius G. Mihalache

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Non s’addormentano mai
quei giorni incolti
di memorie fatte a scale
sempre dirette verso l’inferno.

Percepire la tua presenza
come lo spettro di un’ombra nel deserto
e pregare la vita
perchè possa io un giorno
essere in me,
la forma e la leggerezza
 del vento.

Ancora piangono certi pensieri
fatti aridi al sole
e mai sereni

nemmeno nell’utero breve
delle mie mani.

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trovato prima di partire

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Da oggi fino al 22 gennaio sarò a Palermo
al Cinema d’essay Lubitsch
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de la vie et de l'autre

indépendance - après la neige
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Fotografia di ailicec

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Ed è ora,
il tempo costretto al ricordo:
quel ripercorrere attimi
per non scivolare senza perchè
nel domani.

Il prato è un nodo d’erba
intrecciato dal vento.

Fragranza di zagare
dormiente fra la neve,
che non si vuole svegliare,
veglia sul parlottare del paese.

Poche domande
ci guardano curiose senza chiedere
perchè non sta bene.

La strada è
come la sai, come la ricordi,
un viottolo di ginestre
nei nostri anni migliori.

Suonavate Dylan e Cohen
nei casolari di collina
e ancora suonano in altro tempo,
per altre vie,
le solite canzoni.

La vita è il solito dito rotto
che scivola furtivo 
in una confettura di ciliegie
quand’è già troppo tardi
per avere fame.

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chi mi insegna ora ad avviare i primi giri di maglia
per quando avrò freddo e dovrò farmi
un maglione?

cette vie

indépendance - entre la vie
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Fotografia di Kirsty Mitchell

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Vorrei lasciarti andare
oltre la vita
per solo saperti tornare
sorridente
nell’ora più lunga del giorno.

Entrarti negli occhi
e sentirti urlare solo per partorirmi
come se la vita fosse
l’eutanasia della morte
e tu la certezza del prima e del dopo
questo durante che non ha tempo.

Vorrei avere un cuore spento
per non sentire il frusciare
del dolore alle finestre.

Con queste mani
ti entrerò anche stasera
nei capelli.

Chissà se le sentirai tutte
 le mie carezze di perdente
se riconoscerai la pioggia
che ci ha fatte figlie della stessa storia
o se per te sarà solo sospensione,

il volo di chi per sopravviverla,
in questo freddo che non passa,
la sua vita,
(questa vita che lacera e si consuma)

la dorme.

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Prima del turno di notte
aspettando che ti svegli

cœur errant

indépendance- la lumière
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Fotografia di Michelle Brea

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Ancora è oggi
fino a sera, prima della notte,
poi di nuovo fioccheranno
attimi e silenzi.

Ci saranno nuove albe
e nuovi tramonti
ed io dentro me da qualche parte,
ad aspettarmi.

Dovrei ricordarmi più spesso
di farmi uno shampoo
per vedere se tu esci
almeno dalla testa,
dalla pelle.

Nel mio cuore randagio
non soggiornano più
nemmeno le pulci.

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trovato credo qui
in tre litri di nebbia

 

entre moi

indépendance - les temps
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Fotografia di elsvo

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Eccola la vivacità
ch’è nascosta nella stanchezza:

Potrei chiederti
di venire con me ogni sera
ad ubriacare le stelle,

proprio lì dove ti cerco
e m’incontro ogni sera più stanca,
dove verità e menzogna
sono figlie abbandonate della noia.

Le attese,
– queste attese che mi uccidono e mi salvano –
 sono solo brevi pause,
come sorsi
fra l’inizio delle labbra 
e la sorgente.

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trovato nella rabbia,
nell’impotenza, nella delusione.

per fortuna esisti tu
che sei quello che non sarai mai.