n'est pas un adieu

indépendance- n'est pas un adieu
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Fotografia di A. Radonic

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Ora che sai
quanti salti fa il daino
o quanta acqua nasconde il deserto,

sciogli tutti i segreti degli occhi
e parlami in silenzio
della libertà degli uccelli
o del dove nascono i colori del mondo.

Occhi di velluto
non nascondono più niente;
atto unico la vita
con riflettori accesi sul corridoio
degli "Arrivederci".

Solo la mia mano
cercando quel tuo sguardo eterno
conta, immaginadoli pesci,

i sassi
dentro al torrente.

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Ciao Andrea

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non è un addio e tu lo sai

Andrè et le jardin d’hiver

indépendance - Andrea Cambi
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Andrea Cambi

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Con te
è ancora ridere con tenera amarezza
della vita e dei suoi inganni,

così come i nostri occhi ricordano,
nella bellezza d’ogni incontro,
o nella familiarità dell’abbraccio.

Essere già di casa ovunque,
perchè tu già lo sapevi
che vita è quello che non è previsto.

Arrampicarmi con te sugli specchi
e raccogliere in complicità
un tempo mai interrotto.

Stare dall’altra parte dei discorsi,
dove la vera finzione è di chi non finge
e trovarti dietro ogni ruolo,
al di là del banco dei consensi,
puro come l’acqua.

Piovi ora sulle strade di polvere
e ridi ora che puoi, serenamente
di questo palcoscenico
fatto di orrori consumati col consenso.

Prendi per mano la mia mano,
come fossi un vento di scirocco
e lascia chiudere il sipario
sul nostro ultimo recente abbraccio,

dietro le quinte c’è un’altra vita
che ci aspetta.

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Ciao Andrea,
Ti ho voluto e ti voglio un gran bene.

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Già mi manchi

grain de vie

indépendance- main
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Fotografia di Alma 7

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Nulla è
quel mormorare di foglie
dietro le finestre.

Altri autunni succederanno
alle stagioni della gioia.

Altre parole si spenderanno
senza dire molto.

Nessuno uccida
la figlia della speranza.

Da qui,
dal mio essere niente,
come ne fossi balìa,
la cresco come una figlia.

Oltre al dolore,
odore di vita
fra inciampi e tenerezze
sui marciapiedi del mondo.

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Trovato prima di entrare in doccia

pénombre

indépendance - voix
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Fotografia di Seckator

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E mi chiedi cosa sia
quello che non esiste.

Siamo già oltre la verità
in quel luogo fatto di luci sciolte
sull’ultimo asfalto.

Non hanno un nome
neanche i nostri passi;
la pioggia lava e non cancella
i tratti duri del ricordo.

E’ in me
che una voce sconsolata
prende forma ed esiste.

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trovato nella penombra di me
 

cherche-moi

indépendance - regard
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Fotografia di Elizabeth

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Abbaia piuttosto che mordere,
lasciati riconoscere dall’odore
prima che il vento ci confonda.

Ho perso già la vita
inseguendo la mia stessa ombra.

Era già reciso
– come certi giorni senza storia –
 lo sguardo


dove l’hai raccolto.

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trovato in un calice
ma non era un’oliva verde

rien à perdre

indépendance - prière
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Fotografia di Quizz

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Succedi sempre d’improvviso
come allora
nella penombra delle cose.

Dietro ginestre 
e giorni accesi anche nella notte,
sorprendi sempre
 la vivacità delle stelle.

Nulla da perdere
per chi è già perso
ed abita tutte le soglie del passato.

Come un sasso fra le acque
disegni tutte le circonferenze
che fa il tempo

scompigliando l’infinito negli occhi
e il cielo nei capelli.

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Trovato in me
mentre cercavo te


peau

indépendance - la pudeur
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Fotografia di G. Janik

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Raccolgo dal mio niente
le imperfezioni dello sguardo;

nulla a che vedere
con le metamorfosi degli angeli.

Qualcosa che nasce in me
di giorno in giorno,
 è già la mia storia.

Quel silenzio che si forma
come una camera d’aria
nello starmi vicina
anche quando mi sto di spalle.

La vita,
– ignorando la mia fragilità –
 si affila le unghie ogni giorno
sulla mia pelle.

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Trvato velocemente
nei miei calzini a righe blu

chez moi

indépendance - vie en  papier
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Fotografia di Anne

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Vorrei essere lì
quando m’incontrerà il tempo,
quando anche il muso del cane
farà smorfie di dolcezza
e le briciole di pane
sfameranno almeno la polvere.

Le tue mani
strappano parole al silenzio
lasciando in sospeso
come foglie di pioppo nel vento,
 il mio sguardo.

Non c’è logica
nell’aspettarmi tornare.
Sono diventata la mia casa
ovunque io m’incontri.

E saranno ore di anni
e minuti di silenzi assorti,
prima che la voce
– seguendo l’impercettibile eco –
si riempia
di almeno una parola da dire.

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Trovato fra le varie cose da fare qui
in questo luogo chiamato casa.

odeur en blanc et noir

 

Qui a Roma, senza notebook
non ho i miei strumenti per le immagini

 

 

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Il silenzio
– questo frammento di ricordi –
è l’ossessione del tempo
di tutto quello che non ci siamo detti.

Vorrei raccontarti ancora
di un glicine in fiore,
di ginestre sotto le mie finestre,
di questa strada asfaltata con la costante
dei miei inciampi

o di quanto la vita
non ci risparmi niente
in emozioni e cedimenti.

Odorano ancora,
come un tempo mai scaduto,
 quei miei luoghi interni
in cui tu

senza voce, forma, odore e vita
ancora esisti.

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Trovato di passaggio dal pc di Monia
Roma è freddissima.
Stasera ripartirò per Borgo

la croix du vent

Indépendance - croix d'eau
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Fotografia di M. Soerial

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Soleggiato e assorto
ti lasci condurre
come fossi l’armatura del guerriero
dai passi del vento.

Nulla a che vedere
con il vivere la vita,
con lo scegliere
piuttosto che lasciarsi vivere.

Tu ci arrivi
passo dopo passo
allontanando
– come d’autunno i rami dalle foglie –
con un’andatura stanca
per imperseguibile sfinimento.

A me rimangono inutili domande:
sul vento, sull’Amore,
sulle unghie rotte sulla cenere

e su quel luogo che sei
dove nulla accade.

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non chiedermi dove l’ho trovato