contre vent

indépendance - jeux
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Fotografia di  ^^Marta^^

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Questi giorni 
bruciano nella brevità di un sospiro.

Nebbia raccoglie gli sguardi
dalla voce riflessa della memoria.

Le mie ombre ed io siamo una tribù
senza terra.

Guardano
e si chiedono con me
quanto fondo debba avere
il destino.

Anche la libertà
è stanca di correre col vento in faccia.

*

Adesso sono qui nel mio studio:

prospettiva 1
prospettiva 2
prospettiva 3

mio myspace

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dalla stanchezza

 

dis-neuf ans

Indépendance - Giovanni e Beatrice Niccolai - 1969
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Mugello, 1969

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I ricordi, queste ombre troppo lunghe
del nostro breve corpo,
questo strascico di morte
che noi lasciamo vivendo
i lugubri e durevoli ricordi,
eccoli già apparire:
melanconici e muti
fantasmi agitati da un vento funebre.
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E tu non sei più che un ricordo.
Sei trapassata nella mia memoria.
Ora sì, posso dire che
che m’appartieni
e qualche cosa fra di noi è accaduto
irrevocabilmente.
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Tutto finì, così rapito!
Precipitoso e lieve
il tempo ci raggiunse.
Di fuggevoli istanti ordì una storia
ben chiusa e triste.
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Dovevamo saperlo che l’amore
brucia la vita e fa volare il tempo.
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(Vincenzo Cardarelli – ‘Passato’)

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qui manchi

père

indépendance - Giovanni e Beatrice Niccolai - 1971
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 Firenze 1971

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I tuoi anni, i miei sbagli,
mentre tu voli la vita,
qui prende forma il gracchiare nero
nel silenzio.

Niente è come ricordi.

La tua assenza ha aperto la porta ai corvi
e gracchiano fuori e dentro le mura
dal giorno in cui andasti.

Non c’è notte che la luna
non si trattenga sugli angoli degli occhi
preparandoci al risveglio.

Spaventano ancora  tua moglie
l’hanno violentata a turno sempre più forte:
ora è l’ombra di un’assenza
e chiama, cercando anche te
 "mamma".

Niente è come avevi previsto,
Anche il giudice è ormai corrotto.
Per fortuna esiste l’acqua corrente
che espia, lavandosi le mani, le colpe.

Poi arriva sera
qui fra il legno e la pietra,
in questa nostra vita che è oggi,
anche la tua storia.

Tutto è
come tu non avresti voluto mai.

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Trovato nella nostra storia
e in quello che non avremmo voluto mai.

 

intimité

son

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Ringrazio Lui
per  aver voluto fare dono dell’immagine della sua intimità
a questo blog

(immagine proveniente da archivio personale)

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L’intimità è una telefonata improvvisa
mentre rielaboro quest’immagine.
Una voce d’uomo piange.
Mi ringrazia del mio dolore,
che legge così simile al suo.

"ho chiesto il tuo numero, per fortuna me l’hanno dato"

Mi assale il desiderio, forte d’un abbraccio
mi rincorre, la preghiera,
comunque sia,
del bisogno d’una certezza
come somiglianza.

Un gusto strano il pianto
associato alla virilità d’un uomo.

Un gusto vero,
come preghiera,
piangendo,

la vita

liberamente tratto dalle cose che accadono
e dalle preghiere

Jacques

toute ma vie

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Giacomo

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Ci sono parole che non hanno bisogno di parole
ed è una carezza infinita la Tua presenza.
Se c’è un Dio a darmi certezza di Vita,
è nascosto e nemmeno troppo, nel Tuo Amore.

Un albero spoglio, la mia vita.
Tu le foglie e i germogli
di ogni possibile mia primavera.

La casa è un muro vuoto
con un vuoto che ci vive dentro.

Non ci sono rumori,
solo parole che si rincorrono per le stanze
e una doccia che muove i sensi della pelle
che risveglia e richiama
all’obbligo di vita.

Quando scendi dal trono delle Tue corse
per fermarTi nel mio stagno,
m’accarezzi con una dolcezza ormai grande.

Piccola divento nella poesia della Tua Vita.
Sei Gioia che oscura tristezze,
 sei vento che asciuga lacrime
e sei abbraccio che rassicura.

Una risata irrompe in casa,
una voce baritonale ricorda i miei passaggi
fra braccia meno rassicuranti delle Tue.

– Domani vengo da te, mamma.
– Domani vado a Pavana da Francesco.
– Dài passa a prendermi che su da lui ci vengo volentieri anch’io
poi però vengo un pò da te.

E’ la gioia dello stupore silenzioso,
in ogni cosa non detta
l’unica poesia veramente scritta

silenziosamente,
la Tua Vita

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Radici. Sì, se ho una radice, sei Te.
Forte come la mia debolezza

ma Liberté

Béatrice Niccolai

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io vista da Elvio Cecchi

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Giornata particolare oggi.
Due blogger che non si conoscevano
e che non conoscevo sono venuti a trovarmi.

Diversi i loro dove.
Dalla Sicilia all’Emilia sono arrivati nel Mugello.
oggi siamo qui.

Casa sembra quasi il blog.

Si sono finite diverse bottiglie di vino.
Ora si esce a farne scorta per fronteggiare la sera
parlando di parole e ascoltando di noi,

gli spazi
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(musica: Serge Reggiani – Mia Libertà)

liberamente tratto dalle cose che accadono